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8 Giugno 2023
17:06

Fotografata una femmina di ghepardo asiatico con quattro cuccioli: nuove speranze per il rarissimo felino

In Iran è stata fotografata una femmina di ghepardo asiatico con quattro cuccioli. Al mondo restano meno di una ventina di esemplari per questa rara sottospecie, tutti confinati intorno alle aree desertiche della parte centro-orientale della repubblica islamica.

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Una femmina di ghepardo asiatico conosciuta col nome Khorshid è stata fotografata assieme a ben quattro cuccioli nel Touran Wildlife Refuge, la seconda area protetta più grande dell'Iran. La femmina, una delle ultime rimaste in natura per questa rara e minacciata sottospecie di ghepardo, è tra l'altro piuttosto celebre tra i ranger e i ricercatori che studiano e tentano di salvare dall'estinzione questo felino, poiché è a oggi l'unica conosciuta ad aver avuto tre cucciolate negli ultimi anni.

La prima è avvenuta nel 2019, quando diede alla luce tre piccoli, la seconda, invece, è stata documentata nel 2021, quando fu avvistata con due cuccioli al seguito. Con questa nuova cucciolata, documentata grazie alle fototrappole installate dai ranger in collaborazione con gli esperti dell'Iranian Cheetah Society (ICS), le speranze di salvezza per questa piccola e ultima popolazione di ghepardo asiatico rimasta al mondo, seppur flebili, tornano a riaccendersi. Nella stessa zona, inoltre, i ranger sono riuscita a filmare anche un leopardo persiano (Panthera pardus saxicolor), altra sottospecie in serio pericolo di estinzione.

Un tempo ampiamente diffuso dalla Penisola Arabica all'India, passando per l'Asia minore, il ghepardo asiatico (Acinonyx jubatus venaticus) sopravvive ormai con pochissimi esemplari esclusivamente nelle aree intorno al grande deserto salato Dasht-e Kavir, nella parte centro-orientale della repubblica islamica. All'inizio del secolo scorso, la sottospecie asiatica del felino più veloce al mondo era ancora presente in diverse zone del suo areale storico, ma la caccia incontrollata l'ha portata rapidamente all'estinzione più o meno in tutta l'Asia, tra gli anni 50 e 60.

Verso la fine del XX secolo, il ghepardo asiatico sopravviveva solamente nelle aree poco abitate dell'Iran centro-orientale ma già nel 2010 si contavano a malapena un centinaio di individui in tutto. Nel 2017, gli studiosi hanno setacciato e cosparso di fototrappole l'intero altopiano centrale dell'Iran, ma sono riusciti a individuare solamente 48 ghepardi. Le strade che frammentano l'habitat sono oggi la principale minaccia per la specie, a cui si aggiungono le uccisioni causate da cani da pastore e randagi, i conflitti con gli allevatori di bestiame, la perdita di habitat e i periodi forte siccità.

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Khorshid e i suoi quattro cuccioli catturati da una fototrappola

Negli ultimi 17 anni, almeno 42 ghepardi sono stati uccisi nel Paese, 28 solamente a causa degli investimenti stradali, che rappresentano il 70% delle cause di morte per la specie. Negli anni, sono stati quindi avviati numerosi progetti di conservazione per salvare la popolazione dall'estinzione, incluse iniziative di sensibilizzazione per ridurre i conflitti con i pastori, allevamento in cattività e persino tentativi di clonazione. Nel 2014, la nazionale iraniana di calcio si è anche presentata alla Coppa del Mondo con un ghepardo stampato sulla divisa, proprio per attirare l'attenzione sul suo pessimo stato di conservazione.

Queste e altre iniziative non hanno però dato i frutti sperati e oggi il rarissimo ghepardo asiatico è ormai a un passo dall'estinzione, con le ultime stime che parlano di addirittura meno di 20 esemplari adulti rimasti. Di recente in India, dove l'ultimo ghepardo asiatico è stato avvistato in natura nel 1951, sono stati reintrodotti, con non poche difficoltà, alcuni esemplari provenienti dalla Namibia. Tuttavia, appartengono però a un'altra sottospecie africana, diversa morfologicamente e geneticamente da quella asiatica e non originaria dell'Asia.

Le uniche speranze per salvare il vero ghepardo asiatico sono quindi riposte esclusivamente in Khorshid, nei suoi nuovi quattro cuccioli e negli ultimi esemplari che sopravvivono a fatica nel grande deserto salato iraniano.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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