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28 Gennaio 2023
9:50

I gatti sentono freddo?

Anche i gatti, pur essendo animali che ben si adattano alle temperature rigide, possono soffrire il freddo. Vediamo come capire se il nostro gatto ha freddo e cosa fare per aiutarlo.

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Anche i gatti, con l’arrivo dell’inverno e delle temperature più rigide, possono soffrire il freddo. Se è vero, infatti, che questi animali hanno una temperatura basale più alta di quella umana, che si aggira tra i 38 e i 39,5 gradi, quando il termometro scende di molto possono sperimentare disagio e subire conseguenze, soprattutto se si tratta di gatti che vivono all’esterno e non hanno un riparo.

Se la loro temperatura corporea diminuisce troppo, arrivando sotto i 37 gradi, si inizia a parlare di ipotermia, una condizione che lo mette a rischio vita e che può causare numerose complicanze tra cui problemi neurologici, respiratori e cardiaci e insufficienza renale.

A quale temperatura i gatti sentono freddo?

Non è possibile indicare in modo preciso a quale temperatura i gatti sentano freddo, visto che la loro tolleranza al caldo e al freddo è un fattore individuale che cambia a seconda del singolo gatto, della razza, del luogo in cui vivono e soprattutto dell’età. I gatti anziani, per esempio, tendono a soffrire maggiormente il freddo, perché il loro “sistema” di regolazione della temperatura interna funziona meno bene che nei gatti più giovani. La stessa cosa vale per i cuccioli.

Come capire se il gatto ha freddo?

Il modo più efficace per capire se il gatto ha freddo è osservarlo. Questi animali adottano comportamenti e pose peculiari che “riflettono” la temperatura esterna, perché appunto regolano la loro temperatura interna anche attraverso la superficie corporea “esposta”. Di norma, in caso di temperature basse, i gatti tendono a restare acciambellati e a nascondere le zampe sotto il corpo, la loro pelliccia appare più folta e arruffata: in questo modo si fanno più piccoli e conservano il calore.

Anche la circolazione sanguigna risente delle temperature ambientali più basse: punta delle orecchie, cuscinetti delle zampe e punta della coda potrebbero risultare fredde al tatto, perché il loro organismo reagisce al freddo diminuendo la circolazione del sangue nelle parti più periferiche del corpo. Se la temperatura interna scende ancora potrebbero iniziare i tremori. Le contrazioni muscolari servono al gatto per generare calore, con conseguente dispendio di energia: possibile, in questi casi, che tenda a limitare al massimo i movimenti e si limiti a restare acciambellato e a tremare. In questi casi è opportuno prendere provvedimenti e riscaldarlo per evitare che insorga l’ipotermia.

Come non far sentire freddo al gatto?

I gatti più vulnerabili al freddo possono essere quelli che vivono all’aperto, ma salvo casi in cui le temperature scendano di molto sotto lo zero, non sono necessari troppi accorgimenti. Il loro mantello, infatti, cambia a seconda delle condizioni di vita, crescendo più folto propor per proteggerli dalle temperature troppo rigide.

Per i gatti che vivono all’aperto è quindi sufficiente, in caso di ondate di gelo o nelle stagioni caratterizzate da frequente maltempo, pioggia e neve, lasciare loro accesso a garage, cantine o casette di legno in cui potrebbero trovare rifugio dal freddo e mettere a disposizione ripari di fortuna. L’idea è scegliere cucce e cassette di legno, materiale che resiste anche all'umidità, e non metterle a diretto contatto con il suolo. All’interno si possono sistemare coperte calde, asciugamani o della paglia. Attenzione ai motori delle auto: in inverno spesso gatti e altri piccoli animali vi si nascondono, in cerca di un riparo caldo.

In inverno inoltre aumenta il fabbisogno di grassi, e può essere opportuno cambiare alimentazione passando a cibo che ne contenga di più.

Se si parla invece di gatti che vivono in casa, difficile che possano andare incontro a problemi legati al freddo: anche quelli che possono entrare e uscire liberamente tendono a restare al caldo quando le temperature si fanno troppo basse. Un rischio, in quest’ultimo caso, può essere invece rappresentato dall’escursione termica.

Un gatto abitato a vivere in casa potrebbe soffrire lo sbalzo di temperatura se quella interna fosse molto alta e quella esterna molto bassa, ed è quindi opportuno evitare di alzare troppo il termostato.

Limitandosi all'ambiente casa, i gatti sono soliti sfruttare i giacigli umani: letti, divani e poltrone su cui si acciambellano, coperte dentro cui trovano rifugio. Si può comunque mettere a loro disposizione cucce o cuscini, magari non appoggiati direttamente sul pavimento per isolarli, e distanti da fonti di calore dirette come termosifoni o caminetti, sempre per evitare lo sbalzo termico.

Da evitare invece i maglioni, a meno che non si tratti di gatti che per una ragione medica hanno subito la rasatura del pelo o dei cosiddetti gatti nudi, che pur vivendo in casa, a temperature eccezionalmente basse, potrebbero risentire del freddo.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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