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25 Agosto 2022
12:12

Morto cane sotto il sole incatenato a un terreno agricolo, così è stato trovato Bianco

Il cane è stato trovato ormai senza vita nelle campagne di Pomezia dalle guardie zoofile del Norsaa. Intorno al collo aveva una catena assicurata a un palo che gli impediva di raggiungere l'acqua.

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Immagine di repertorio

È morto sotto il sole, il collo stretto da una catena nonostante che nella Regione Lazio, da ormai un anno, non si possono più tenere i cani alla catena salvo situazioni eccezionali certificate da un veterinario. Bianco, così è stato ribattezzato dai volontari delle guardie zoofile che hanno disperatamente provato a salvarlo, è l’ennesima vittima di maltrattamento animale e la sua storia riaccende un faro sulla necessità di aumentare i controlli per il rispetto delle leggi a tutela del benessere animale.

Bianco è stato trovato ormai senza vita dalle guardie zoofile Norsaa in un terreno nelle campagne di Pomezia, in provincia di Roma. I volontari sono intervenuti dopo avere ricevuto una segnalazione relativa proprio a un presunto maltrattamento animale, ma quando sono arrivati sul posto era ormai troppo tardi: il cane giaceva immobile, senza vita, sul terreno battuto dal sole, al collo una catena.

Le cause della morte verranno accertate soltanto attraverso l’autopsia, ma l’ipotesi più probabile è che a uccidere Bianco sia stata una combinazione di caldo torrido e disidratazione: la catena, avvolta intorno al suo collo e assicurata a un palo, non gli consentiva di raggiungere la ciotola dell’acqua, e non aveva nessun posto all’ombra dove ripararsi. Il suo umano di riferimento lo sfruttava per tenere d’occhio un piccolo gregge di pecore, anche loro lasciate in stato di semi abbandono.

Una morte terribile su cui adesso indaga la procura, cui è stata presentata una doppia denuncia, una per maltrattamento di animali e una per abbandono. L’uomo rischia quindi la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro, pena raddoppiata visto che la sua condotta ha causato la morte di Bianco, e l'arresto fino a un anno o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

Anche la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha presentato una denuncia: «È davvero straziante pensare quanto abbia sofferto questo povero cane, agonizzando minuto dopo minuto senza potersi riparare dal sole fino a morire – ha detto Piera Rosati, presidente LNDC Animal ProtectionQuesto ennesimo fatto ci ricorda quanto sia necessaria una riforma della legge 189 del 2004 per rendere le pene più severe verso coloro che maltrattano e uccidono gli animali. Oltre alla condanna penale che mi auguro ci sarà, spero che il responsabile faccia anche i conti con la propria coscienza, se ne ha una».

«Questa storia ci dimostra come per alcune persone i propri animali siano poco più che oggetti, qualcosa il cui valore è davvero basso – ha aggiunto Rosati – A questi individui dovrebbe essere vietato tenere animali, vista l’incapacità di potersene prendere cura lasciandoli, come in questo caso, abbandonati a sé stessi in condizioni incompatibili con la vita. Maltrattare e uccidere un animale non è solo un reato, ma anche un atteggiamento di disprezzo della vita che evidenzia tratti gravi e preoccupanti della personalità, come la totale assenza di empatia e di rispetto per la dignità e le esigenze altrui, così come una presumibile condizione psico-emotiva davvero labile. Non ci stancheremo mai di invitare chiunque sia testimone di situazioni simili di agire sempre e tempestivamente, chiamando le forze dell’ordine».

Nel Lazio è vietato per legge tenere i cani alla catena

La Regione Lazio è una delle amministrazioni che hanno deciso di vietare su tutto il territorio di tenere cani alla catena già nell’agosto del 2021. Il Consiglio regionale aveva approvato un emendamento collegato all'assestamento di bilancio, prevedendo multe fino a 2.500 euro per chi non rispetta la legge. L’atto, presentato dal consigliere Eugenio Patanè, del Partito Democratico, modifica una norma del 1997 sulla tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo, e prevede anche l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina (pena una sanzione fino a 1500 euro) e il divieto di usare collari a strozzo.

*Kodami ha deciso di non pubblicare le immagini in cui si vede il recupero del corpo di Bianco. Nulla aggiungono alla già terribile cronaca di una morte terribile. 

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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