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30 Marzo 2023
11:19

L’avvoltoio monaco è tornato in Bulgaria dopo 36 anni: era stato dichiarato estinto

L’avvoltoio monaco (Aegypius monachus), detto anche avvoltoio cinereo o avvoltoio nero, è tornato a volare nei cieli della Bulgaria. È la più grande specie di avvoltoio europea ed era stata dichiarata estinta nel paese nel 1985.

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L’avvoltoio monaco (Aegypius monachus), specie dichiarata estinta nel 1985 in Bulgaria, torna a volare nei cieli del paese. Il merito va a un progetto di reintroduzione avviato nel 2015 volto a ripristinare la presenza di questa specie che attualmente si è ristabilita nel paese. Prima di descrivere le modalità di attuazione dell’iniziativa stessa, è opportuno comprendere come mai è stato necessario metterla in atto.

Gli avvoltoi sono di solito collegati a falsi miti che portano l’uomo a vederli come una minaccia e quello monaco non è da meno. Questa specie, conosciuta anche come avvoltoio cinereo o nero, ha distribuzione euroasiatica ed è nota per essere la più grande specie di avvoltoio vivente in Europa, con un'apertura alare che può arrivare fino a 285 cm.

Gli avvoltoi sono necrofagi, infatti vengono definiti “spazzini” poiché si nutrono principalmente di carogne e più raramente di piccoli animali (mammiferi, lucertole e anfibi) svolgendo un importante servizio ecologico relativo al riciclo della biomassa, alla regolazione delle malattie e al ciclo dei nutrienti. La carne in decomposizione può diventare focolaio di malattie e infezioni e, poiché l'uomo non sarebbe in grado di "ripulire" ogni zona dai cadaveri, è evidente che questi animali sono cruciali per il mantenimento della salute dell'ecosistema.

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Purtroppo sono malvisti dagli allevatori in quanto si pensa che possano essere un pericolo per il bestiame, motivo per il quale spesso vengono avvelenati. Questa è una delle cause per le quali le popolazioni di diverse specie di avvoltoi hanno subito un drammatico declino nel corso del tempo.

Nel 2015 è nato un progetto di reintroduzione, denominato "Vultures Back to LIFE", avviato da diverse organizzazioni: la principale e più antica ONG per la tutela dell’ambiente in Bulgaria, Green Balkans, il Fondo per la flora e la fauna selvatiche e la Società per la protezione degli uccelli rapaci. Nella prima metà del 2022, 72 individui sono stati importanti dalla Spagna e dagli zoo europei e successivamente rilasciati nelle montagne dei Balcani orientali e nel Parco naturale dei Balcani di Vrachanski in appositi siti strategici.

Durante il progetto sono stati esaminati diversi metodi di rilascio, discussi dai ricercatori in un articolo di ricerca pubblicato sul Biodiversity Data Journal. Uno di questi è l'hacking, tecnica che prevede l'utilizzo di un nido rilasciato in natura in appositi siti strategici. In questo modo i piccoli diventeranno man mano indipendenti e lasceranno la struttura. La speranza è che tornino successivamente a nidificare nello stesso sito di rilascio.

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Purtroppo questo metodo non ha avuto successo nella stabilizzazione di un nuovo nucleo di esemplari nelle montagne dei Balcani in Bulgaria. Risultato diverso è stato ottenuto dalla tecnica della voliera seguita dal rilascio ritardato: prima di essere immessi in natura, gli individui vengono accuditi per qualche tempo. Grazie a quest’ultimo metodo, la reintroduzione della specie ha ottenuto ottimi risultati nei primi due siti di rilascio.

Una fase cruciale in progetti come questi è il monitoraggio. Il team evidenzia che quest’ultimo e un’adeguata gestione delle nuove popolazioni sono fondamentali per la riuscita del progetto e la stabilizzazione di una nuova popolazione. È ormai noto che gli avvoltoi rilasciati in Bulgaria si siano riprodotti con successo, ma è ancora troppo presto per poter affermare con certezza che l’avvoltoio monaco si sia stabilizzato nel paese. Si potrà trarre questa conclusione solo quando e se le popolazioni attualmente riproduttrici garantiranno la nascita di 10 pulli ogni anno e i nati locali inizieranno a riprodursi a loro volta.

Il team di ricercatori si trova davanti a una sfida di notevole calibro. Tuttavia, fa ben sperare il successo di passati progetti di reintroduzione andati a buon fine e gli ottimi risultati ottenuti fino ad ora.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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