La storia di Utopia, l’agnellina strappata al macello. «L’abbiamo salvata dalla follia di Pasqua»

L'agnellina Utopia, appena due mesi di vita, dopo essere stata strappata alla madre era destinata al macello. L'intervento degli attivisti l'ha salvata da morte certa. A raccontare a Kodami la sua storia è la fondatrice del Rifugio Hope dove oggi si trova la piccola Utopia: «fa male vederla così, orfanella della follia di Pasqua».

26 Marzo 2024
18:15
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L’agnellina Utopia

Strappata alla madre ad appena due mesi appena di vita e un'esistenza che sarebbe dovuta finire al macello. Era questo il destino dell'agnellina salvata dagli attivisti e portata al sicuro nel Rifugio Hope, dove è stata ribattezzata Utopia.

A raccontare a Kodami la storia di questo "miracolo di Pasqua" è Corinna Capillo, fondatrice del Rifugio Hope, una struttura del Viterbese specializzata nel salvataggio e nell'accoglienza di animali sfruttati dall'industria alimentare, esattamente come la piccola Utopia: «Utopia è una piccola di pecora sarda. Anche se l'abbiamo salvata dal macello le sue condizioni sono ancora molto precarie: ha la tosse, respira male ed era piena di parassiti. È un'agnellina malata e questo dovrebbe fare riflettere anche le persone che mangiano questi animali».

Prima di finire in tavola gli agnelli vivono pochissimo: 3-4 settimane fino a un massimo 4-6 mesi prima di essere macellati, a seconda del tipo di carne che il produttore vuole ottenere. I piccoli sono separati molto presto dalle madri, e così è stato anche per Utopia. Uno choc che ha avuto un impatto anche sulla sua salute, come sottolinea amareggiata Capillo: «Non è stato facile appena arrivata convincerla ad accettare il latte artificiale, molto diverso da quello della madre che non avrà mai più».

Utopia è stata riscattata da un gruppo di attivisti durante una manifestazione al macello di Acquapendente, in provincia di Viterbo, il più grande macello di ovini in Europa. Come Utopia ci sono infatti milioni di altri animali che arrivano da ogni parte d'Europa per morire in Italia e finire in tavola. Lo stesso è successo anche all'agnellina Pasqua, arrivata dalla Romania per essere macellata e poi salvata dagli attivisti del Rifugio Hope.

Ora Utopia e Pasqua si trovano insieme nel Rifugio tra centinaia di altre pecore, uniche orfane tra le famigliole del santuario. Un paradosso, secondo Capillo: «Negli scorsi mesi sono arrivate pecore e capre salvate da situazioni di sfruttamento e da sequestri. Molte erano incinte e recentemente hanno avuto piccoli quasi coetanei di Utopia, fa male vederla tra loro, orfanella della follia di Pasqua».

Sono milioni ogni anno le vittime della mattanza degli agnelli di Pasqua. Una richiesta alla quale il mercato italiano non riesce a fare fronte e per questo il 33% degli agnelli macellati in Italia arriva dall’estero e spesso si tratta di agnelli ancora giovanissimi e non svezzati, quindi separati prematuramente dalle madri. Ne abbiamo parlato in un video approfondimento su Kodami.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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