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26 Marzo 2023
12:00

L’airone cenerino (Ardea cinerea)

L'airone cenerino è un uccello migratore appartenente alla famiglia Ardeidae. Vive in Africa, in Asia e in Europa, dove raggiunge le coste della Norvegia e il circolo polare artico. In Italia è distribuito su tutto il territorio. Il suo nome è dovuto alla colorazione grigia del piumaggio In Italia è distribuito su tutto il territorio, in particolar modo in Pianura Padana e in prossimità delle aree costiere. Negli ambienti montani, invece è meno abbondante.

Membro del comitato scientifico di Kodami
airone grigio

L'airone cenerino (Ardea cinerea) è una specie originaria delle zone temperate, appartenente alla famiglia Ardeidae. Vive in Africa, in Asia e in Europa. Nel nostro continente raggiunge addirittura le coste della Norvegia e il circolo polare artico.

In Italia è distribuito su tutto il territorio, in particolar modo in Pianura Padana e in prossimità delle aree costiere. Negli ambienti montani, invece è meno abbondante.

Come è fatto l'airone cenerino

L'airone cenerino è un uccello di grandi dimensioni (fino a 98 centimetri di altezza), la cui apertura alare può superare i 170 centimetri e un peso che, da adulto, si aggira intorno a 1 o 2 chilogrammi. Il piumaggio è, per la maggior parte, di colore grigio, ma il lungo collo e la testa hanno tonalità più tendenti al bianco. In autunno e in inverno questi colori hanno contrasti meno evidenti. Le zampe e il becco sono di colore giallo/arancio.

Maschi e femmine non presentano un dimorfismo sessuale che permetta di distinguere i sessi. I soggetti giovani, invece, tendono ad avere una prevalenza del colore grigio.

Durante il volo tiene le ali in posizione molto arcuata e il collo, che ha una forma di "S", viene ripiegato e crea una sporgenza nella parte inferiore del corpo. Il volo dell'airone cenerino avviene con battiti d'ala pesanti e molto profondi che, spesso, sono abbinati ad un verso simile a un «kah – hark».

Nei periodi della riproduzione gli adulti presentano un evidente ciuffo sulla nuca, costituito da penne molto sottili e allungate. Il becco, inoltre, assume un colore più scuro e tende all'arancione.

Habitat e distribuzione

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Gli aironi cenerini abitano numerosi paesi europei, africani e asiatici. Sono animali eclettici, capaci di adattarsi facilmente alle diverse condizioni climatiche. Nella maggior parte dei casi, abitano zone in per almeno 4 mesi all'anno vi sono temperature elevate. Questi periodi sono necessari per la deposizione delle uova e per lo svezzamento dei piccoli.

La maggior parte degli aironi cenerini sono migratori e si disperdono al termine della stagione riproduttiva, per tornare nuovamente negli stessi luoghi l'anno successivo. I soggetti che appartengono alle popolazioni più meridionali, invece, tendono ad essere più sedentari e solo in parte sono migratori.

All'interno dell'habitat è importante che vi sia uno specchio d'acqua poco profonda, che funga da sito di foraggiamento. Si può trattare di insenature, estuari, laghi, torrenti o canali di acqua dolce o salata.

In Italia l'airone cenerino è molto diffuso nelle aree umide e costiere del Nord, mentre è meno numeroso al Sud e al Centro. Nel caso in cui l'ambiente sia adatto, può nidificare anche oltre i 500 metri di altitudine e raggiunge un massimo di 1000 metri. Lo si può vedere, inoltre, nelle vaste aree agricole di pianura e nei dintorni delle zone urbane.

Alimentazione

L'airone cenerino mangia grandi insetti, ma anche pesci, anfibi, rettili e uova di altre specie. Può predare anche mammiferi di dimensioni inferiori o uguali a quelle dei ratti.

Caccia prevalentemente nelle zone umide, caratterizzate da acque particolarmente basse e utilizza, nella maggior parte dei casi, la tecnica dell'appostamento. Si ferma immobile e poi usa il lungo becco come una sorta di arpione. Una volta catturata la preda, la ingoia rapidamente e ancora intera.

