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8 Maggio 2023
11:44

Giovane lupa uccisa dai bracconieri in provincia di Firenze: sulla zampa una ferita da tagliola

Il corpo senza vita di una lupa è stato trovato lungo un sentiero alle pendici del Monte Senario, in provincia di Firenze. Stando a quanto dichiarato dal sindaco, Leonardo Borchi, la sua morte sarebbe opera dei bracconieri.

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Lupo

Il corpo senza vita di una giovane lupa è stato trovato nei giorni scorsi lungo un sentiero in località Altare, alle pendici del Monte Senario, nel territorio di Vaglia, piccolo Comune in provincia di Firenze. Si tratta, con tutta probabilità, di un episodio di bracconaggio, perché l’animale è stato trovato con una ferita da tagliola alla zampa ed è apparso molto magro.

A denunciare l’accaduto è stato il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, che ha spiegato che «probabilmente l'animale è stato catturato, poi ucciso e quindi trasportato vicino al sentiero perché fosse rinvenuto. Le tagliole – ha aggiunto il sindaco – sono assolutamente vietate ed i  lupi protetti dalla legge penale. La convivenza con questi animali predatori non è facile, soprattutto per gli allevatori. Prima di tutto occorre rispettare alcune semplici regole. Chi percorre i nostri boschi deve mettere in conto di poter incontrare questi mammiferi; non deve lasciare liberi i cani, soprattutto se di piccola taglia; deve farsi sentire, se è sottovento, procurando rumore, in maniera di non sorprendere il lupo che, se è madre ed ha cuccioli, è molto aggressiva nel difenderli. Ci vuole responsabilità e rispetto».

L’ipotesi primaria, dunque, è che la lupa sia stata uccisa deliberatamente, forse da qualcuno che ne ha notato la presenza in zona e ha disseminato trappole – come le tagliole, appunto – per catturarla. Un reato, oltre che un atto crudele. Come fatto notare dal sindaco, infatti, i lupi sono specie protetta ed è categoricamente vietato ucciderli. L’aumento del loro numero, e la presenza sempre più frequente nei pressi dei centri abitati, ha però scatenato negli ultimi tempi una vera e propria persecuzione verso questi predatori, loro malgrado vittime dell’antropizzazione del loro habitat. Una decina di giorni fa un’altra lupa era stata trovata morta, uccisa a fucilate, nella riserva naturale del Litorale Romano. A individuare e recuperare il cadavere Marco Antonelli, zoologo, guida ambientale, naturalista e fondatore della pagina Facebook Canis lupus italicus – Lupo appenninico, che aveva snocciolato la triste serie di numeri relativi alle uccisioni di lupi

«In questi anni abbiamo rinvenuto sul Litorale Romano 17 lupi morti – ha detto Antonelli – Tra questi solo 4 morti apparentemente per cause naturali. Ben 9 lupi morti investiti, e 4 uccisi intenzionalmente da atti di bracconaggio (lacci e arma da fuoco). Sono numeri impressionanti, tenuto conto che si tratta di una evidente sottostima della reale mortalità. Sono infatti certamente di più i lupi scomparsi e mai rinvenuti. Basti pensare che di 7 cuccioli nati nella primavera scorsa in uno dei nuclei familiari che monitoriamo, solo due sono ancora in vita e associati ai genitori».

«Osservare un lupo morto sparato al bordo di un fosso non mi troverà mai preparato – ha concluso lo zoologo – Mai sarò pronto ad accettare che nel 2023 ci siano persone che pensano di risolvere conflitti o paure con un colpo di fucile contro una specie protetta. Accettare tutto questo ci rende colpevoli. Colpevoli di non aggiornarci. Colpevoli di non evolverci. Colpevoli di non adattarci. Non adattarci ad un animale che di lezioni di adattabilità ce ne sta dando tante».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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