Il video del granchio che si automutila la chela: ecco perché lo fa

Il video mostra un granchio che si automutila la chela durante lo scontro con un predatore. Si tratta di un processo noto come autotomia e gli consente di sacrificare una parte non vitale del corpo, come la chela, per distraerre il predatore e fuggire.

15 Maggio 2024
9:47
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Nel video in alto, un granchio si automutila la chela, in un processo noto come autotomia. Si tratta di una tattica difensiva utilizzata da alcuni animali per sfuggire ai predatori. Questa abilità consente loro di sacrificare una parte non vitale del corpo, come un arto o una coda, distraendo il predatore mentre la preda fugge. La parte scartata ha il potere di contrarsi, mantenendo l'attenzione del predatore, mentre il resto dell'animale può fuggire, ma fortunatamente, la parte persa è destinata a ricrescere.

Le lucertole perdono la coda, gli insetti le zampe, e in questo caso, alcuni granchi sacrificano le loro chele. Quando una chela viene danneggiata o persa, il granchio innesca un processo di rigenerazione noto come autotomia. Questo meccanismo è un distacco controllato, in cui il granchio può volontariamente separarsi da un'appendice per proteggersi o fuggire da un predatore e una volta persa, una nuova chela inizia a crescere al suo posto, grazie alla rapida proliferazione delle cellule del granchio che ricreano le parti mancanti. Questo processo può richiedere diverse mute, durante le quali il granchio si libera del vecchio esoscheletro per far spazio al nuovo. Questa abilità di rigenerazione delle chele sembra essere un adattamento evolutivo che aiuta i granchi a sopravvivere e a ripristinare la funzionalità dopo lesioni o scontri.

Nel video, il granchio probabilmente ha perso la sua chela destra a causa di uno scontro con un predatore, decidendo infine di staccarla per aumentare la sua velocità nella fuga. I granchi, con le loro varie forme e colori, abitano sia nelle acque salate che dolci, dalle rive ai fondali abissali. Essi sono chiamati decapodi poiché hanno dieci zampe, quattro per lato per il movimento laterale e due modificate in pinze, chiamate appunto chele. Ma che cosa sono esattamente le chele e a cosa servono? Simili alle nostre braccia e gambe, le chele sono appendici a forma di tenaglia presenti agli estremi degli arti di molti animali, principalmente crostacei e aracnidi. Hanno varie funzioni, tra cui alimentazione, locomozione, difesa e anche corteggiamento.

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L'autotomia non è un fenomeno limitato solo ai granchi, ma è documentata anche in alcuni molluschi, echinodermi come le stelle marine e alcuni pesci come il regaleco, che lo usano per difendersi dagli attacchi degli squali e di altri predatori marini. Recentemente, è stato scoperto che alcune specie di lumache di mare sono capaci di autodecapitarsi e rigenerare l'intero corpo in circa venti giorni. Negli insetti, l'autotomia coinvolge gli arti: in risposta a varie forme di eccitazione, come stimoli meccanici o termici, un arto si rompe in un punto di minore resistenza e si separa dal corpo. Esistono due tipi di autotomia: immediata, quando l'arto si distacca immediatamente, e differita, quando il distacco avviene alcune ore o giorni dopo l'eccitazione.

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Giovanna Scozzese
Video editor
Fotografa e Videomaker di formazione, ho avuto da sempre la necessità di legarmi al reale, a tutto ciò che mi circonda, vivendo in simbiosi con il mondo esterno. La natura fa parte di me, sin da bambina ho avuto modo di conoscerla, scoprirla e viverla. Mi sforzo ogni giorno di fortificare il mio interesse su ciò che potremmo creare e cambiare nei confronti del nostro Pianeta, un luogo in cui noi siamo solo di passaggio.
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