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11 Marzo 2021
19:30

La scoperta: forme di vita di 550 milioni di anni fa erano simili a noi

Un nuovo studio sui fossili della misteriosa fauna di Ediacara getta una nuova luce sui rapporti di parentela di queste bizzarre creature marine. Secondo i ricercatori dell'Università della California alcune di queste specie erano probabilmente molto più simili agli animali moderni di quanto ritenuto finora.

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Tra gli organismi fossili di circa 550 milioni di anni fa c'erano forme di vita che avevano già similitudini con gli animali moderni, uomo compreso. È quanto emerge da uno studio dell'Università della California, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Proceedings of the Royal Society B.

La fauna di Ediacara è un insieme di forme di vita marine pluricellulari bizzarre ed enigmatiche, vissute circa 550 milioni di anni fa. Resti fossili di queste strane creature si possono trovare in tutto il mondo, e rappresentano le forme di vita pluricellullari più antiche. Questi organismi sono talmente diversi da qualsiasi specie vivente conosciuta oggi che continuano ad essere ancora oggi un vero e proprio enigma biologico.

La maggior parte dei fossili di Ediacara non ha una testa o uno scheletro, e nemmeno appendici o zampe. Sono talmente bizzarri che per alcuni di questi è persino difficile riuscire a capire qual è il sopra, il sotto o il davanti e il dietro. Sono talmente diversi da tutto ciò che consideriamo vita oggi che secondo alcuni non sarebbero nemmeno classificabili come animali.

I ricercatori dell'Università della California hanno studiato in particolare quattro delle oltre 40 specie conosciute: la Kimberella, forse un antenato dei molluschi a forma di goccia dotato di piccola proboscide; la Dickinsonia, un organismo discoidale con delle strisce sul dorso vagamente simili a costole; il Tribrachidium, di forma di piccolo disco piatto; E l'Ikaria, un animale grande quanto un chicco di riso simili ad un verme

Studiando i loro fossili gli scienziati hanno scoperto che possedevano cellule differenziate e che probabilmente, a dispetto di quanto ritenuto finora, la maggior parte aveva un corpo diviso in due lati, sinistro e destro, oltre che un sistema nervoso non centralizzati e una muscolatura simili a molti animali moderni. Ikaria probabilmente aveva anche una bocca, che purtroppo non si è fossilizzata. Pare fossero addirittura in grado di riparare le cellule danneggiate da un meccanismo noto come apoptosi. Gli stessi geni coinvolti in questi processi sono elementi chiave del sistema immunitario umano, e aiutano a eliminare le lesioni precancerose o le cellule infette.

Secondo questo studio, quindi, questi animali avevano probabilmente le istruzioni genetiche responsabili dello sviluppo della testa e degli organi sensoriali. Tuttavia, la complessità dell'interazione tra questi geni che avrebbe dato origine a queste caratteristiche non era stata del tutto raggiunta. Queste nuove importanti scoperte gettano una nuova luce sui rapporti di parentela di alcuni esponenti della misteriosa fauna di Ediacara. La loro posizione sul grande albero della vita sembra essere adesso molto più vicina a quella degli animali moderni che conosciamo oggi, uomo compreso.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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