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31 Maggio 2022
16:42

Ritrova la sua cagnolina scomparsa 13 anni prima grazie al microchip

Alba si era persa nel 2009, quando era una cucciola di appena un anno. A ricongiungerla al pet mate Alessandro un po' il destino, un po' quel microchip che conservava tutti i suoi dati.

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alba e alessandro
Alba e Alessandro

Ci sono voluti 13 anni, ma alla fine Alba è tornata a casa da Alessandro, l’uomo che l’aveva adottata e accolta in famiglia. E questo anche grazie al microchip di cui la cagnolina della storia era dotata.

La storia arriva da Udine, e la raccontano i volontari della sezione locale dell’Oipa. Alba, che nel 2009 era una cucciola di poco più di un anno, si era smarrita durante una gita fuori porta con Alessandro: a nulla erano valsi i disperati tentativi di ritrovarla, dai volantini alle ricerche porta a porta. Di Alba si erano perse completamente le tracce, e Alessandro si era ormai rassegnato all’idea di non vederla più. Pochi giorni fa però il miracolo.

«Siamo stati chiamati per assistere a uno sfratto – racconta Edoardo Valentini coordinatore delle guardie ecozoofile dell’Oipa di Udine – Durante l’esecuzione dello sfratto ci consegnano un cane anziano che non può più essere accudito da coloro con cui viveva. Subito controlliamo se il cane ha il microchip e qui, colpo di scena, scopriamo che ha un microchip intestato ad Alessandro. Era lei, Alba, la cucciolotta scomparsa nel 2009».

Alessandro è stato a quel punto immediatamente contattato dagli operatori dell’Oipa, che raccontano anche come ha reagito alla notizia del ritrovamento: «Un urlo tra incredulità, emozione e felicità: ‘Alba è viva!’». L’uomo si è precipitato in canile, dove l’anziana cagnolina era stata temporaneamente portata, e ha potuto ricongiungersi con lei e riportarla a casa. Alba, hanno ricostruito in seguito le guardie zoofile dell’Oipa, era stata evidentemente trovata vagante dopo la fuga e portata a casa della persona che è stata sfrattata nei giorni scorsi, che non aveva pensato di denunciarne il ritrovamento né di controllare il chip per capire se qualcuno la stesse cercando.

«Ci sono voluti 13 anni per ritrovarla e quello tra Alba e Alessandro è stato l’abbraccio più emozionante a cui abbiamo mai assistito – conclude Valentini – Questa storia racconta la felicità di un ritrovamento dopo tanti anni, ma anche l’importanza di microchippare il proprio animale. Senza il microchip, Alba sarebbe finita in canile e lì forse avrebbe trascorso i suoi ultimi giorni».

Il microchip, che è obbligatorio per legge, contiene infatti i dati della persona cui è intestato il cane. Iniettato sotto la pelle dell’animale, per leggerlo è sufficiente usare un lettore che praticamente tutti i veterinari hanno e che fa emergere immediatamente eventuali denunce di smarrimento o rapimento e i contatti dell’umano di riferimento.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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