I cani liberi in India hanno una curiosa e inaspettata passione per il colore giallo

In India un gruppo di ricercatori ha scoperto che i cani liberi hanno una spiccata preferenza per il colore giallo. «I cani che abbiamo studiato lo amano a tal punto da preferire una ciotola vuota gialla a una grigia con dentro del cibo», ha raccontato a Kodami Anindita Bhadra, coautrice dello studio ed esperta di etologia dei cani randagi e liberi.

15 Febbraio 2024
13:56
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L’esperimento di scelta multipla proposto ai cani liberi non addestrati. Foto di Sourabh Biswas

Vincent van Gogh era ossessionato dal colore giallo. Il pittore olandese lo utilizzava in maniera quasi maniacale nelle sue opere, per esempio per rappresentare la luce naturale del sole, oppure per esprimere emozioni intense e profonde. Il tormentato autore della Notte stellata e de I girasoli non sapeva però che anche alcuni cani, a quanto pare, sembrano avere una certa passione per lo stesso colore, perlomeno quelli che vivono liberi in India.

Secondo infatti un curioso nuovo studio, pubblicato sulla piattaforma preprint bioRxiv, i cani liberi e randagi che vivono in India amano il colore giallo talmente tanto da preferirlo persino a una ciotola con dentro del cibo.

«I cani che abbiamo studiato amano il giallo. Ma davvero tanto. A tal punto che preferivano avvicinarsi a una ciotola gialla vuota anche quando ce ne era un'altra di colore grigio a pochi passi con all'interno un grosso pezzo di pollo – spiega a Kodami la ricercatrice indiana Anindita Bhadra, coautrice dello studio ancora in fase di revisione ed esperta mondiale di etologia dei cani randagi e liberi – Non sappiamo ancora bene perché né se sia un comportamento innato o appresso, ma è evidente che i cani hanno una forte preferenza per questo colore».

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In India vivono più di 59 milioni di cani liberi tra padronali, randagi e inselvatichiti

Anindita Bhadra e colleghi volevano capire se anche la vista, poco studiata rispetto all'olfatto – il senso prediletto e più sviluppato nel cane – potesse in qualche modo guidare o influenzare il comportamento e le scelte dei cani in risposta ad alcuni stimoli visivi.

In India, dove vivono più di 59 milioni di cani liberi tra padronali, randagi e inselvatichiti, intorno al 2010 è scoppiata una vera e propria mania delle "bottiglie blu". Molte persone credevano che questo colore tenesse lontani i cani e mettevano bottiglie di plastica piene di acqua tinta di blu fuori alle loro case.

Non esiste chiaramente alcuna evidenza scientifica a supporto di questa credenza, tuttavia perché non provare a capire se anche i cani possono in qualche modo essere condizionati comunque da alcuni particolari colori o stimoli visivi?

«Abbiamo quindi condotto alcuni test di scelta multipla in cui i cani liberi, che non erano stati addestrati in alcun modo, dovevano scegliere tra ciotole di diversi colori. La preferenza degli animali veniva individuata in base al colore che i cani investigavano per primo e abbiamo così scoperto che preferivano le ciotole gialle rispetto a quelle blu o grigie», spiega ancora la ricercatrice.

L'esperimento è stato condotto su 134 cani adulti e la preferenza per il colore giallo era talmente tanto marcata che gli animali hanno persino ignorato il cibo all'interno di una ciotola grigia per avvicinarsi come prima cosa a quella gialla. Ma dove viene queste passione così forte verso questo colore? «Non lo sappiamo ancora – sottolinea Bhadra – È possibile che lo associno al cibo. I cibi indiani sono infatti prevalentemente gialli e rossi, colori che i cani vedono entrambi come giallo. Ma è anche possibile che preferiscano colori simili a quelli del mantello dei propri simili. Abbiamo bisogno di altri esperimenti per capirlo».

La preferenza verso un particolare colore è stata già studiata in molti altri animali, poiché può avere un ruolo importante per esempio per la scelta del partner o per individuare il cibo.

La vista del cane ha però una scarsa risoluzione dell’immagine se confrontata per esempio alla nostra e non può registrare tutte le frequenze luminose che vediamo noi. I cani non possiedono i recettori del verde e del rosso che vedono, insieme a tutte le loro sfumature, come appunto gradazioni di giallo. Tuttavia, sono altrettanto bravi a discriminare tutte le tonalità del blu e del viola.

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Qualche anno fa in India è scoppiata una vera e propria mania delle "bottiglie blu". Molte persone credevano che questo colore tenesse lontani i cani e mettevano bottiglie di plastica piene di acqua tinta di blu fuori alle loro case.

I colori potrebbero avere quindi un ruolo molto più importante di quanto abbiamo creduto fino a oggi. «Non sappiamo ancora quanto questa preferenza verso il giallo sia diffusa in generale nei cani. Alcuni nostri collaboratori all'Università della Columbia Britannica stanno attualmente lavorando per testare anche i cani che vivono in casa. La psicologia dei colori è qualcosa che ha suscitato grande interesse negli esseri umani e il nostro lavoro dimostra che studi simili possono essere effettuati anche con i cani», sottolinea la ricercatrice.

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Come vedono umani e cani. Infografica realizzata da Kodami (Utilizzo libero con citazione della fonte)

Non è chiaro se e quanto questa predilezione per il colore giallo sia diffusa anche in altre popolazioni canine, tuttavia questi primi risultati – ancora in fase di revisione – potrebbero comunque avere implicazioni importanti, per esempio, sulla gestione dei cani liberi, sul benessere mentale degli animali che vivono tra le mura domestiche e nel modo con cui addestriamo ed educhiamo gli animali. «È presto per capirlo, ma è possibile che la psicologia dei colori potrebbe essere utile gli addestratori di cani, per gli allevatori o per i rifugi, per rendere i cani magari più felici e facilmente addestrabili», aggiunge Bhadra.

Si potrebbe, per esempio, utilizzare la psicologia dei colori per gestire, in un certo senso, il comportamento dei cani che vivono liberi. «Siamo ancora molto lontani dal capire se sia possibile una cosa del genere. Sarebbe però bello se i cani liberi evitassero, per esempio, i bidoni dell'immondizia di colore blu o grigio – conclude la ricercatrice – ma sono animali estremamente adattabili e intelligenti e credo imparerebbero presto a capire che il colore non influenza la ricompensa in cibo, ovvero i rifiuti».

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Come appare il set–up sperimentale alla vista di un cane. Immagine convertita senza ridurre l’acuità visiva con Dog Vision

Sappiamo che i colori influenzano molto il comportamento umano, le emozioni, le percezioni e persino le decisioni. La psicologia dei colori viene ampiamente utilizza in vari settori, come il marketing e la pubblicità, il design grafico e industriale, l'architettura e persino nella medicina. Le aziende spesso utilizzano specifici colori nei loro marchi e nelle loro campagne pubblicitarie per influenzare le percezioni dei consumatori e stimolare determinati comportamenti, basti pensare al colore verde e al greenwashing.

Se qualcosa di vagamente simile accade anche nel miglior amico dell'uomo è troppo presto per dirlo. Ma chissà, forse un giorno non troppo lontano scopriremo persino che effetto hanno il giallo cadmio di van Gogh o il blu-violetto di Chagall sulla mente, le emozioni e la psiche del cane acciambellato accanto a noi sul divano. Potremmo essere appena entrati in un campo totalmente inesplorato e magari ricco di sorprese.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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