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21 Ottobre 2021
8:30

La zanzara coreana che resiste al freddo è arrivata in Lombardia: è pericolosa per l’uomo?

L’aedes koreicus, la zanzara coreana, è sbarcata in Lombardia e la preoccupazione è dovuta al suo rapido diffondersi in territori dalle temperature poco consone solitamente alla zanzara. Ma questa specie aliena sembra resistere al freddo e monitorarla è importante, visto che può essere vettore di malattie per l'uomo e per gli altri animali.

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È arrivata indisturbata addirittura dalla Corea e senza che, purtroppo, neanche ce ne accorgessimo, ha invaso l’area pedemontana e le zone della pianura del Nord Italia, giungendo da poco in Lombardia. E pensare che solitamente quelle temperature e quei climi non le sono affatto congeniali. Ma l’Aedes koreicus, ovvero la zanzara coreana, resiste e sopravvive al freddo e non teme affatto gli inverni più rigidi.

La causa di questa visita, secondo una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano e pubblicata sulla rivista Parasites & Vectors, saremmo noi ancora una volta ma questa volta involontariamente o, meglio, senza aver applicato quella dovuta cura nello svolgere determinate movimentazioni. Di fatto, l’avanzata coreana sarebbe il risultato della «introduzione involontaria da parte dell’uomo di specie aliene di animali e di piante, al di fuori del loro territorio d’origine».

Lo studio spiega infatti che «la capacità di dispersione di specie aliene di zanzare è favorita da diversi fattori, quali le condizioni climatiche, il continuo movimento di persone e di merci, la disponibilità di ambienti adatti allo sviluppo delle larve e di ospiti sui quali questi insetti possano compiere il pasto di sangue».

Non è  la prima volta che succede: con la zanzara giapponese, l'Aedes japonicus, fu lo stesso. Con la zanzara tigre, l'Aedes albopictus, originaria dell’Asia, anche e ora è diffusa in tutta Europa. Succede di nuovo con la parente coreana, che ha seguito le stesse rotte della tigre.

La diffusione in Italia, però, non comincia affatto adesso. Già nell’estate 2020, infatti, durante un programma di sorveglianza delle aree maggiormente a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive tra le province di Bergamo e Brescia, tra le 6000 larve e centinaia di uova di zanzara raccolte dai ricercatori, moltissime erano state identificate come appartenenti alla specie Aedes koreicus, probabilmente originaria dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju.

La coordinatrice della ricerca della Statale Sara Epis spiega che la zanzara coreana, che è già endemica in Giappone, Cina del Nord, Corea del Sud e in alcune zone della Russia in Italia è stata scoperta per la prima volta nel 2011 addirittura in Trentino, nella provincia di Belluno, territori dal clima solitamente inadatto alla vita di una zanzara. Ma, rispetto alle altre specie, la zanzara coreana non teme affatto le temperature fredde, tanto da essersi diffusa già molto in diverse aree collinari del Veneto e del Trentino.

Per quanto riguarda la via di introduzione in Lombardia, il “vettore”, chiamiamolo così, dell’Aedes koreicus, secondo i ricercatori, sarebbe stato l’aeroporto di Orio al Serio, ma non è certo.

L’importanza di queste ricerche, non sta soltanto nell’essere un’attività di studio, ma sono fondamentali perché le zanzare aliene sono vettori di virus patogeni per l’uomo e per gli animali, come ben sappiamo, quindi capaci di diffondere malattie. Conoscerle approfonditamente può evitare nuove epidemie.

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Simona Sirianni
Giornalista
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