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21 Gennaio 2021
8:47

Il ritorno dei grandi carnivori è associato all’abbandono delle terre

Orso, lupo e lince stanno ricolonizzando i territori da cui erano stati scacciati in tutta Europa. Il loro ritorno sembra sia positivamente associato alla densità umana e al cambiamento dell'uso del suolo. Lo rileva un nuovo studio coordinato dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Sapienza di Roma e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

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Orso, lupo e lince sono i tre grandi carnivori principali del continente europeo. Perseguitati per decenni sono stati spinti sull'orlo dell'estinzione dall'uomo, la cui convivenza è sempre stata piuttosto complessa. Tuttavia negli ultimi anni stiamo assistendo a una rapida e continua ricolonizzazione da parte dei tre mammiferi nelle aree da cui erano scomparsi in tutta Europa. Questo piacevole ritorno sembrerebbe associato al graduale abbandono delle aree rurali e al cambiamento dell'uso del suolo, piuttosto che all'espansione delle aree protette. Questi sono i risultati di un nuovo studio coordinato dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Sapienza di Roma e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), pubblicato sulla rivista Diversity and Distributions.

Il ritorno dei grandi carnivori

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Lo studio ha analizzato la recente espansione dei grandi carnivori associandola ai cambiamenti avvenuti in Europa nel periodo compreso tra il 1992 e il 2005. I parametri utilizzati per creare i modelli di distribuzioni sono stati:

  • il cambiamento dell'uso del suolo;
  • la copertura forestale;
  • l'idoneità dell'habitat;
  • le aree protette;
  • la densità di popolazione;
  • le leggi legate alla caccia.

Dai risultati delle analisi sembrerebbe che i fattori che maggiormente hanno contribuito al ritorno dei predatori siano stati la minore densità di popolazione, conseguenza dell'abbandono delle aree rurali, e la progressiva rinaturalizzazione di aree precedentemente destinate ad attività umane come l'agricoltura.

L'espansione delle foreste e lo spopolamento, sembrerebbero addirittura avere un ruolo ancor più importante delle aree protette. Questo risultato potrebbe essere spiegato col fatto che normalmente le zone naturali protette hanno un'estensione limitata, spesso non sufficiente al fabbisogno dei grandi predatori, oppure al fatto che solitamente esistono su aree già poco alterate dall'uomo e quindi non coinvolte nel processo di ricolonizzazione.

Ricolonizzazione e convivenza

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Gli autori tengono a precisare, però, che queste variabili sembrano aver avuto un maggior impatto soprattutto sulle popolazioni orientali e settentrionali. Questo significa che l'espansione avvenuta in Europa occidentale e meridionale potrebbe essere stata influenzata da fattori non presi in esame nello studio e che potrebbero essere stati decisivi per il ritorno dei carnivori.

Un ruolo fondamentale potrebbero averlo avuto i cambiamenti nella tolleranza nei confronti dei predatori, la persecuzione umana diminuita nel tempo, l'applicazione delle leggi, l'abbondanza delle prede, la densità e la gestione del bestiame e le azioni di conservazione mirate.

Queste ipotesi sottolineano ulteriormente l'importanza chiave che rivestono l'opinione pubblica, le politiche e le azioni dirette dell'uomo nei confronti dei grandi predatori. Conservazione e convivenza devono necessariamente proseguire di pari passo se si vuole conciliare la presenza dei predatori e lo sviluppo economico delle aree rurali. Lupo, orso e lince stanno tornando e serviranno maggiori sforzi per far coesistere l'uomo e questi grandi e meravigliosi carnivori.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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