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20 Dicembre 2023
9:00

I cani sono curiosi?

La curiosità di esplorare, scoprire e apprendere di più sul proprio ambiente e su ciò che è nuovo o sconosciuto è una delle qualità più affascinanti e complesse dei nostri cani.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La curiosità è una qualità affascinante e complessa, presente in molte specie animali, inclusi i cani. È definita come il desiderio di esplorare, scoprire e apprendere di più sul proprio ambiente e su ciò che è nuovo o sconosciuto. La curiosità nei cani, in particolare, è una manifestazione del loro desiderio innato di interagire con il mondo che li circonda: una caratteristica evolutasi per favorire la sopravvivenza e l'adattamento.

La curiosità è un tratto caratteriale profondamente intrecciato con l’intelligenza di un individuo. L'intelligenza, in termini semplici, è la capacità di apprendere, comprendere e applicare conoscenze e abilità. La curiosità, d'altra parte, è il motore che spinge gli individui a cercare nuove informazioni e esperienze. Insieme questi due aspetti formano un circolo virtuoso che favorisce l'apprendimento e l'adattamento, o se vogliamo, la flessibilità cognitiva che, in pratica, si manifesta quando un individuo è in grado di modificare la propria strategia di risoluzione di un problema di fronte a nuove informazioni o quando le circostanze cambiano. Essa è l’esatto opposto della rigidità cognitiva, quella che spinge all’ostinazione nel assumere un unico punto di vista o soluzione ad un problema o ad una situazione.

Cosa incuriosisce i cani

I cani esprimono la loro curiosità esplorando l'ambiente, interagendo con altri esseri viventi e sperimentando nuovi oggetti e situazioni. Questo comportamento è un mezzo diretto per acquisire nuove informazioni e competenze. Ad esempio, quando un cane esplora un nuovo sentiero durante una passeggiata sta non solo soddisfacendo la sua curiosità ma sta anche imparando nuove rotte, odori e suoni migliorando la sua comprensione dell'ambiente circostante. In pratica aggiorna e costruisce nuove rappresentazioni mentali, ovvero nuove conoscenze.

Un'altra forte pulsione per la curiosità canina è l'interazione sociale. Essendo animali sociali obbligati, i cani mostrano un interesse vivace verso altri cani, animali e umani. Questa curiosità li aiuta a capire meglio il comportamento degli altri e a imparare come interagire efficacemente. Di fatto prestare attenzione agli altri è una fonte di apprendimento molto importante per gli animali che hanno caratteristiche sociali come le nostre e quelle dei cani.

Tra i vari sistemi di apprendimento c’è quello allelomimetico, ossia quello che si basa sull’imitazione di qualcuno. Quindi la curiosità si può dire essere anche legata all’empatia e alla consapevolezza che l’altro potrebbe fornire soluzioni a determinati problemi. Ciò non fa altro che rinsaldare i rapporti sociali, aumentandone la profondità e la complessità, insieme ad una infinità di altri elementi.

Come i cani manifestano la loro curiosità

La curiosità nei cani si manifesta in vari modi. Uno dei più evidenti è attraverso l'esplorazione olfattiva. Usando il loro senso dell'olfatto, i cani raccolgono informazioni sull'ambiente circostante. Questo li aiuta a comprendere meglio il loro mondo e a navigare in esso in modo sicuro ed efficace. Ma anche a raccogliere informazioni sugli individui con in quali hanno a che fare.

Quando rientriamo a casa, per esempio, i cani sono soliti fare una specie di check olfattivo dei nostri abiti e soprattutto delle scarpe, in particolare quando siamo stati in posti nuovi o abbiamo interagito con altri animali (soprattutto altri cani). In sostanza i nostri cani sanno dove siamo andati e chi abbiamo incontrato, o quantomeno hanno registrato queste informazioni grazie alla loro innata curiosità e potranno utilizzarle quando si troveranno in quel luogo specifico o incontreranno quel cane che vi ha lasciato una traccia olfattiva addosso.

Il gioco è un altro importante indicatore della curiosità. Attraverso il gioco, i cani esplorano oggetti nuovi, interagiscono con i compagni e sperimentano diversi comportamenti. Il gioco è un modo per i cani di imparare e di soddisfare la loro curiosità in un modo appagante e sicuro. Inoltre, giocando, sviluppano anche le loro abilità motorie e la consapevolezza del sé, e qualora si trattasse di giochi interattivi, ossia con altri individui (cani o umani che siano) la dimensione ludica fornisce le basi per facoltà come l’autocontrollo e la conoscenza dell’altro ad un livello meno superficiale, ma fornisce anche un bagaglio di nuovi comportamenti utili ad ampliare il ventaglio di possibilità comportamentali nelle diverse situazioni della vita.

