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2 Gennaio 2024
15:09

Gheppio impallinato in cura alla Lipu di Roma: «Speriamo che possa tornare a volare»

Un gheppio impallinato da un bracconiere è stato ricoverato al Centro recupero fauna selvatica della Lipu a Roma. Ha una frattura all'ulna dell'ala destra.

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Fonte: Centro recupero fauna selvatica Lipu di Roma, foto di Irene Alison

I crimini dei bracconieri contro gli animali selvatici non si fermano nemmeno durante le Feste. E così il 2023 per il Centro recupero fauna selvatica della Lipu a Roma si è concluso con il ricovero di un gheppio con ferite da arma da fuoco provocate dai colpi di un bracconiere.

Il gheppio (Falco tinnunculus) come tutti i rapaci italiani è una specie protetta a cui non è possibile sparare ed è riconoscibile grazie alla sua caratteristica tecnica di volo, chiamata "spirito santo".

«C’è chi ha passato le feste al sicuro della propria casa, insieme ai propri cari – hanno spiegato gli operatori Lipu – e chi invece chiuso nel box di un ospedale per la fauna selvatica, combattendo la propria battaglia per la vita. Avremmo voluto finire l’anno con una storia migliore, che non ci facesse dubitare per l’ennesima volta della capacità dell’uomo di rispettare e prendersi cura del pianeta che abita e dei suoi animali, ma almeno possiamo chiudere nel segno della speranza».

Il gheppio, infatti, non è in pericolo di vita, ma ha riportato una frattura all’ulna dell’ala destra e un pallino nell’addome che non potrà essere rimosso. «Ha davanti almeno un mese di convalescenza perché le sue ossa si saldino e la sua ala recuperi la funzionalità» spiegano gli operatori del centro.

La radiografia del gheppio impallinato a Roma
Fonte: Centro recupero fauna selvatica Lipu di Roma, foto di Irene Alison

La buona notizia, però, è che secondo la Lipu il rapace ha ottime probabilità di rimettersi completamente, e di tornare a volare. Anche se ci vorrà del tempo.

Lo scorso dicembre il centro di via Ulisse Aldrovandi aveva accolto anche una poiana, impallinata da un bracconiere. Anche lei, per fortuna, non era stata colpita mortalmente, ma aveva riportato una frattura dell’ulna causata dalla caduta scomposta dopo l'attacco del bracconiere.

Il lavoro della Lipu, che ogni giorno accoglie e si prende cura di tantissimi animali in difficoltà, è prezioso ed è stato premiato nel corso dell’evento “Rispetto e amore per gli animali”, che si è svolto a Roma martedì 19 dicembre.

A ricevere la targa era stata proprio la responsabile del centro di recupero di Roma, Francesca Manzia: «Curare e poi rimettere in libertà gli animali feriti è sempre una grande emozione – aveva commentato – Ma quando si tratta di vittime del bracconaggio ancora di più. Vederli tornare liberi dopo il male subìto è una felicità indescrivibile».

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Giulia Argenti
Giornalista
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