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La Villa dei gattini di Pompei è un’invenzione: mosaici creati con l’intelligenza artificiale

Non è stata scoperta nessuna "Villa dei gattini" nel Parco archeologico di Pompei. A raccontare la nascita di questa bufala social, e il ruolo ricoperto dall'Intelligenza artificiale, è il suo stesso autore.

7 Novembre 2022
15:22
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Pompei non smette mai di stupirci. È di questi giorni la notizia della scoperta di una nuova domus negli scavi archeologici, subito ribattezzata "Villa dei gattini", perché riccamente decorata da mosaici raffiguranti gatti. Sembra tutto molto bello e interessante vero? Beh, purtroppo si tratta di una bufala.

A confermarlo a Kodami è lo stesso ufficio stampa del Parco archeologico di Pompei che assicura che «si tratta di una notizia nata sui social, assolutamente falsa».

La notizia della "Villa dei gattini" è stata diffusa sabato 5 novembre 2022 su Facebook, dove il post in cui si annuncia la scoperta pompeiana, corredato da un gran numero di foto di mosaici, è stata condivisa in poche ore da migliaia di utenti.

Mosaici molto verosimili, analoghi a quelli immortalati da Kodami nel video reportage dedicato alla storia di persone e animali nell'antica Pompei, in cui abbiamo raccontato una relazione millenaria proprio attraverso mosaici e reperti rinvenuti nelle domus romane.

Autore del post, e delle immagini a corredo, è il fotografo Sebastiano Vianello, il quale raggiunto da Kodami spiega: «Era un semplice scherzo. Da un po’ mi sto dilettando con Midjourney, una nuova tecnologia per la creazione di immagini attraverso l’intelligenza artificiale”.

Secondo la definizione che ne dà il Parlamento Europeo, si parla di intelligenza artificiale quando una macchina è in grado di mostrare capacità tipiche degli esseri viventi come il ragionamento, l'apprendimento e, ovviamente, la creatività.

Gli ideatori del programma di IA Midjourney lo definiscono «un laboratorio di ricerca indipendente che esplora nuovi mezzi di pensiero ed espande i poteri immaginativi della specie umana». Molti artisti, entusiasti davanti a questa prospettiva si sono misurati con l’IA e tra questi c'è l'italiano Fabio Comparelli il quale ha realizzato un video di 39 secondi "The Evolution of Man" che mostra un'inquietante futura evoluzione della specie umana.

Tra i curiosi utilizzatori c'è anche Vianello, che unendo le sue passioni, i gatti e la fotografia, ha aperto un gruppo su Facebook chiamato “Midjourney’s Cats” dedicato alla condivisione di set di immagini di gatti con il supporto dell'IA.

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E' proprio all'interno di questa comunità online che è nata la "Villa dei gattini". «Attraverso il programma si creano immagini, per farlo però serve una storia, un contesto – spiega Vianello – A partire da un input l’IA crea l’immagine. Ho avuto l’idea di creare la “Villa dei gattini” e, come fatto in altri casi, l’ho contestualizzata con una storia. Solo che questa volta è stata reputata vera da un grandissimo numero di persone».

Il funzionamento stesso del programma, quindi, presuppone la creazione di una cornice in funzione della quale l’IA elabora l’illustrazione. Per l'autore dei mosaici della "Villa dei gattini" perciò non ci sarebbe stata la volontà di diffondere una fake news, ma un semplice esercizio di stile diventato poi uno scherzo: «C’è una grande differenza tra una burla e una fake news – sottolinea il fotografo – Vorrei che tutto questo servisse per spiegare la differenza tra questi due concetti, ricordando che il primo si inserisce in una lunga tradizione italiana che nel cinema è stata raccontata dal film “Amici miei”. La fake news, invece, nasce dalla volontà cosciente di manipolare l'opinione pubblica per un preciso scopo. Lo scherzo è tale solo quando non fa male a nessuno, e va preso per quello che è».

Il problema alla base del fraintendimento circa la veridicità della “Villa dei gattini”, secondo Vianello, non risiede nell’uso della IA, ma nella «condivisione compulsiva da parte degli utenti dei social network».

Il fotografo perciò rifiuta l'etichetta di "produttore di fake news" attribuitagli da diversi utenti che lo hanno contestato sui social: «Come tutti gli strumenti tecnologici, anche i programmi per l’intelligenza artificiale sono neutri, dipende dall’uso che se ne fa – aggiunge Vianello – Andando avanti di questo passo è vero che potrebbero essere usati per realizzare fake news utili a manipolare le persone, per questo nel campo dell'informazione è bene prestare attenzione, ma per quanto riguarda l'arte può facilitare il nostro lavoro. Personalmente lo considero uno strumento di ispirazione e continuerò a usarlo come ho sempre fatto».

Vianello dopo il clamore sollevato dalla villa pompeiana, ha scritto un lungo post in cui spiega le sue ragioni, ribadendo che continuerà a «creare gatti con Midjourney e a pubblicarne le storie, confidando sempre sull’intelligenza di chi le legge». Il tutto corredato da un'inedita opera di Banksy scovata a Porta Portese.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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