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7 Aprile 2022
10:33

Evacuato il canile di Borodjanka: tutti i cani superstiti affidati alle associazioni

Lunedì i volontari delle associazioni che per primi sono entrati nella struttura hanno terminato l'evacuazione della struttura. I dati ufficiali parlano di 222 cani morti su 485.

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A quattro giorni dal primo blitz dei volontari nel canile municipale di Borodjanka, nel distretto di Kiev, la struttura è stata completamente evacuata: tutti e 115 i cani sopravvissuti sono stati presi in carico dall’associazione Banda e da Tailed Thursday, le due realtà ucraine che hanno seguito dall’inizio la tragico vicenda del canile abbandonato a se stesso per un mese, intervenendo per primi quando ce n’è stata la possibilità.

«Oggi il nostro Tom è arrivato sino a Borodjanka e ha recuperato i restanti 115 cani del rifugio insieme con i volontari di Banda e Tailed Thursday – ha confermato Breaking the Chains, una casa di produzione specializzata in documentari sugli animali finalizzati a sensibilizzare su situazioni critiche – Possiamo confermare che il canile è completamente vuoto e che tutti i cani che rimanevano al suo interno sono in viaggio verso la salvezza. Resteranno sotto le cure delle due associazioni».

La situazione di Borodjanka è diventata tristemente nota a livello internazionale dopo che sabato le associazioni sono riuscite a entrare dopo oltre un mese in cui il canile era rimasto serrato, i cani chiusi nei box e abbandonati a loro stessi, senza cibo né acqua né personale a prendersene cura.

Gli operatori avevano infatti lasciato il loro posto di lavoro il 4 marzo, giorno in cui le armate russe hanno ulteriormente avanzato verso Kiev, e i cani sono rimasti soli. Sabato 2 aprile alcuni volontari hanno approfittato della prima ritirata e della parziale riconquista del distretto per entrare nella struttura e hanno trovato uno scenario agghiacciante: centinaia di cani morti nei box, dei pochi sopravvissuti molti in fin di vita. Su un totale di 485 cani, soltanto 263 sono stati portati fuori vivi e 6 sono morti in clinica.

I dati li ha forniti l’associazione Banda, che ha confermato che si tratta di dai finali e ufficiali. La metà circa dei cani che al 20 febbraio si trovavano a Borodjanka, dunque, è morta. La notizia positiva è che la gran parte dei cani salvati non versa in gravi condizioni, anche se alcuni verranno portati comunque da veterinari per controlli più approfonditi e si aggiungeranno ai 40 che sono giù ricoverati.

Sull’accaduto intanto dovrebbe aprire un procedimento la polizia, dopo la denuncia di UAnimals, che ha deciso di riportare l’operato di Natasha Mazur, direttrici dell’ospedale veterinario di Kiev, cui il canile di Borodjanka fa riferimento. Per il movimento animalista ucraino sarebbe una delle principali responsabili della strage del canile, perché non avrebbe preso alcun provvedimento per garantire la sopravvivenza dei cani dal 4 marzo in poi.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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