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26 Novembre 2023
9:43

Le scimmie ballerine del Pakistan soffrono moltissimo lo stress: gli abusi pregiudicano la loro salute

Una coppia di ricercatori ha dimostrato come le violenze subite dalle scimmie ballerine presenti ai margini delle strade di diversi paesi del mondo subiscano livelli altissimi di stress, le cui conseguenze si possono notare non solo a livello ormonale ma anche comportamentale.

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È possibile vederle sopra ai marciapiedi di moltissimi villaggi e città, vicino ai loro aguzzini e molestatori, a cui sono legate fisicamente tramite delle catenelle o a dei collari talmente stretti che gli impediscono materialmente di allontanarsi o protestare.

Sono le scimmie ballerine del Pakistan, uno degli esempi peggiori di maltrattamenti che gli uomini hanno inventato per esercitare il proprio potere nei confronti delle altre specie. Queste scimmie sono infatti delle povere creature che vengono rapite, tormentate e sottoposte ad un numero impressionante di violenze a partire dalla tenera età, finché non perdono completamente l'istinto di indipendenza che sembrano possedere tutti gli animali selvatici.

Un nuovo report pubblicato sulla rivista Applied Animal Behavior Science sembra però scavare oltre la semplice cronaca che spesso riempie le pagine che trattano questo argomento. Una coppia di specialisti in medicina veterinaria dell'Università di Glasgow, Mishaal Akbar e Neil Price Evans, ha infatti deciso di misurare i livelli di stress di alcune scimmie ballerine che si trovano in Pakistan, confrontandole con alcuni campioni di pelliccia provenienti da primati che abitano in un santuario per animali usciti dai laboratori in Florida. Il dato è risultato da subito preoccupante.

Il confronto dei campioni ha mostrato come le scimmie costrette a ballare per almeno quattro ore al giorno in Pakistan avevano in media livelli di cortisolo più alti del 55% rispetto agli esemplari che vivevano nel santuario. Il cortisolo in genere viene considerato uno dei più importanti indicatori di stress, visto che viene rilasciato dagli organismi durante i momenti di massima tensione psico-fisica o umorale.

Inoltre, quasi la totalità delle scimmie "addomesticate" che sono state analizzate (oltre 50) presentavano sulla pelliccia i segni e le cicatrici dei maltrattamenti e si erano adattate alla sofferenza fisica, anticipando con dei gesti le risposte istintive effettuate per non subire una nuova eventuale aggressione. Per esempio, alla comparsa di un lungo bastone, le scimmie rispondevano allungando il collo, in previsione dell'ordine di mettersi a in piedi e ballare.

I ricercatori hanno anche scoperto che i livelli di testosterone presenti nelle scimmie danzatrici di Islamabad, capitale del Pakistan, erano in media inferiori del 55% rispetto a quelli che vivevano nei santuari della Florida, segno di una regressione emotiva ed ormale provocata dall'elevato numero di violenze, anche di carattere sessuale, che aveva spinto molte scimmie ad accettare il loro triste destino e a vedere il mondo circostante come degli automi, soggetti al capriccio di un essere umano crudele e padrone.

Le scimmie ballerine infatti vengono catturate ed ammaestrate in Pakistan per chiedere l'elemosina o per far ridere i figli dei cittadini ricchi mentre passeggiano per le strade affollate. Questo comportamento però ovviamente non prende minimamente in considerazione il benessere animale.

Come infatti denunciano moltissimi animalisti, fra cui diversi attivisti della PETA, le scimmie ballerine usate in Pakistan – e in diversi altri paesi arabi – subiscono giornalmente così tanta violenza che la loro psiche ne esce profondamente turbata, tanto che non riescono più nemmeno a tentare di difendersi nei confronti delle bastonate. Oltre a ciò, vengono a tal punto abituate all'uomo che spesso non riescono più a riconoscersi come scimmie e non possono più essere reintrodotte in natura, poiché incapace di esprimere i comportamenti corretti della propria specie.

Per essere addestrate al ballo, vengono anche sottoposte a digiuni prolungati, all'estrazione dei denti, alla castrazione con il fuoco e a terribili sessioni di torture in cui vengono frustate dietro la schiena, sui genitali e sulle natiche in modo tale che imparino a restare "in piedi" come gli esseri umani per un tempo prolungato.

Le specie maggiormente utilizzate sono principalmente i macachi reso, già soggetti fra l'altro alla sperimentazione animale in numerosi laboratori sparsi per il mondo come alla minaccia costante del bracconaggio.  Per quanto terribile sia però la situazione, i ricercatori ci tengono anche a sottolineare come questo triste fenomeno stia dilagando anche al di fuori dei classici confini che un tempo limitavano la sua diffusione. Centinaia di addestratori di scimmie ballerine sono infatti ormai presenti in paesi come l'India, il Bangladesh o la Cina sud occidentale come anche in Armenia, Myanmar e la Thailandia. Il fenomeno quindi – a seguito della grave crisi economica che sta colpendo varie fasce sociali nelle varie regioni – sembra essere in crescita, per quanto alcuni governi, la IUCN  e la CITES stiano tentando di contrastarloo. Secondo Akbar e Evans, sono addirittura migliaia le scimmie ballerine trattenute contro la loro volontà solamente all'interno del Pakistan, per quanto non esistano ancora delle stime ufficiali.

Ovviamente il reddito medio che riescono a fornire questi animali ai loro sequestratori è estremamente basso, visto che la coppia uomo-animale vive principalmente dei sussidi che gli vengono offerti dalle persone di passaggio. Per quanto basso però è sufficiente per attrarre un gran numero di persone bisognose che altrimenti non saprebbero cosa fare per continuare a sopravvivere in mezzo ad una strada. I ricercatori sperano solo che queste persone indigenti insieme ai politici dei loro corrispettivi governi comincino presto a trovare delle strade alternative, in grado di riportarli all'interno del mercato del lavoro e lontano dai banchetti e dai marciapiedi in cui fanno esibire con la forza un innumerevole numero di scimmie.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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