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È vero che i cani usano il loro udito per comprendere l’ambiente circostante?

I cani hanno un udito estremamente sensibile. Lo utilizzano per mappare l'ambiente circostante e per percepire potenziali minacce o stimoli interessanti. Ad esempio, possono avvertire il nostro arrivo a casa ancora prima che mettiamo piede in giardino.

21 Agosto 2023
9:00
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Membro del comitato scientifico di Kodami

Comprendere le abilità sensoriali dei nostri amici a quattro zampe rappresenta un tassello importante per un legame empatico e profondo con loro. Nell'universo del cane, l'udito riveste un ruolo cruciale, molto più rilevante di quanto non lo sia per noi esseri umani. Analizzare il funzionamento e le potenzialità dell'udito del cane ci permette di migliorare la nostra comunicazione con lui, anticiparne i bisogni e prevenire situazioni di stress o disagio.

Ma è vero che i cani usano il loro udito per comprendere l'ambiente circostante?

L'udito nel cane

Il cane possiede un udito estremamente sensibile, capace di percepire una gamma di frequenze molto più ampia rispetto a quella umana, che va dai 20 Hz ai 40.000 Hz circa, mentre noi ci fermiamo a 20.000 Hz.

Inoltre i cani sono dotati di diversi muscoli nell'orecchio che consentono loro di orientare il padiglione auricolare in diverse direzioni, ciò gli facilita molto nell’individuare la provenienza dei suoni (fatta eccezione per le limitazioni dovute alla selezione artificiale in alcune tipologie di cani che hanno orecchie molto grandi e pendenti, quindi molto poco mobili). Questa mobilità è un fattore chiave nel localizzare i suoni, permettendo al cane di esplorare il mondo attorno a sé in maniera molto più sofisticata rispetto a quanto possiamo fare noi umani.

Come i cani usano l'udito per comprendere l'ambiente circostante

I cani utilizzano l'udito come un’importante strumento per mappare l'ambiente circostante e per percepire potenziali minacce o stimoli interessanti. Un cane può, per esempio, avvertire il nostro arrivo a casa ancora prima che noi si metta piede nel giardino, grazie al riconoscimento del suono specifico prodotto dalla nostra automobile. Inoltre, i cani sono in grado di percepire suoni di animali lontani o nascosti, grazie alla loro capacità di discriminare suoni di alta frequenza, spesso inaccessibili all'orecchio umano.

cane orecchie
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Il loro udito sofisticato consente ai cani di percepire anche variazioni minime nell'intonazione della voce umana, permettendo loro di interpretare i sentimenti e le emozioni dei loro compagni umani. Questo contribuisce a creare un legame profondo tra uomo e cane, poiché lui riesce a comprendere, attraverso le variazioni sonore, se siamo felici, tristi, agitati o tranquilli, insomma nelle sfumature coglie più di quanto le parole possano dirgli.

Nonostante queste incredibili capacità, l'udito del cane può anche essere un punto di vulnerabilità. Suoni molto forti o acuti possono provocare disagio o addirittura dolore, così come l'esposizione a rumori continui o improvvisi può generare stress. È fondamentale quindi garantire un ambiente tranquillo e protetto per i nostri amici a quattro zampe, evitando, per quanto possibile, fonti di rumore eccessivo.

Quindi, sì, è vero: i cani usano il loro udito per comprendere l'ambiente circostante, come d’altro canto facciamo noi anche se in modo meno raffinato e dettagliato di lui. Questa consapevolezza ci permette di interagire con loro in modo più rispettoso e consapevole, valorizzando le loro straordinarie capacità e rendendo la convivenza più armoniosa e gratificante. Come amici dei nostri cani, abbiamo il dovere di comprendere e rispettare il loro mondo sensoriale, così diverso e al contempo così affascinante rispetto al nostro, e lo è in virtù del fatto che comunque la loro storia evoluzionistica è differente dalla nostra e risponde ad adattamenti diversi. Abbiamo quindi l’opportunità di condividere una narrazione a noi aliena, ma con la fortuna di relazionarci con qualcuno che non vede l’ora di raccontarcela. E questa rappresenta una straordinaria opportunità, e vale per tutti i sensi del cane, per poter intuire e comprendere aspetti del mondo che altrimenti a noi rimarrebbero ignoti se non fosse lui a raccontarceli.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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