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15 Maggio 2021
9:49

La lettera inedita di Einstein sugli animali: “Gli uccelli migratori aiuteranno a comprendere la fisica”

È stata scoperta e pubblicata su Journal of Comparative Physiology una lettera di Albert Einstein, il padre della teoria della relatività, risalente al 1949 che mostra gli ampi interessi scientifici dello scienziato che non riguardano solo la fisica ma anche la natura e altri animali. La lettera era diretta a Michael Normal "Glyn" Davys.

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Una lettera di Albert Einstein, il padre della teoria della relatività e uno dei più grandi pensatori del Ventesimo secolo, risalente al 1949 è appena stata pubblicata su Journal of Comparative PhysiologyIl documento, diretto a Michael Normal "Glyn" Davys, un ingegnere della Royal Navy britannica, è originale ed è stato valutato dagli scienziati australiani della Royal Melbourne University of Technology (RMIT).

È la prima volta che la lettera viene resa nota e, nonostante sia molto breve, esprime il pensiero di Einstein su come lo studio della percezione e dell'orientamento degli animali possa essere di fondamentale importanza anche in altri campi di ricerca, come ad esempio la fisica. "È pensabile che l'indagine sul comportamento degli uccelli migratori e dei piccioni viaggiatori possa un giorno portare alla comprensione di qualche processo fisico che non è ancora noto", scrive lo scienziato nella lettera.

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"Lettera di Einstein" Credits: Dyer, A.G., Greentree, A.D., Garcia, J.E. et al. Einstein, von Frisch and the honeybee: a historical letter comes to light. J Comp Physiol A (2021). 

La cosa impressionante è che il fisico sembra essere stato una sorta di veggente: all'epoca infatti ancora non si era a conoscenza che alcune specie animali riescono effettivamente a "sentire" i campi magnetici e orientarsi grazie a questi.  Ad oggi invece possiamo dire che aveva proprio ragione: sono tante le specie animali che utilizzano questo meccanismo per orientarsi nella navigazione, come ad esempio le tartarughe marine (Caretta caretta), giusto per citarne uno.

Nella lettera inoltre Albert Einstein fa riferimento al suo incontro con un importante premio Nobel conosciuto per i suoi studi sul comportamento delle api, in particolare sul linguaggio della danza delle api: l'etologo austriaco Carl von Frisch. L'incontro tra i due è infatti avvenuto nel 1949 quando von Frisch andò negli Stati Uniti per parlare ad una conferenza, ovviamente riguardo le api, all'Università di Princeton. Sembra che Einstein sia rimasto molto colpito da questo "appuntamento" e dal lavoro dell'etologo: "Conosco bene l'ammirevole indagine del signor v. Frisch" riporta infatti nella lettera.

Questo documento rappresenta quindi un'importante novità che mette in evidenza gli interessi scientifici di Einstein, più ampi di quanto si potesse immaginare. Lo scienziato infatti era convinto e già immaginava che gli studi sul mondo animale avrebbero portato alla luce grandi scoperte in futuro e aiutato a far crescere il sapere scientifico.

A proposito di uccelli migratori, Kodami ha realizzato un video servizio in cui ci siamo proprio chiesti e abbiamo mostrato come sappiamo dove vanno gli uccelli quando migrano. Attraverso la pratica dell’inanellamento scientifico degli uccelli, una tecnica che consiste nel marcarli individualmente  con piccoli anelli metallici, possiamo sapere dove vanno gli uccelli e studiare le loro rotte.

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