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16 Marzo 2023
13:42

La Spagna approva la nuova legge sul benessere degli animali, ma esclude i cani da caccia

La Spagna approva la nuova legge sul benessere degli animali, ma esclude dalle tutele i cani da caccia attraverso un emendamento. Una vittoria per le associazioni venatorie che nei mesi del difficile iter approvativo hanno manifestato contro la norma.

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cane caccia

Il Congresso dei deputati spagnolo ha approvato in via definitiva la legge sul benessere degli animali, promossa dal ministero dei Diritti sociali, guidato dalla segretaria generale di Podemos Ione Belarra.

Quello per l'approvazione della legge di Protezione, Diritti e Benessere degli Animali è stato un iter complesso, appesantito dalle proteste dei cacciatori e degli allevatori spagnoli. Alla fine, però, i cacciatori hanno trionfato, dopo un dibattito all'interno della coalizione di governo, tra Psoe e Unidas Podemos, sull'inclusione dei cani da caccia, l'aula ha votato per escluderli dal provvedimento. Non saranno quindi tutelati dalle nuove disposizioni in vigore in Spagna. Restano meri "strumenti di lavoro", come richiesto dalle associazione venatoria appoggiate dai socialisti del Psoe.

Nonostante ciò, Unidas Podemos ha dichiarato che la legge è «molto importante in termini di protezione e diritti degli animali». Non sono mancate però anche voci critiche all'interno del gruppo, come quella di Juan López de Uralde, membro del gruppo, che in aula ha chiesto: «Perché i cani da caccia non possono avere gli stessi diritti degli altri cani?». Pur sottolineando che la legge rappresenta un nuovo passo importante in tema di diritti degli animali, López de Uralde ha sottolineato come la discussione non si fermerà.

La legge nata è stata pensata proprio allo scopo di omogeneizzare la mole di normative locali in tema di diritti degli animali. Molte legislazioni locali, infatti, sono pensate in funzione delle realtà territoriali e di alcuni fattori sociali e culturali specifici che ne limitano inevitabilmente la validità oggettiva. Un'infinità di norme che restituiscono un quadro troppo eterogeneo, e nel complesso poco efficace nella tutela degli animali.

Per superare il problema il governo nazionale spagnolo è intervenuto con una legge che, rispetto alle premesse iniziali, risulta impoverita. Alla fine infatti sono stati esclusi proprio gli animali che maggiormente avrebbero beneficiato del potenziamento dei diritti: i cani da caccia e da pastore.

Secondo la Real Federación Española de Caza (RFEC), infatti, i cani che svolgono queste mansioni dovrebbero essere inseriti nelle normative del Ministero dell'Agricoltura e non quello dei Diritti Sociali, che ha promosso la legge in quanto si tratta di strumenti di lavoro.

La proposta era stata accolta attraverso un emendamento presentato dal Psoe che escludeva gli animali da caccia e da pastore, nonostante Unidas Podemos avesse dichiarato che tutti gli animali dovessero godere della stessa protezione e avesse annunciato che avrebbe votato contro se non fosse stata eliminata questa eccezione. In realtà, l'iniziativa è stata infine approvata con 174 voti a favore di PSOE, Unidas Podemos, ERC e Bildu, mentre 167 sono stati i voti contrari e 7 le astensioni.

Una vittoria a metà per gli animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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