20 Maggio 2022
12:02

I delfini tursiopi riconosco gli amici assaggiando la loro pipì

I delfini tursiopi possono riconoscere i membri del proprio gruppo dagli estranei assaggiando la loro urina. Ogni individuo possiede una sua firma chimica personale, che unità a quella vocale permette di catalogare nella mente gli individui.

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Per i delfini tursiopi le amicizie contano e come, per cui hanno imparato a riconoscersi dalla voce, emettendo fischi e schiocchi specifici che sono vere e proprie firme vocali personali. Ma c'è di più, sono persino in grado di riconoscere gli amici e i membri del proprio gruppo assaggiando la loro urina. A scoprirlo è stato un team di ricercatori guidato dall'Istituto Scozzese di Oceanografia dell'Università di St. Andrews, il cui lavoro è stato pubblicato di recente sulla rivista Science Advances.

L'obiettivo degli scienziati era quello di approfondire il modo in cui i tursiopi (Tursiops truncatus) riescono a etichettare e a catalogare gli individui nella propria mente, capacità non così comune tra gli animali. La scoperta dimostra quindi che questi cetacei "taggano" gli amici nel loro cervello mettendo insieme sia la firma vocale che quella chimica. Ciascun delfino emette un segnale acustico personale che associato all'urina possono essere paragonati a vere e proprie carte d'identità.

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Per scoprire questa curiosa abilità, gli scienziati hanno prima raccolto dei campioni di urina addestrando i delfini ospitati in strutture delle Bermuda e alle Hawaii, poi li hanno fatti assaggiare a diversi esemplari per osservarne il comportamento. I cetacei hanno esplorato i campioni di pipì più a lungo quando questi appartenevano a individui conosciuti, oppure quando venivano presentatati assieme alle registrazioni dei fischi personali, indicando che i due indizi messi insieme suscitavano molto più interesse.

Questo studio dimostra non solo che i delfini possono distinguere gli amici dagli estranei grazie al gusto, ma anche che possono mettere insieme più informazioni raccolte dai loro sensi, suggerendo quindi una complessa capacità di raffigurazione degli individui familiari all'interno del cervello. Siamo assolutamente sicuri che si tratti proprio del gusto anche perché i delfini non possiedono il senso dell'olfatto, che è stato perso durante il lungo viaggio evolutivo che ha portato i cetacei dalla terraferma al mare.

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I ricercatori sottolineano inoltre quando ancor poco si conosce sul senso del gusto nei delfini. Sappiamo che hanno perso la capacità di riconoscere l'acido, il dolce, l'umami o l'amaro ma possiedono cellule sensoriali sulla lingua che sono probabilmente coinvolte nel riconoscimento del sapore degli altri individui. Secondo gli autori, riconoscere gli individui grazie alla pipì che rimane nell'acqua non solo li aiuta a individuare potenziali rivali o nemici nei paraggi, ma potrebbe persino fornire informazioni sul sesso o lo stato riproduttivo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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