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9 Dicembre 2023
9:59

In Liguria scatta il fermo pesca volontario delle acciughe. «Rispettare i tempi dei branchi»

Stop alla pesca fino a marzo 2024 per la tradizionale scelta dei pescatori. Coldiretti: «L’acciuga vive in branchi e si avvicina alla costa solo in determinati periodi dell’anno, bisogna rispettare i suoi tempi».

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(Credits Dimitris Vetsikas da Pixabay)

Nel Mar Ligure è finita la stagione della pesca all’acciuga con l’entrata in vigore del fermo volontario, il periodico e tradizionale stop invernale che, come previsto, durerà fino a marzo del 2024. Una scelta effettuata in autonomia dai pescatori della zona, a differenza del fermo disposto dal ministero e in vigore dal 1° al 30 di ottobre.

«Questo fermo volontario è sempre stato effettuato dai pescatori liguri e non remunerato dallo Stato – spiega Daniela Borriello, responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca – scaturisce dal rispetto delle tradizioni locali e dalla presa di coscienza che l’attività di pesca debba passare da una buona gestione della risorsa, dimostrata anche dai report degli organi scientifici che affermano che nel Mar Ligure i piccoli pelagici si trovano in buono stato di salute».

Il fermo volontario arriva al termine di una stagione soddisfacente per il settore con i branchi che si sono avvicinati alla costa durante il periodo di pesca, come confermano le parole di Borriello: «Anche quest’anno la stagione è stata buona, nonostante le ondate di brutto tempo e i forti venti che hanno caratterizzato la stagione 2023».

Coldiretti Impresa Pesca, per voce del presidente regionale ligure Gianluca Boeri e del delegato confederale Bruno Rivarossa, vuole sensibilizzare i consumatori per il periodo di stop alla pesca di acciughe nel Mar Ligure: «Teniamo a informare i nostri consumatori per indirizzarli verso un consumo consapevole e basato sulla stagionalità. L’acciuga vive in branchi e si avvicina alla costa solo in determinati periodi dell’anno. Per questo bisogna rispettare i suoi tempi e rivolgersi al consumo esclusivo di quei pesci locali che in questo periodo si possono effettivamente pescare nei nostri mari».

Se da una parte entra in vigore lo stop volontario nel rispetto dei ritmi biologici delle acciughe, dall’altro la fine del fermo pesca previsto su scala nazionale del 1° al 30 ottobre aveva provocato qualche settimana fa la protesta dell’Osservatorio Savonese Animalista che aveva sollevato dubbi in merito all’efficacia della norma chiedendo inoltre una «consistente riduzione delle quote di pesca di specie in pericolo o in precaria ripresa» oltre alla creazione di «vaste riserve marine ove viga il divieto totale di pesce in cui le specie animali possano crescere e diffondersi poi anche fuori dalle zone protette».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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