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17 Febbraio 2024
16:00

Il vertebrato più piccolo del mondo

Un gruppo di scienziati ha appena confermato che una specie di rana scoperta nel 2011 è davvero il vertebrato più piccolo del mondo, misurando per la prima volta le dimensioni dei maschi adulti.

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Il suo nome risulterà sconosciuto ai più, ma il Brachycephalus pulex rischia di divenire molto presto uno degli animali più famosi del pianeta: è la rana più piccola del mondo e anche il vertebrato di minori dimensioni conosciuto dalla scienza.

La sua scoperta è abbastanza recente, risale al 2011, ma i primi adulti sono stati trovati solo l'anno scorso, fattore che ha permesso di confermare se si trattava davvero del vertebrato più piccolo in assoluto. Questa conferma e il ritrovamento degli adulti ha permesso agli scienziati di pubblicare un articolo sul sito online di Zoologica Scripta che ha coinvolto tre ricercatori che lavorano all'Università statale di Santa Cruz e al Museo di scienze naturali Alexander Koening di Bonn. 

Facendo determinati paragoni, è possibile capire perché gli scienziati hanno dovuto attendere a lungo per scoprirla. Un adulto infatti raggiunge una grandezza media di 6,5-8 mm ed è più piccolo di un fagiolo o di un grosso pisello. Posta sopra ad una moneta, come hanno fatto i ricercatori per il loro studio, è inferiore in termini di dimensioni alla parte argentata ed è difficilissima da vedere quando si trova sopra la superficie di una foglia o su un tronco. E le rane che hanno smesso da poco di essere dei girini sono ancora più minuscoli.

Questa specie appartiene al gruppo che gli zoologi inglesi definiscono "rane tascabili" o "rospi delle pulci" ed è stata scoperta nella regione di Bahia, in Brasile. Il primo esemplare che era stato catturato era stato trovato e descritto nel 2011, ma visto che si trattava di un unico esemplare non ancora adulto non aveva permesso agli scienziati di capire le reali dimensioni della specie né il suo comportamento.

«Identificare la rana più piccola del mondo non è stata una sfida facile – hanno spiegato Wendy H. Bolanos, Iuri Dias e Mirco Solé – Abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà e cercare il fantomatico ago nel pagliaio».

Nella speranza di cambiare la situazione, mentre esplorava la foresta di Bahia, gli scienziati hanno misurato la lunghezza del corpo di 46 giovani individui di B. pulex, confrontandoli con altre minuscole specie di rane, inclusa la specie considerata fino a pochi anni fa la “rana più piccola del mondo”: la Paedophryne amauensis, tipica della Papua Nuova Guinea.

Alla fine sono riusciti però a trovare alcuni maschi adulti della specie che, misurando 1 mm in meno degli esemplari adulti di P. amauensis, hanno permesso di detenere il record. L'individuo più piccolo studiato era infatti lungo solo 6,45 millimetri, mentre la media dei maschi maturi era di 7. «Le femmine invece sono leggermente più grandi, misurando 8 mm a differenza dei maschi», ha chiarito in un commento Mirco Solé. I ricercatori hanno anche fatto molta attenzione a valutare la maturità sessuale delle loro gonadi, così da confermare al 100% che erano adulte.

«Sembra tuttavia esserci anche un altro insegnamento che è possibile trarre da questa scoperta», hanno aggiunto gli esperti. C'è infatti un limite riguardante la dimensione minima che possono raggiungere i vertebrati, un limite che sembra essere stato raggiunto proprio da questa specie. Essere più piccoli porta infatti ad avere notevoli problemi di sviluppo e organizzazione del proprio corpo e sembra che i geni legati alla formazione delle varie regioni del piano corporeo di un embrione, i cosiddetti geni Hox, hanno difficoltà a regolare la crescita in organismi dalle dimensioni eccessivamente ridotte.

Basta osservare le varie specie di rane tascabili per rendersi conto che spesso gli esemplari sono afflitti da piccole e grandi mutazioni, come l'assenza di alcune falangi e membrane, dovute proprio alla difficoltà dei geni Hox di regolare organi e sistemi troppo minuti.

Bibliografia
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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