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21 Marzo 2024
12:46

La macabra strategia dell’upupa: fare figli in più solo per darli da mangiare ai fratelli più grandi

Secondo un nuovo studio, le upupe depongono uova extra solo per dar da mangiare ai figli più grandi i loro stessi fratelli più piccoli, utilizzati come una vera e propria dispensa vivente.

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Nel colorato e vivace mondo degli uccelli spesso emergono abitudini e comportamenti sorprendenti e, a volte, piuttosto agghiaccianti dal punto di vista umano. Quest'ultimo è il caso delle upupe, uccelli migratori noti per la vistosa cresta arancione e per il caratteristico richiamo che dà loro il nome. Le upupe nascondono infatti un segreto dietro la loro prolifica deposizione di uova: una nuova ricerca suggerisce infatti che depongono uova extra per dar da mangiare ai figli più grandi i loro fratelli più piccoli, che vengono utilizzati come una vera e propria dispensa vivente.

Lo studio, appena pubblicato sulla rivista The American Naturalist, getta una nuova luce sul fenomeno del cannibalismo tra fratelli e sulle possibili implicazioni evolutive correlate. In natura, in particolare tra gli uccelli, spesso si osserva un fenomeno per noi orripilante conosciuto come cainismo, ovvero l'uccisione tra fratelli. Si verifica per esempio tra i rapaci, soprattutto nelle aquile, ma anche in uccelli marini come le sule. Tuttavia, nei casi di cainismo gli uccelli di solito non mangiano i loro fratelli più deboli e piccoli, ma li eliminano esclusivamente per avere più cibo e cure da parte dei genitori.

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Il cannibalismo vero e proprio tra fratelli è decisamente più raro, perlomeno tra gli uccelli, ed è stato osservato soprattutto in seguito alla morte per cause naturali di uno dei piccoli al nido e, negli ultimi anni, proprio tra le upupe. In uno studio precedente, infatti, l'ecologo della Estación Experimental de Zonas Áridas in Spagna, Juan José Soler, aveva già dimostrato che le mamme upupe spesso danno da mangiare i piccoli nati per ultimi ai fratelli più grandi. Soler sospettava quindi che le upupe deponessero uova in più proprio con l'intenzione di usare i piccoli come cibo.

Per approfondire questa ipotesi, María Dolores Barón, una delle dottorande di Soler e i suoi colleghi, ha condotto alcuni esperimenti sul campo studiando le upupe che nidificano nelle cassette nido tra le aride praterie di Granada, nel sud della Spagna. Gli scienziati hanno diviso i nidi in due gruppi e fornito del cibo extra solo a uno di questi, mentre l'altro è stato lasciato senza integrazioni alimentari. Inoltre, i ricercatori sapevano anche quando si sarebbe schiuso ogni singolo uovo, così da poterli spostare e aggiungere in un altro nido per vedere cosa accadeva.

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I risultati hanno dimostrato che le femmine che hanno ricevuto del cibo extra hanno deposto in media un uovo in più rispetto a quelle non alimentate, e che nei nidi in cui era stato aggiunto un uovo dai ricercatori tutti i pulli nati per ultimi sono stati mangiati dai fratelli più grandi. Ma l'aspetto più interessante da un punto di vista adattativo è che i nidi in cui sono verificati più episodi di cannibalismo hanno fatto involare anche quasi due pulli in più rispetto a quelli in cui era stato rimosso un uovo: il cannibalismo tra fratelli è evidentemente vantaggioso in termini di successo riproduttivo.

Secondo Soler e il suo team questo comportamento, che ai nostri occhi appare orribile, indica quindi una chiara strategia evolutiva: utilizzare gli "esuberi" come riserva di cibo per garantire la sopravvivenza dei figli più grandi. Questa strategia è stata già osservata in altri animali, soprattutto insetti e in alcune specie di squalo ed è stata chiamata ipotesi della dispensa, dall'inglese larder hypothesis. Tuttavia il fatto che le upupe, che investono una quantità considerevole di energia nelle cure parentali, abbiano questa abitudine rappresenta una vera e propria novità tra i vertebrati.

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Per quanto possa sembrare un comportamento inquietante, da un punto di vista puramente adattativo si tratta di una strategia estremamente vantaggiosa e che permette di cresce un numero molto maggiore di figli. Quando infatti in cibo abbonda, per non sprecare le risorse extra le upupe le immagazzinano in un uovo e in un figlio in più, che purtroppo per lui viene utilizzato esclusivamente come una dispensa vivente per permettere ai fratelli più grandi di sopravvivere. C'è però un altro aspetto che ha lasciato decisamente stupiti i ricercatori.

L'upupa (Upupa epops) è un uccello strettamente insettivoro: si nutre infatti prevalentemente di lombrichi, bruchi e altre larve di insetti. Proprio per questo possiede un becco ricurvo molto lungo e sottile, non proprio adatto per uccidere i suoi stessi piccoli. Per cui le mamme spesso afferrano i pulli più piccoli, ancora vivi, e li infilano nella bocca dei fratelli più grandi, che poi li inghiottono interi. Questa scoperta non solo getta nuova luce sul complesso mondo dell'evoluzione animale, ma solleva anche importanti questioni etologiche sul comportamento parentale degli uccelli e sulle strategie di sopravvivenza in natura.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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