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24 Aprile 2023
11:12

Gli elefanti marini dormono solo due ore al giorno, con brevi sonnellini in profondità

Una nuova ricerca ha dimostrato che gli elefanti marini del nord, durante i 7 mesi che passano in mare, si riposano compiendo brevi sonnellini raggiungendo profondità elevate per sfuggire dai predatori.

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Il sonno, essendo un processo rigenerativo, è essenziale per ogni essere vivente. Tuttavia, in certe circostanze può essere rischioso poiché rende più vulnerabili agli occhi di potenziali predatori. Un nuovo studio, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Science,  ha dimostrato che gli elefanti marini del nord (Mirounga angustirostris) dormono infatti solo due ore al giorno, suddivise in una serie di "tuffi per dormire" molto simili a un pisolino effettuati a profondità non tipicamente occupate dai predatori.

La maggior parte degli esseri viventi regola la propria vita in modo ciclico nell’arco della giornata, alternando momenti di attività a momenti di inattività ovvero di riposo in base alle sue necessità e allo stile di vita. A tutti è capitato di sentirsi stanchi e di pensare di aver bisogno di una bella dormita. D'altronde è risaputo che "ricaricare le pile" è fondamentale per svolgere al meglio ogni singola attività della giornata e questo vale sia per l'uomo che per le altre specie.

Per quanto riguarda i mammiferi, ad esempio, si è visto che i predatori e gli animali notturni hanno sonni più lunghi, mentre le prede e i grossi animali hanno sonni più brevi. Ciò si verifica perché non tutti vivono in ambienti dove hanno la possibilità di abbandonarsi a lunghi periodi di sonno. Il cane, ad esempio, può permettersi il lusso di dormire ben 10/11 ore al giorno, al contrario del cavallo che in media dorme circa 3 ore. In natura il sonno e la stanchezza in generale sono possibili "debolezze" che rendono un animale facilmente attaccabile e gli elefanti marini del nord ne sanno qualcosa.

Vivono nell‘Oceano Pacifico orientale, lungo le coste della California e della Baja California. Il nome "elefanti" è del tutto azzeccato se si considerano le loro dimensioni: i maschi, molto più grandi delle femmine, possono raggiungere anche i 5 m di lunghezza e pesare in media fino a 1.800 kg. Presentano uno spiccatissimo dimorfismo sessuale che non si manifesta solamente attraverso le dimensioni poiché i maschi sono provvisti anche di una sorta di proboscide che utilizzano soprattutto durante le competizioni riproduttive, per emettere ruggiti straordinariamente potenti.

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La loro stazza, però, non gli impedisce di essere predati. In mare, infatti, quest'animale viene quasi sempre avvistato singolarmente, nonostante a terra si osservi in migliaia all'interno di gruppi vicini tra di loro, motivo per il quale è estremamente vulnerabile agli occhi di predatori come lo squalo bianco o le orche.

Mirounga angustirostris è nota anche per intraprendere viaggi per la ricerca di cibo nell'oceano della durata di sette mesi e di oltre 10.000 km, quindi la probabilità di subire attacchi da eventuali predatori marini aumenta vertiginosamente. In tutto ciò, dovrà riposarsi in qualche modo, quindi la domanda è: come fa a dormire quando è in mare aperto?

Un team di ricercatori ha incentrato uno studio proprio su questo. Tramite un nuovo sistema di monitoraggio hanno registrato in modo assolutamente non invasivo o dannoso per la specie l'attività cerebrale, la frequenza cardiaca e il movimento spaziale tridimensionale degli animali sia in un ambiente di laboratorio controllato che negli elefanti marini selvatici a Monterey Bay, in California. Dall'analisi dei dati è emerso che questi animali compiono brevi pisolini della durata inferiore a 20 minuti, mentre si tuffavano a diverse centinaia di metri sotto la superficie raggiungendo profondità inferiori a quelle occupate dai loro predatori.

Facendo una media, gli scienziati hanno scoperto che un esemplare di elefante marino del nord dorme in solamente 2 ore al giorno durante i 7 mesi che trascorrono in mare aperto. Notizia ancora più strabiliante è che sono in grado di raggiungere i 377 m di profondità durante i loro sonnellini, livello che gli permette di evitare, o quantomeno ridurre, il rischio di predazione.

Questo è l'ennesimo esempio di come la natura sia straordinaria e di quanto le diverse specie siano in grado di adattarsi per poter sopravvivere. Rinunciare a dormite lunghe e rilassanti, dopotutto, non è così scontato.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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