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17 Settembre 2023
10:21

Cuccioli di volpe tra le tombe delle celebrità al cimitero di Père Lachaise

Ogni anno milioni di turisti da ogni parte del mondo visitano il cimitero Père Lachaise di Parigi e da qualche tempo sono attirati non solo dalle tombe, ma anche dalle volpi che girano pacifiche tra sentieri e tombe. Due le famiglie che insieme ai loro cuccioli abitano il camposanto.

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Dal 2020 le volpi sono tornate al Père Lachaise, il famoso cimitero dove sono seppelliti grandi nomi di celebrità come Maria Callas, Oscar Wilde o Jim Morrison. Ogni anno lo visitano migliaia di turisti da ogni parte del mondo, gli stessi che da qualche tempo arrivano non solo attirati dalle tombe, ma anche da questi bellissimi animali selvatici che, vuoi per la vegetazione vuoi per la particolare quiete del luogo, hanno eletto il camposanto a residenza adeguata alle loro esigenze.

Ad occuparsi del Père Lachaise e di loro, c’è Benoît Gallot che dal 2018 ha assunto il ruolo di responsabile della necropoli e che, data la sua ampia conoscenza ormai di ogni suo angolo, ha documentato anche la ricca fauna che viene a far visita ai defunti. «Quest'anno sono stato incredibilmente fortunato ad assistere non a una, ma a due cucciolate di quattro adorabili volpi ciascuna» scrive Gallot su Facebook insieme alle foto dei piccoli.

«Un miracolo che conferma i miei sospetti: due coppie di volpi hanno scelto casa qui, tra le 70mila tombe e i 4mila alberi che coprono i 43 ettari di questa iconica località parigina» spiega, rassicurando chi già si fosse preoccupato per l’aumento della specie all’interno del luogo, che «non c’è nessun rischio. Basti ricordare che non tutte le volpi arriveranno all'età adulta. Una triste realtà che la natura ci mette davanti, ma che è fondamentale rispettare. Bisogna lasciarli percorrere la loro strada come animali selvatici e soprattutto non intervenire per nutrirli. Come per altri partiranno da Père Lachaise all'inizio dell'inverno per esplorare nuovi orizzonti».

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Gallot aggiunge anche che le foto e il video condivisi, sono stati ripresi all'inizio di maggio, quando queste volpi hanno scoperto per la prima volta il mondo esterno. «I loro giochi sulle tombe restano un ricordo commovente, in attesa che possa risuccedere». Scherzando poi, si domanda: «Ma se queste piccole palle di pelo testimoniano che la biodiversità continua a crescere e a svilupparsi anche in questa necropoli, questi “chenapanas” (mascalzone) sanno che l’Art. 4 del regolamento del cimitero parigino vieta di arrampicarsi sui monumenti funebri?».

Come detto, le volpi sono tornate sulle colline di Belleville nel 2020 quando il cimitero era chiuso per il Covid. Una famiglia, approfittando della mancanza di quell’umano così invadente e rumoroso, era riuscita a entrare nel camposanto e a viverci finalmente indisturbata. A fotografare i due genitori e i 4 cuccioli, anche allora era stato Gallot. Le immagini dei piccoli vennero pubblicate su Twitter dall'assessore all'ambiente Pénélope Komitès il quale aveva commentato che pur facendo venire una gran voglia di adottarli, bisognava sempre ricordare che sono animali selvatici e la loro esistenza la devono trascorrere liberi.

La presenza di volpi nei cimiteri di perifieria, a Thiais o Ivry erano già state avvistate cinque sei anni prima, ma al Père-Lachaise, dentro Parigi, era la prima volta. Dopo che il comune aveva ipotizzato di catturare le volpi per trasferirle in qualche bosco fuori dalla capitale, l’associazione Paris Animaux Zoopolis aveva lanciato un appello affinché le volpi, invece, fossero lasciate nella loro nuova “casa” anche dopo la riapertura della necropoli, spiegando che, la coppia e i cuccioli dopo quasi due mesi di lockdown avevano ormai organizzato le loro abitudini nel cimitero, soprattutto per quanto riguardava la costruzione della tana e la ricerca del cibo.

Spostarle per loro sarebbe stato un colpo mortale. Inoltre, l’associazione, per il loro benessere aveva chiesto di limitare gli accessi una volta riaperto il cimitero, visto che pre Covid erano circa 3 milioni l’anno i turisti. Ma non solo: aveva chiesto anche di porre un limite di velocità per le auto che sfrecciano nel dintorni del camposanto. Accogliendo l'appello degli animalisti, il comune aveva garantito che i cuccioli di volpe, diventati nel frattempo mascotte del Père-Lachaise sarebbero potuti restare nel loro nuovo habitat anche dopo la riapertura. Cosa che è tutt'ora, con  buona pace di chi teme un loro sovrannumero.

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Simona Sirianni
Giornalista
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