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10 Agosto 2022
12:00

I bonobo “piagnucolano” come bambini per aumentare le probabilità di essere consolati

Fra i bonobo, il tasso di intervento e consolazione da parte degli spettatori verso le vittime di aggressioni è maggiore nel momento in cui le vittime adulte piagnucolano come bambini.

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Nelle specie sociali uno dei comportamenti altruistici più interessanti da investigare è quello della consolazione, a torto ritenuto un'esclusiva caratteristica umana. Questo comportamento è tipicamente caratterizzato dal supporto a più livelli, compreso quello emotivo, fornito da un individuo "spettatore" verso una vittima che ha subito un'aggressione a seguito di un'interazione conflittuale con un altro soggetto.

Lo studio dei comportamenti degli "spettatori" che sono presenti nel contesto in cui si verifica l'aggressione e nelle fasi successive è molto interessante perché ci permette di investigare quali siano i meccanismi cognitivi su cui si basa la percezione dello stato emotivo delle vittime e quali invece i meccanismi che motivano gli spettatori ad agire in maniera prosociale a favore delle stesse. Ed è stato proprio questo il focus di un nuovo studio condotto sui bonobo e appena pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences.

Fra i primati e in molte altre specie in cui si è evidenziato il comportamento consolatorio, i meccanismi cognitivi coinvolti che sono stati teorizzati per spiegare come emerge questo comportamento riguardano i vari livelli di complessità dell'empatia: dal contagio emotivo alla capacità di saper assumere il punto di vista e i bisogni di un individuo, basati su meccanismi che permettono la percezione dello stato emotivo di un altro individuo fino all'aspetto motivazionale e gratificante nell'agire in maniera prosociale e altruistica nel momento in cui viene percepita la difficoltà vissuta da un altro individuo.

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Seguendo questo filone di ricerca, un gruppo di ricercatori hanno studiato circa 40 bonobo appartenenti a due gruppi differenti localizzati nel famoso santuario "Lola ya Bonobo", in Congo. In particolare, i ricercatori si sono focalizzati sul tipo di comportamenti che le vittime mettevano in atto nelle fasi immediatamente successive all'interazione conflittuale, in particolare quelli legati alla comunicazione del loro stato emotivo agli individui spettatori e come gli spettatori stessi reagissero a tali segnali.

In particolare, è emerso che anche i bonobo adulti vittime di aggressioni emettessero vocalizzazioni che segnalano uno stato emotivo a valenza negativa tipiche degli infanti, in buona sostanza, piagnucolavano come bambini!

Che effetto hanno queste vocalizzazioni infantili nell’audience di bonobo spettatori di tali scene? I risultati hanno mostrato come il tasso di intervento e consolazione da parte degli spettatori di questi eventi conflittuali fosse maggiore nel momento in cui le vittime adulte piagnucolassero come bambini, un risultato che dimostra come questo comportamento giochi un ruolo importante nel modulare il comportamento consolatorio fra i bonobo.

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Resta da chiarire se i bonobo vittime modulino in maniera strategica l'espressione di questi segnali infantili che comunicano il loro stress emotivo arrivando probabilmente a contagiare gli spettatori con il loro stato d'animo a valenza negativa e motivandoli presumibilmente ad intervenire per alleviare questa condizione negativa, oppure se si tratta di una strategia sostanzialmente indipendente da un processo di apprendimento e di esecuzione strategica. In quest'ultimo caso i bonobo non emetterebbero questi segnali a seguito di un processo di apprendimento (più segnali infantili, maggiore probabilità di essere consolati e aiutati da un altro individuo) ma sarebbero motivati ad emetterli in maniera pressoché innata nel momento in cui subiscono gli effetti negativi di un'interazione conflittuale.

Una delle ipotesi a favore della modulazione strategica di questi piagnucolii da parte dei bonobo adulti si basa sul fatto che mentre gli infanti diminuiscono la frequenza di questi segnali nel momento in cui un individuo a cui sono affettivamente legati si avvicina a loro, gli adulti lo fanno solo nel momento in cui l’evento consolatorio è avvenuto, mostrando dunque come l’uso di questi segnali da parte degli adulti possa essere effettivamente dipendente specificatamente dalle conseguenze derivanti dalla gratificazione e dal rinforzo sociale che segue l’interazione consolatoria.

Questi risultati mostrano tanti aspetti interessantissimi del comportamento sociale dei bonobo, sia il lato agonistico e conflittuale che può portare all'emergenza di conflitti fra gli individui, sia il lato altruistico e prosociale dove la situazione di pericolo e di stress emotivo vissuta da una vittima è veicolata nella loro componente emotiva da specifici segnali (come in questo caso i piagnucolii infantili) e grazie a questi viene "percepita e incarnata" anche dagli individui spettatori i quali agiscono consolando e fornendo supporto alla vittima.

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L'emergenza del comportamento consolatorio conferisce una condizione emotiva gratificante per entrambi i soggetti coinvolti (individuo vittima e individuo consolatore), alleviando le conseguenze psico-emotive negative derivate dalla situazione stressogena e  innescando in secondo luogo, proprio grazie a questi effetti cognitivo-emotivi, molteplici conseguenze potenzialmente vantaggiose per entrambi come ad esempio il ripristino di una condizione psico-emotiva positiva nella vittima, l'eventuale formazione o rafforzamento di un legame sociale fra vittima e consolatore, una funzione protettiva e pacificatrice della situazione generale e la riduzione della probabilità della reiterazione di eventi conflittuali in quello specifico contesto, scoraggiando ad esempio un rinnovamento delle interazioni aggressive, l’ultimo risultato che è emerso anche in quest’ultimo studio.

Presi insieme, questi effetti del comportamento consolatorio ci mostrano come esso sia un tassello importante nel contesto dell'evoluzione della socialità, in questo caso fra i bonobo, e come in particolare questo genere di comportamento e il sistema di comunicazione su cui è basata la "trasmissione delle componenti emozionali in gioco" possano concorrere a degli effetti evolutivamente molto vantaggiosi, dovuti al rafforzamento dei legami sociali fra gli individui, alla riduzione della probabilità che irrompano interazioni conflittuali all'interno di un gruppo con la promozione dunque la tolleranza sociale, una componente particolarmente vantaggiosa per gli individui in gioco e che nella socialità dei bonobo è un fattore ben noto che gioca un ruolo chiave nel modularne le interazioni sociali.

Sono un biologo naturalista di formazione, attualmente studente magistrale presso L'università di Pisa. Comprendere i meccanismi che muovono il comportamento degli animali e le ragioni che ne hanno permesso la loro evoluzione sono le domande principali che muovono la mia ricerca e la mia passione per l'etologia. Rispondendo ad esse, tento di ricostruire sia il filo conduttore che accomuna l'etologia di ogni specie animale, sia le differenze che distanziano ogni ramo evolutivo dall'altro.
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