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30 Gennaio 2023
10:17

L’Abruzzo ricorda l’orso marsicano Juan Carrito

Una fiaccolata per ricordare Juan Carrito nella terra in cui era nato. Un evento organizzato spontaneamente dalla comunità che vive sul territorio del Parco nazionale d'Abruzzo per ricordare l'orso marsicano.

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Una fiaccolata per ricordare l’orso marsicano Juan Carrito nella terra in cui era nato. E’ questo l’intento del momento commemorativo che si è tenuto all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

L’evento è stato organizzato spontaneamente dalle persone che nei tre anni di vita dell’orso hanno imparato a conoscerne le abitudini e ad apprezzarlo, facendone un simbolo di quanto ancora l’uomo deve imparare per riuscire a condividere il territorio con individui appartenenti ad altre specie.

L’appuntamento si è tenuto primo pomeriggio a Bisegna, piccolissimo insediamento tra Villalago e Scanno. Un luogo fortemente simbolico perché è qui che Carrito è venuto al mondo insieme agli altri tre figli dell’orsa Amarena. Lo stesso nome Carrito deriva dall'omonima frazione del Comune di Ortona dei Marsi, poco distante dalla zona dell'incontro, dove Carrito è stato avvistato le prime volte.

Dopo il raduno la manifestazione spontanea si è spostata nel tardo pomeriggio all’interno del centro polivalente di San Sebastiano dei Marsi per una breve conversazione sulla vita e la morte dell’orso marsicano più amato del mondo.

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La locandina diffusa in Rete

Juan Carrito è morto a seguito della collisione con un’auto il 23 gennaio 2023 sulla Strada Statale 17, all’altezza di Castel di Sangro. L’evento ha lasciato sotto shock non solo la comunità abruzzese, ma il mondo intero.

Juan Carrito non era un orso come gli altri. Per una serie di fattori che vanno dal carattere individuale al condizionamento ambientale, Carrito aveva sviluppato una confidenza nei confronti delle persone mai riscontrata prima in un orso. Gli animali selvatici tendono ad essere naturalmente ritrosi nei confronti degli esseri umani, ma Carrito no. Non era raro avvistarlo in città di medie dimensioni come Roccaraso in zone anche molto affollate come il centro o la stazione ferroviaria.

Un’abitudine che ha messo in pericolo la libertà di Juan Carrito. Proprio a causa della sua eccessiva confidenza nei confronti dell’essere umano ha rischiato più volte di finire rinchiuso all’interno dell’area faunistiche, come quella di Palena del Parco della Maiella, dove nel marzo 2022 è stato confinato per due settimane in attesa della sua traslocazione.

La traslocazione avviene quando un orso viene prelevato da un habitat e spostato in un altro più lontano. In Nord America si attua allo scopo di allontanare gli individui confidenti dagli insediamenti umani, ed è un’operazione più volte tentata e riuscita grazie ai grandi spazi non antropizzati del territorio. Un contesto molto diverso dall’Appennino Centrale, in  Italia infatti la traslocazione non era mai stata tentata prima, come ci avevano spiegato gli esperti del Parco della Maiella che l’hanno attuata.

L'operazione, complice anche la maturazione dell'orso, era riuscita, e anche se non è stato possibile allontanare definitivamente Juan Carrito dall’essere umano, dopo la traslocazione ha cominciato a frequentare di meno Roccaraso, e nelle sue scorribande cittadine ha iniziato a nutrirsi nei pollai e non più nei cassonetti. Un cambiamento che però non è bastato a salvarlo.

La strada su cui ha perso la vita è tristemente nota come “killer di orsi” per via della sua posizione nel centro di un corridoio naturale molto frequentato da questi animali. Carrito è quindi alla fine morto come animale libero e non in cattività, ma non per questo è meno vittima dell’essere umano.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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