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23 Dicembre 2022
15:17

Legge di Bilancio 2023, escluso il Fondo per contrastare i combattimenti tra animali

Fondi per contrastare i combattimenti clandestini tra animali e sostenere il recupero dei cani maltrattati: l’emendamento è in fase di approvazione nella nuova Legge di Bilancio in discussione in Parlamento.

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Non ci sarà nessun Fondo per contrastare i combattimenti tra animali all'interno della Legge di Bilancio 2023. La notizia ufficiale è arrivata con la pubblicazione dell'elenco degli emendamenti che hanno superato l'esame della Commissione di Bilancio della Camera.

Nello specifico, l’emendamento prevedeva lo stanziamento di 350mila euro per la gestione e il recupero dei cani finiti nelle mani della criminalità e interessati da alterazioni comportamentali. Era previsto inoltre lo stanziamento di 150mila euro per la promozione di percorsi di formazione specialistica del personale del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri.

La Legge di Bilancio è la previsione di come lo Stato spenderà le proprie risorse, e leggendone le voci è possibile capire quale sarà l'agenda del Governo. Agenda dalla quale sono esclusi non solo gli animali, ma la repressione di un fenomeno criminale la cui reale portata è ancora sconosciuta alla Giustizia, come segnalato anche nel più recente Report Zoomafia della Lav.

Il testo era ispirato al progetto Io non combatto lanciato da Humane Society International Europe e Fondazione Cave Canem per la repressione e la prevenzione del fenomeno criminoso dei combattimenti tra animali. È stata quindi profondissima la delusione dei vertici delle due associazioni. Martina Pluda, direttrice per l’Italia di Hsi Europe, e Federica Faiella, vicepresidente di Fcc hanno commentato: «Siamo allibite che il Governo non abbia ritenuto opportuno affrontare questa questione di legalità, investendo le giuste risorse pubbliche tramite un intervento legislativo deciso, ma demandando ancora una volta alla società civile di colmare le lacune del sistema».

I combattimenti fra animali rappresentano un fenomeno criminale sommerso, di portata nazionale e internazionale che coinvolge diverse specie animali, soprattutto i cani, ed è collegato ai business della criminalità organizzata come il traffico internazionale di stupefacenti e di armi, pedo-pornografia e scommesse illegali. È attorno a queste ultime che ruotano cospicue somme di denaro.

Il coinvolgimento in queste attività causa gravi danni fisici e psicologici ai cani addestrati per combattere. A subire immense crudeltà sono anche i cosiddetti “sparring partners”, ovvero altri cani usati per l’addestramento brutale dei combattenti, nonché le fattrici, obbligate a riprodursi per portare avanti le linee genetiche “vincenti”. Da qui l'attività del personale specializzato coinvolto nel progetto Io non combatto per recuperare gli animali"ex combattenti".

«Il progetto Io non combatto, nato sul finire del 2021, si è da subito posto l’obiettivo di offrire strumenti concreti contro il fenomeno criminoso dei combattimenti tra animali, attraverso attività di ricerca e divulgazione scientifica, operazioni sul campo, sensibilizzazione dell’opinione pubblica e formazione di personale specializzato – hanno spiegato Pluda e Faiella – Oltre ad aver portato a termine con successo il recupero comportamentale di alcuni cani salvati dalla crudeltà dei combattimenti, il progetto ha registrato oltre 1100 presenze, tra membri delle Forze di Polizia, medici veterinari, guardie zoofile ed educatori cinofili, al percorso formativo tenutosi a inizio 2022».

Il Fondo per contrastare i combattimenti ha subito la ghigliottina della Commissione di Bilancio insieme a tutte le altre misure previste dal pacchetto di emendamenti presentato dalla deputata del Gruppo Misto Michela Vittoria Brambilla, insieme al'Intergruppo parlamentare diritti animali. Non ci sarà alcuna Bonus per gli animali domestici, né il rifinanziamento del fondo randagismo, né risorse per la transizione ad un allevamento senza gabbie. Una sconfitta senza appello considerato anche che è stato dato l'ok all'emendamento Far West presentato dal deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti.

«Se l’emendamento 114.03 fosse passato, questo tipo di attività si sarebbero potute ampliare e svolgere su scala nazionale – hanno concluso Pluda e Faiella – generando un impatto ancora più significativo per eradicare la piaga criminale dei combattimenti tra animali. Ringraziamo comunque l’onorevole Brambilla per aver raccolto lo spirito del nostro progetto e aver presentato una riforma normativa in tal senso».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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