La curiosità come strumento di apprendimento

La curiosità è dunque un potente strumento per l’apprendimento nei cani, e non solo, come abbiamo già accennato sopra. Essa li incoraggia a esplorare e a sperimentare, portandoli ad acquisire nuove abilità e conoscenze. Questo processo di apprendimento è fondamentale per il loro sviluppo cognitivo e comportamentale. I cani che mostrano una maggiore curiosità, dunque, tendono ad essere più abili nell'apprendere attraverso l'esplorazione e l'esperienza diretta. Questo li rende più capaci di affrontare nuove situazioni o problemi con equilibrio e serenità.

Un particolare suono, un particolare movimento, una certa fragranza, sono elementi che stuzzicano la curiosità del nostro compagno a quattro zampe e lo spingono ad andare ad esplorare, ma in tutto ciò ci deve anche essere una certa cautela, soprattutto quando queste stimolazioni risultano essere totalmente sconosciute. Il bilanciamento tra curiosità e intraprendenza fa parte dei tratti caratteriali di ogni singolo individuo. Quello che risulterà essere meno cauto e si lancerà nel cespuglio da dove ha sentito provenire quel particolare fruscio, per esempio, senza alcuna verifica ma con veemenza, correrà certamente più rischi rispetto ad un individuo più cauto, curioso sì, ma non troppo avventato. Tutto ciò ha anche a che fare con l’età di un cane, sappiamo bene quanto il periodo dell’adolescenza adombri la cautela per molti individui. Sta di fatto che tanto più vi sarà equilibrio tra cautela e curiosità tanto più il nostro cane avrà opportunità di scoprire cose nuove.

La curiosità e il benessere

La curiosità ha un ruolo importante anche nel benessere dei cani. Un ambiente stimolante, che permetta loro di esplorare e di essere curiosi, è essenziale per la loro salute mentale. La curiosità aiuta a prevenire la noia e lo stress, promuovendo un comportamento equilibrato e sano. Questo è particolarmente importante anche nel prevenire il declino cognitivo in età avanzata.

Restrizioni alla curiosità

Come abbiamo detto sopra la curiosità è strettamente connessa con l’intelligenza e la flessibilità cognitiva, ma non possiamo evitare di fare delle considerazioni in merito alle conseguenze di tutto ciò. Un cane curioso e acuto rappresenta sovente un grosso problema per le persone. Infatti, molto spesso, in cinofilia la curiosità del cane, e quindi la flessibilità cognitiva, non sono cose incentivate. Esse sono l’esatto opposto della rigidità cognitiva, come accennavamo, e quindi sono affini al concetto di libera esplorazione e imprevedibilità creativa.

Ecco che in un mondo che invece aspira al controllo totale queste cose tendono ad essere disincentivate, sia inconsapevolmente che con mirate tecniche di inibizione, anche nella gestione quotidiana dei nostri cani, come per esempio la reclusione forzata per la maggior parte del tempo, magari in un Kennel, per evitare “danni”. Con queste modalità non favoriamo l’adattamento sia nostro che dei nostri cani che richiede impegno, tempo e voglia di mettersi in gioco. Troviamo "più semplice" – nelle nostre vite frenetiche e già stracolme di impegni – la sottrazione, la castrazione del problema senza averlo realmente risolto. Un po’ come amputare la coda ad un cane che se la insegue, senza capire il perché lo fa e senza aiutarlo a trovare una condizione di vita più equilibrata. Poi, magari, ci vantiamo dell’intelligenza dei nostri cani, ma solo e soltanto quando la esprimono a nostro comando e nel modo esatto in cui noi vogliamo.

In pratica, invece che consentire uno sviluppo cognitivo verso la flessibilità e le doti individuali, tendiamo spesso a fare il contrario, senza renderci conto delle contraddizioni. Spesso siamo portati a magnificare un solo aspetto dell’intelligenza di un cane, ossia quella che gli consente di apprendere quello che noi vogliamo da lui, annichilendo però tutto il resto dell’universo rappresentato dalle facoltà cognitive di questa specie. E questo può avere delle conseguenze non indifferenti nello stato psicologico di un cane, magari meno resiliente di un altro. Conseguenze come, per esempio, l’irrequietezza, l’insofferenza, irritabilità, la noia, l’apatia, eccetera.

I cani dunque sono senza dubbio animali curiosi. La curiosità e l'intelligenza nei cani sono strettamente connesse. La curiosità spinge i cani a esplorare e apprendere, stimolando la loro intelligenza. Allo stesso tempo, un'intelligenza acuta permette ai cani di essere più curiosi e abili nell'esplorare il loro ambiente, una sorta di volano che si auto implementa, quando ben oliato. Questa interazione tra curiosità e intelligenza è perciò fondamentale per il loro sviluppo cognitivo e comportamentale. Fornire ai nostri amici a quattro zampe opportunità per esprimere la loro curiosità è fondamentale per il loro benessere e equilibrio, nonché felicità.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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