È piuttosto comune l'avvistamento dell'airone cenerino nei pressi di torrenti, laghi, invalsi e torbiere mentre, immobile, resta posato su una roccia o su un albero, con una sola zampa a terra.

Comportamento e riproduzione

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Verso la metà di febbraio per l'airone cenerino inizia il periodo della deposizione delle uova, che avviene nelle zone di pianura intorno ai 200 metri di altitudine. I nidi vengono costruiti con i rami e altri oggetti individuati nei pressi del luogo identificato. I materiali vengono intrecciati formando grandi piattaforme. Sebbene, di tanto in tanto, possano nidificare in un luogo isolato, nella maggior parte dei casi, in questo periodo, gli aironi cenerini si aggregano formando grandi colonie.

Durante la stagione riproduttiva, che continua fino a maggio (o all'inizio di giugno), i maschi selezionano i luoghi adatti per la nidificazione che, spesso, sono rappresentati da alberi ad alto fusto. Di tanto in tanto nidificano anche nei sottoboschi o, più raramente, sul terreno.

Una volta realizzato, il nido verrà utilizzato anche nelle stagioni successive, quando torneranno nel luogo di nidificazione. I nidi più spaziosi e meglio posizionati, generalmente, vengono occupati dai maschi più anziani, i quali li custodiscono ferocemente finché non si è verificato l'accoppiamento.

Dopo aver selezionato i luoghi più adatti, danno inizio a dei richiami a bassa voce destinati alle possibili compagne, le quali scelgono il maschio avvicinandosi al sito di nidificazione. Una volta che il maschio attira la femmina e lei si avvicina, ha inizio il corteggiamento, il quale, secondo quanto riportato nel database del Museo di Zoologia dell'Università del Michigan, si manifesta con l'allungamento del collo, alcuni movimenti simili a un inchino e una sorta di applauso fatto con il becco.

La femmina dimostra di accettare il corteggiamento quando comincia a prendersi cura del corpo del maschio. La coppia rimarrà poi monogama per tutta la stagione. Secondo uno studio condotto dall'Università della Navarra, in Spagna, gli aironi cenerini depongono e allevano una nidiata per ogni stagione ma, nei casi in cui venga predata da altri animali, è frequente un secondo accoppiamento.

Le femmine depongono da due a cinque uova, ma il numero dipende anche dalle condizioni ambientali. Le uova impiegano dai 25 ai 26 giorni per schiudersi e, subito dopo la nascita, i giovani aironi competono per il cibo spingendosi l'un l'altro fuori dal nido. L'involo avviene dopo circa 5 giorni, tuttavia, la completa indipendenza viene raggiunta intorno alle 9 o 10 settimane.

Rapporto con l'uomo

Un tempo l'airone cenerino era molto raro nel nostro paese per via della caccia e del disturbo antropico, in particolare nei siti di nidificazione. Dagli anni Ottanta, però, la specie ha vissuto un notevole aumento e, ultimamente, in seguito a una stabilizzazione del numero, anche un ampliamento dell'areale.

Talvolta  gli aironi cenerini entrano in confitto con l'uomo. Ciò avviene soprattutto se si stabilizzano nei pressi di un allevamento ittico e, di conseguenza, predano i pesci destinati al mercato alimentare. Questa scelta può essere determinata dalla facilità di cattura dei pesci e dall'enorme disponibilità alimentari. Alcuni allevatori, purtroppo perseguitano ancora oggi gli aironi cenerini, abbattendoli o avvelenandoli.

Secondo quanto pubblicato su Animal Diversity Web, la specie soffre anche l'impatto dell'inquinamento delle acque, elemento che causa riduzione della fertilità, l'assottigliamento dei gusci delle uova e problemi legati al sistema immunitario.

Ciò nonostante, secondo quanto pubblicato da BirdLife International, la popolazione mondiale è stimata in un numero variabile tra i 790.000 e i 3.700.000 adulti e risulta essere piuttosto stabile. Anche la IUCN, infatti, la considera una specie a minor rischio di estinzione.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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