28 Febbraio 2023
16:45

I resti di Diego trovati in uno squalo: era scomparso da 10 giorni, ma non è stato ucciso dall’animale

I resti del 32enne argentino Diego Barría sono stati trovati all'interno di uno squalo galeo, molto simile alla nostra verdesca. Secondo la Polizia lo squalo non ha avuto una parte nella morte del giovane.

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I resti del 32enne argentino Diego Barría sono stati trovati all'interno di uno squalo galeo, uno squalo di dimensioni ridotte commercializzato a scopo alimentare in tutto il Sud America. Barría era scomparso il 18 febbraio fa durante un giro in quad nella zona di nella zona di Rocas Coloradas, una popolare località marittima nel sud dell'Argentina nota per i suoi altopiani affacciati sull'Atlantico.

A fare la scoperta domenica 26 febbraio sono stati alcuni pescatori del posto che durante le operazioni di pulizia dello squalo allo scopo di evisceralo hanno notato la presenza di resti umani. Sul posto, le Forze dell'Ordine hanno chiamato i parenti del giovane, la cui scomparsa aveva catalizzato l'attenzione dei media da oltre una settimana, per effettuare il riconoscimento. I familiari hanno identificato le parti del corpo grazie alla presenza di un tatuaggio che il 32enne aveva sull'avambraccio. Pur non essendo ancora arrivato l'esito dell'esame del Dna, la Polizia di Comodoro Rivadavia ha confermato la scoperta e la relativa identificazione.

Barría si era allontanato dalla famiglia nel pomeriggio di sabato 18 febbraio per fare un giro in quad tra le dune di Rocas Coloradas. Nella sera dello stesso giorno è stato avvistato mentre si dirigeva a bordo del suo quad, da quel momento però di lui si sono perse le tracce, fino a pochi giorni fa, quando sono stati ritrovati sia il casco che il veicolo, quest'ultimo presentava gravi danni alla carrozzeria.

Ad oggi, a seguito del ritrovamento dei resti le indagini degli inquirenti si muovono in due direzioni: l'omicidio e il successivo occultamento del corpo in acqua, oppure l'incidente mortale e la caduta del corpo in mare. In entrambi casi, tuttavia, è da escludere che lo squalo abbia avuto una parte nella morte del giovane.

Secondo il sovrintendente della polizia Cristian Ansaldo è proprio l'incidente l'ipotesi più probabile per il giovane: «Si è scontrato contro una roccia e il suo corpo è stato portato via dal mare, ma ci occuperemo di tutte le possibili teorie con le prove trovate sul posto». Proseguono anche le indagini scientifiche sul quad: «Sarà analizzato per stabilire come è avvenuto l'incidente, perché il veicolo è stato trovato più vicino alla costa, ma potrebbe essere stato spostato lì dalle onde».

Lo squalo Galea è diffuso nei mari temperati di tutto il mondo e da adulto può raggiungere una lunghezza di quasi 2 metri. La loro dieta è basata prevalentemente su prede di dimensioni ridotte come sardine, pesci di scoglio e calamari. Dall'analisi dello stomaco di alcuni individui è però emerso che non sono mangiatori esigenti e che si nutrono di tutto ciò possono reperire sui fondali marini. Spesso è confuso con lo squalo verdesca e come questo è preda dell'essere umano, essendo commercializzato per la sua carne tanto da essere stato inserito dalla IUCN nella lista delle specie minacciate.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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