I cambiamenti climatici stanno alterando le temperature in modo drastico e veloce, mettendo a dura prova la capacità degli organismi di adattarsi. Questa situazione sta avendo un impatto significativo sugli uccelli migratori, i quali raggiungono le loro destinazioni troppo tardi, quando il picco dell'abbondanza di cibo è già trascorso, situazione che danneggia gravemente il successo riproduttivo di molte specie.
Tuttavia, un gruppo di ricercatori ha fatto una scoperta molto interessante: spostando leggermente più a nord il percorso di migrazione di questi uccelli, potrebbe essere possibile garantire loro la possibilità di riprodursi senza correre eccessivi rischi, garantendo nel contempo un ambiente favorevole per i loro pulcini e il loro benessere complessivo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Ecology & Evolution.
Numerose specie di uccelli migratori si affidano agli insetti come fonte primaria di cibo. Tuttavia, le primavere sempre più calde stanno causando una precoce impupamento dei bruchi, accelerando il loro ciclo vitale rispetto a qualche decennio fa. Questo fenomeno ha gravi conseguenze per gli uccelli, che senza più bruchi si trovano incapaci di nutrirsi.
Di conseguenza, molte covate non vanno a buon fine e i pulli rischiano di morire di fame. Un team di ricercatori, per cercare di risolvere la situazione, ha ipotizzato che se gli uccelli volassero più a nord, allora è molto probabile che troverebbero le risorse nutritive di cui necessitano e riuscirebbero a completare il loro ciclo riproduttivo senza troppi ostacoli.
Per verificare la validità della loro ipotesi, i ricercatori hanno deciso di intervenire durante la migrazione di alcuni esemplari di balia nera (Ficedula hypoleuca), un piccolo passeriforme dall'elegante piumaggio bianco e nero. Hanno catturato alcuni individui giunti nei Paesi Bassi e li hanno successivamente trasportati con le loro uova a Vombs Fure, un'area boschiva situata al di fuori di Lund, in Svezia.
Questa è situata a una distanza di circa 600 km dai Paesi Bassi, una distanza che questi uccelli possono percorrere in sole due notti. Ciò che rende questa area particolarmente interessante è che il picco di disponibilità di bruchi si verifica circa due settimane dopo rispetto a quanto accade invece dal punto di partenza.
Con grande entusiasmo, i ricercatori hanno osservato che questo "trasloco" ha generato i suoi frutti. «Gli uccelli che hanno beneficiato del nostro intervento, infatti, hanno sincronizzato perfettamente i loro cicli alimentari. Hanno iniziato a riprodursi con 10 giorni d'anticipo ottenendo un successo riproduttivo notevolmente superiore sia rispetto alle balie nere svedesi che a quelle rimaste nei Paesi Bassi», spiega Jan-Åke Nilsson, ricercatore di biologia presso l'Università di Lund in Svezia.
Ma le buone notizie non sono finite. Si è visto, infatti, che i pulli delle balie nere trasferite in Svezia e che avevano ricevuto "assistenza" durante la migrazione, non si fermavano nei Paesi Bassi al loro ritorno dopo la prima migrazione primaverile. Invece, hanno continuato il loro viaggio fino all'area boschiva fuori Lund, dove erano nati.
Questo risultato straordinario rappresenta un trionfo per i ricercatori, nonché una piccola speranza per questa specie di riprendersi dal drastico declino che stavano subendo le sue popolazioni. Ricerche come queste rappresentano un'ulteriore conferma del fatto che siamo ancora in tempo per poter salvaguardare il Pianeta e i suoi abitanti, l'importante è agire tempestivamente.