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29 Gennaio 2021
10:38

Lepre sulla Sopraelevata a Genova inseguita e terrorizzata dagli automobilisti

Una lepre è stata ripresa in Sopraelevata a Genova in un video mentre correva tra le macchine. Non si sa però come l'animale sia finito su quella strada.

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Una corsa a perdi fiato per sei chilometri. È la disavventura di una lepre finita in Sopraelevata a Genova. L’animale ha percorso il corridoio di asfalto inseguito dalle auto: alcune suonano il clacson, altre accendono le quattro frecce e nel video, diventato virale sui social, si vede il tachimetro segnare i 40km all’ora.

Non si sa come il selvatico possa essere finito su quella strada, che attraversa tutta la città affacciata sul mare, senza vie di fuga e collegata all’imbocco della autostrada e del Porto. Sconosciuta anche la sorte della lepre: «Non ci sono aree verdi in quella zona e finora non sono arrivate di un suo ritrovamento», spiega Davide Rufino, zoologo dell’Enpa di Genova.

La supposizione è che sia arrivata alla Foce passando per il fiume Bisagno: «Il letto del fiume è una boscaglia e l'animale, probabilmente, si è ritrovato in fondo e preso dal panico ha imboccato la Sopraelevata, ignorando che non avrebbe più avuto vie di fuga».  In città la convivenza con i selvatici si è fatta sempre più stretta e non solo a Genova; si è visto durante il primo lockdown per coronavirus che ha fatto registrato moltissime incursioni di animali in spazi urbani finora ad uso esclusivo dell'uomo.

Le persone, però, non hanno ancora capito o non sono state sufficientemente educate, all'incontro con il selvatico: «Chi ha tirato fuori il telefono per riprenderla e l'ha affiancata con la macchina l'ha fatta sentire circondata: la lepre da una parte aveva il guardrail e dall'altra un'auto – continua Davide Rufino – Questa è totale mancanza di rispetto per la vita; quando si vede un animale selvatico l'imperativo per le persorne è filmarlo. Addirittura c'è chi, in altre situazioni, si è fatto un selfie per poi lanciarlo sui social. Gli animali diventano così "macchiette" ma, in realtà, non c'è niente da ridere».

La risposta del web è stata, fortunatamente, d'indignazione; i più hanno commentato evidenziando una totale mancanza di empatia da parte di chi ha fatto il video e un tentativo maldestro di aiutarla da parte di chi le è rimasto dietro mettendo le quattro frecce: «L'automobilista lo avrà fatto sicuramente in buona fede – è il pensiero dello zoologo – ma avrebbe dovuto solo rallentare, non proseguire a 40Km orari. Lasciandole molto spazio davanti, la lepre non si sarebbe sentita più braccata e avrebbe recuperato un minimo di tranquillità. In sostanza, sarebbe stato più importante tutelare la vita dell'animale che continuare la marcia sulla Sopraelevata». La speranza per la sfortunata lepre è che sia riuscita ad arrivare in fondo alla strada, percorrendo tutti i 6km, e che l'istinto l'abbia riportata verso il fiume Polcevera e da lì a risalire verso l'interno.

Il video:

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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