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20 Maggio 2021
10:20

La spigola non caccia da sola: chiede aiuto a un uccello. La scoperta nelle acque dell’Adriatico

L’unione fa la forza. A capire meglio il senso di questo detto popolare tutto umano sono due specie insospettabili: un pesce (la spigola) e un uccello (il marangone del ciuffo). Uno studio dell’Università di Catania ha infatti scoperto come nell'Adriatico esista un patto per cacciare insieme sott’acqua.

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Il marangone dal ciuffo

L’unione fa la forza. A capire meglio il senso di questo detto popolare tutto umano sono due specie insospettabili: un pesce (la spigola) e un uccello (il marangone del ciuffo). Uno studio dell’Università di Catania ha infatti scoperto come nell'Adriatico esista un patto per cacciare insieme sott’acqua.

In biologia questo tipo di relazione si definisce “mutualistica” e grazie a questa pare riescano, con un certo successo, a predare i latterini, un piccolo gruppo di pesci che appartiene al genere Atherina. La spigola (Dicentrarchus labrax) e il marangone dal ciuffo (il Gulosu aristotelis) collaborano tra loro circondando i latterini: di fatto è come se li chiudessero non lasciando loro alcuna via di scampo.

Questa tecnica è stata descritta sulla rivista scientifica Aquatic Ecology ed è stata individuata lungo le coste della Croazia grazie a un’esperienza di citizen science, cioè di cittadini appassionati di scienza. Grazie a una partecipazione di due croati (Luka Nolden e Nejc Kotar), infatti, è stata immortalata la tecnica poi interpretata da un team guidato dall’ittiologo Francesco Tiralongo del Dipartimento di Science Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania e composto da Roberto Cazzolla Gatti dell’Istituto Biologico dell’Università di Tomsk, in Russia, e da Pero Ugarkovic, ricercatore croato associato all’Ente Fauna Marina Mediterranea.

«Non ci è tuttavia ancora chiaro – spiega Tiralongo – se questo comportamento predatorio in cui le due specie cooperano sia di tipo opportunistico o se si tratti invece di una strategia mutualistica. In tutti i casi, i due predatori sembrano comunque trarre entrambi giovamento da questa collaborazione». «Ancora una volta la citizen science risulta fondamentale non solo per la segnalazione di specie aliene e rare, ma anche per scoprire comportamenti e associazioni nuove tra animali», aggiunge il ricercatore dell’Università di Catania, che tra l’altro è il responsabile nazionale anche del progetto di citizen science “AlienFish” per lo studio e il monitoraggio di specie ittiche rare e non-indigene nei mari italiani.

Proprio nell'ambito di questa sua diretta competenza, Tiralongo aveva partecipato di recente a un altro studio (coordinato da Fabio Crocetta, del Dipartimento di ecologia marina integrata della stazione zoologica Anton Dohrm di Napoli) grazie al quale è stato notato come il polpo tipico del Mediterraneo (Octopus vulgaris) sia il predatore di una specie aliena, il pesce scorpione (Pterois miles).

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