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22 Febbraio 2024
12:10

L’Asl è entrata con la Polizia nella Sfattoria degli Ultimi. «No a una nuova Sairano»

L'Asl è entrata insieme alla Polizia all'interno della Sfattoria degli ultimi, il rifugio per animali vittime di maltrattamento alla porte di Roma. Il timore è che possa trasformarsi in una nuova Sairano, il rifugio in provincia di Pavia dove sono stati abbattuti 9 suini.

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L'Asl è entrata insieme alla Polizia all'interno della Sfattoria degli ultimi, il rifugio per animali vittime di maltrattamento alla porte di Roma. Lo fa sapere la proprietaria della struttura Paola Samaritani che attraverso i social ha lanciato un appello alla mobilitazione rivolto a tutti i cittadini: «È da poco arrivata la Asl in Sfattoria, insieme alla Polizia Locale e Carabinieri. Chi può ci raggiunga per scongiurare una nuova Sairano! Abbiamo sempre dialogato con le istituzioni in maniera pacifica, questa modalità di intervento ci spaventa».

Il timore è che accada alla Sfattoria quanto è già avvenuto al rifugio Cuori Liberi di Sairano, in provincia di Pavia, dove la mattina del 20 settembre 2023 gli operatori hanno eseguito il decreto di abbattimento nei confronti di 9 suini. Un'azione che è stata possibile solo per la presenza delle Forze dell'Ordine che hanno rotto il cordone umano di attivisti e volontari arrivati in presidio.

Anche in questo caso, l'Asl è entrata insieme alle Forze dell'Ordine. Al momento però non sarebbe stato ancora emesso alcun decreto di abbattimento nei confronti degli ospiti della Sfattoria. Infatti mentre a Sairano c'era un focolaio attivo di peste suina africana, alla Sfattoria non è stata rilevata alcuna infezione.

Nonostante ciò l'Asl di Roma 1 durante un incontro con il prefetto Lamberto Giannini ha chiesto di poter usare i corpi di Polizia per entrare nella Sfattoria. Una richiesta che sarebbe maturata a seguito di alcuni controlli relativi al monitoraggio della peste suina africana, alla quale su Kodami abbiamo dedicato un video-approfondimento.

La peste suina africana è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, e non gli esseri umani. Al momento non esistono vaccini né cure e si manifesta nell'animale come una febbre emorragica ad elevata mortalità. Una volta entrata all'interno di un allevamento può decimarne la popolazione, causando un grave danno all'industria suinicola. Proprio per limitare i danni è stata creata una struttura commissariale retta prima da Angelo Ferrari e poi da Vincenzo Caputo, direttori rispettivamente dell' Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche.

Nonostante l'avvicendamento, la soluzione individuata per gestire l'infezione è rimasta la stessa: abbattimenti e successivi ristori agli allevatori.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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