video suggerito
video suggerito
11 Ottobre 2023
17:35

Decine di migliaia di squali e razze a rischio estinzione catturati ogni anno dai piccoli pescatori in Congo

Secondo un nuovo studio condotto in una località di pesca della Repubblica del Congo, ogni anno i piccoli pescatori catturano decine di migliaia di squali e razze a rischio estinzione. Un problema da affrontare in fretta garantendo sia la sopravvivenza di squali e razze che la principale fonte di sostentamento dei pescatori locali.

Immagine

Decine di migliaia di squali e razze appartenenti a specie in via di estinzione vengono catturati ogni anno dai piccoli pescatori al largo della Repubblica del Congo, in Africa centrale. È il dato allarmante che emerge da uno studio recentemente pubblicato su Conservation Science and Practice, che sottolinea come il piccolo tratto di costa del Congo sia un punto caldo per la sopravvivenza di queste specie nella regione.

Per scoprirlo, gli scienziati hanno analizzato il pesce portato a terra a Songolo, dove vive circa il 60% dei piccoli pescatori del Paese che utilizzano esclusivamente piccole barche, lenze e reti a mano. In tre anni, il team – guidato dall'Università di Exeter in collaborazione con il Programma Congo della Wildlife Conservation Society (WCS) e il dipartimento della pesca della Repubblica del Congo – ha registrato oltre di 73.000 squali e razze sbarcati a terra. E ben il 98% degli individui apparteneva a specie elencate come "Vulnerabili", "In pericolo" o addirittura "In pericolo critico" all'interno della Lista Rossa delle specie minacciate della IUCN.

I ricercatori hanno comunque provato a vedere il lato positivo di questa vicenda: lo studio dimostra comunque che l'area è ricca di squali e razze, comprese due specie che in precedenza si pensava fossero completamente assenti a livello locale, la razza a un passo dall'estinzione Rhynchobatus luebberti e l'altrettanto minacciata Squatina oculata. Questi risultati, per quanto preoccupanti, potrebbero però essere utilizzati per proteggere meglio la fauna selvatica, mantenendo al contempo i mezzi di sostentamento per i piccoli pescatori locali.

Immagine
Pescatori riportano a terra le reti da pesca, Congo

«L'impatto devastante della pesca industriale è ben documentato, ma si sa molto meno dell'importanza della pesca su piccola scala – ha sottolineato l'autore principale, Phil Doherty del Centre for Ecology and Conservation del Penryn Campus di Exeter, in Cornovaglia – Questi pescatori dipendono dalle loro catture per il cibo e il reddito, quindi non siamo qui per dire loro di smettere di pescare. Invece, facendo ricerche su ciò che catturano, compreso dove e quando, possiamo contribuire a progettare misure che preservino le popolazioni di squali e razze e garantiscano la sostenibilità dei mezzi di sostentamento dei pescatori».

Doherty ha spiegato che la predominanza di squali e razze di giovane età nelle catture rappresenta però una "tripla minaccia" sia per i pescatori che per la biodiversità. «È negativo per i pescatori, perché questi animali hanno meno carne e pinne più piccole per il prezioso mercato delle pinne – ha spiegato – Ma la cattura di novellame è dannosa anche per la popolazione ittica, perché questi squali sarebbero diventati i futuri adulti riproduttori. In terzo luogo, l'elevato numero di giovani suggerisce che quest'area potrebbe essere un vivaio per alcune specie, e la pesca in un'area del genere potrebbe essere disastrosa».

La pesca prolungata da parte dei grossi pescherecci potrebbe aver inoltre contribuito a ridurre il numero degli individui più grandi, il che significa che i pescatori più piccoli sono perciò costretti ad accontentarsi degli animali di dimensioni minori e quindi più giovani. «Con le numerose pressioni che gli squali e le razze devono affrontare nelle diverse fasi della vita, è altamente probabile che ci sarà un rapido declino della popolazione se non si interviene», ha poi ammesso Doherty.

Immagine
Squalo orlato o pinna nera minore, una delle due specie più catturate

A tal proposito, i ricercatori di Exeter e WCS hanno già sostenuto la creazione delle prime aree marine protette della Repubblica del Congo, entrate in vigore appena lo scorso anno. «Il coinvolgimento, la fiducia, la cooperazione e l'inclusione dei pescatori e dei ricercatori del Paese – ha commentato invece Kristian Metcalfe, che lavora in Congo dal 2013 – è l'unico modo in cui questi progetti possono avere successo e l'unico modo per raccogliere dati importanti necessari per creare strategie di gestione efficaci. La modifica delle attrezzature, come la regolazione della dimensione delle maglie delle reti da posta per consentire alle specie non bersaglio di sfuggire, possono essere efficaci, così come la proposta di rilasciare le specie facilmente identificabili come il pesce cuneo africano (Rhynchobatus luebberti, NDR), a rischio di estinzione».

Tra le specie a rischio più catturate in assoluto ci sono però lo squalo martello smerlato (Sphyrna lewini) e lo squalo orlato o pinna nera minore (Carcharhinus limbatus), con oltre 50.000 individui pescati nel periodo di studio. Infine, considerando che le indagini son ostate effettuate in media 14 giorni al mese e che oltre il 30% dei pescatori del Paese si trova in altre località, è molto probabile che il dato allarmante emerso da questo studio sia comunque sottostimato e che il numero reale di squali e razze catturati sia significativamente più alto dei 73.268 individui registrati dai ricercatori.

Un motivo in più per accelerare la ricerca e l'attuazione di nuove misure di conservazione per tutelare il futuro di questi meravigliosi e minacciati animali.

Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views