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5 Marzo 2024
11:44

Gatto torturato e lasciato morto in strada. «Ricompensa di 1000 euro a chi può fornirci informazioni»

In provincia di Napoli è stato ritrovato in una busta un gatto con occhi cavati e bocca aperta. Le indagini sono in corso anche se si aspetta l'autopsia che chiarirà le cause del decesso. L'associazione Oasi Felina, che da anni opera sul territorio, insieme a Maurizio Lombardi, responsabile Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere degli Animali, si costituirà parte civile, affinché questa morte atroce non resti in silenzio.

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A Quarto, in provincia di Napoli, domenica 3 marzo è stato ritrovato il corpo di un gatto chiuso in una busta, ucciso dopo essere stato torturato. Un ritrovamento macabro che ha suscitato indignazione tra i volontari dell'associazione Oasi felina che da 4 anni opera sul territorio per monitorare le colonie presenti.

«Era evidente che il gatto fosse stato torturato: aveva gli occhi cavati ed è morto con la bocca aperta, molto probabilmente perché tentava di liberarsi da qualcosa che gli ha ostruito la respirazione – spiega a Kodami Francesca Rusciano, presidente dell'associazione Oasi Felina –  Al momento si aspetta l'autopsia, il cui referto arriverà entro 15 giorni, per avere elementi più concreti».

I volontari sono supportati in questa vicenda da Maurizio Lombardi Leonardi, responsabile Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere degli Animali, il quale spiega a Kodami: «Al momento, non essendoci ancora un colpevole, voglio istituire una ricompensa di 1000 euro che possa magari invogliare chiunque avesse visto qualcosa a farsi avanti e denunciare quanto accaduto. L'autopsia ci darà un quadro completo, ma le prime evidenze dimostrano che il gatto ha patito sofferenze atroci, si potrebbe addirittura pensare alla presenza di una setta e di un rito d'iniziazione. Anche i volontari si costituiranno parte civile».

L'oasi felina di Quarto ha dimostrato una grande sensibilità verso i gatti liberi, arrivati a popolare più di 20 colonie feline. Nel 2021 è merito dei volontari l'istallazione  per le vie della città dei cartelli segnaletici che indicavano la presenza delle colonie. Un progetto che ha reso la città di Quarto sicuramente più pet friendly ma che non ha scongiurato del tutto le morti di questi animali.

I gatti liberi sono infatti protetti dalla legge 281/91 e da successive disposizioni regionali che indicano precisamente le modalità di cura e protezione di questi esemplari. Le colonie feline censite sono infatti sempre seguite dalle istituzioni locali e regionali, ma una lunga strada deve essere fatta perché ci sia una vera conoscenza di questo fenomeno.

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