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8 Giugno 2022
12:00

Luisa, la mucca fuggita dalla stalla abbattuta perché «pericolosa per l’incolumità pubblica»

Luisa era una mucca charolaise di un anno e mezzo fuggita dalla sua stalla, nel Comune di Osimo, nelle Marche. Dopo due mesi di "latitanza" il sindaco ne ha disposto l'abbattimento considerandola un pericolo.

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mucca strada
Immagine di repertorio

È rimasta libera per due mesi, vagando per le campagne marchigiane e brucando l’erba, ma si è avvicinata troppo alle strade e soprattutto alle coltivazioni. E così per Luisa, la mucca charolaise di un anno e mezzo che a fine marzo era scappata dalla sua stalla lungo la provinciale tra Osimo e San Paterniano, nelle Marche, è scattata la condanna a morte.

Luisa è stata uccisa con un colpo alla testa dagli agenti della polizia provinciale su mandato dell’Asur, l’azienda sanitaria marchigiana, che ha chiesto al sindaco di firmare un’ordinanza per l’abbattimento. Il provvedimento del sindaco Simone Pugnaloni è arrivato il 22 maggio, un documento che disponeva la cattura e l’uccisione in quanto «l’esemplare è sfuggito ai numerosi tentativi di cattura e si trova in proprietà privata, priva di recinzioni nei pressi della strada provinciale pubblica, nel territorio di Osimo» ed è «un pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza della circolazione stradale». A farne richiesta, si legge ancora nell’ordinanza, proprio il proprietario, lo stesso che l’ha allevata ai fini, poi, di macellarla.

La mucca ha quindi continuato la sua vita in libertà per le campagne sino a quando, nei giorni scorsi, gli agenti della polizia provinciale non l’hanno trovata ed eseguito quanto disposto dall’ordinanza, incaricando poi il proprietario di rimuovere il cadavere. A nulla sono valsi gli appelli delle associazioni animaliste locali, che avevano chiesto che Luisa, ormai abituata alla vita in natura e per nulla disposta a tornare in cattività, venisse trasferita in un santuario per animali liberi: la mucca è stata prima sedata e poi uccisa con un colpo alla testa.

I motivi di “pubblica sicurezza” sono spesso alla base delle ordinanze di abbattimento emesse dai Comuni su richiesta delle Asl in caso di mucche o tori fuggiti da stalle e allevamenti. Se i tentativi di recuperarli da parte dei proprietari non vanno a buon fine, e le segnalazioni sulla loro presenza e su eventuali danni si moltiplicano, intervengono aziende sanitarie e sindaci per disporre la cattura. Che nei casi di mucche destinate al macello si conclude quasi sempre con la loro morte.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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