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30 Gennaio 2024
15:41

Cuccioli di lupo rimasti orfani in Umbria sono stati rilasciati in Abruzzo: le immagini della loro rinascita

Due giovani lupi orfani provenienti dall'Umbria sono stati liberati all'interno dell'Area Faunistica del Lupo. Quando sono stati trovati erano coperti di rogna e in pericolo di vita. Oggi si preparano a unirsi a un branco tutto loro.

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Sono stati in Abruzzo due giovani individui di lupo appenninico provenienti dall'Umbria. Si tratta di due orfani, probabili vittime di bracconaggio, che sono stati accolti all'interno dell'Area Faunistica del Lupo di Civitella Alfedena, sotto l'egida del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.

I due giovani lupi, di circa 8-10 mesi, erano stati trovati a maggio 2023 dai volontari del Cras gestito dall'Enpa di Perugia, nell'area del Monte Subasio, con grossi problemi di rogna e, molto probabilmente, orfani della propria madre. A raccontare a Kodami la loro storia è Simona Cupelloni, direttrice tecnica del Centro Recupero Animali Selvatici Enpa di Perugia: «Quando li abbiamo trovati erano in condizioni di salute estremamente precarie: pieni di rogna e denutriti, non sapevamo se ce l'avrebbero fatta. Secondo le segnalazioni che ci sono arrivate vagavano senza la madre già da tempo, ma prima di recuperarli li abbiamo osservati per circa un mese: non volevamo rischiare di portarli via senza necessità».

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Uno dei due lupi al momento del recupero

Della madre, però, durante gli appostamenti non è stata trovata alcuna traccia, e con il passare delle settimane la situazione si è aggravata sempre di più. Gli operatori del Cras sono quindi intervenuti catturando i piccoli lupi e portandoli al Cras per le cure. Dopo poco, la situazione è migliorata, e per i lupi si è aperta la possibilità di tornare in un contesto simile a quello naturale.

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I lupi al Cras durante la convalescenza

«Purtroppo in questi casi la reimmissione in natura è altamente rischiosa, rischiano di avere già sviluppato comportamenti confidenti nei confronti delle persone – spiega Cuppelloni – e visto il clima di intolleranza che c'è nei confronti del lupo e alla luce della presenza sul nostro territorio di altri lupi confidenti, abbiamo contattato il Parco d'Abruzzo che ha accettato il trasferimento dei due individui nella loro Area Faunistica».

I due lupi quindi non torneranno in natura ma vivranno in un contesto di semi-libertà all'interno di un'area recintata di circa quattro ettari. All'inizio resteranno da soli, divisi dall'altro gruppo di lupi ospitato nell'Area Faunistica da una rete metallica. «In questo modo favoriamo l'abituazione con il branco che già ci vive senza mettere in pericolo i due giovani lupi. Si trovano in una zona di confine e tra qualche mese, quando avremo la certezza che non ci saranno conflitti, verranno riuniti agli altri». La decisione circa il ricongiungimento con il branco, e le relative tempistiche, verranno valutate dal team del Servizio Veterinario del Parco.

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I lupi nel giorno del loro trasferimento

I due lupi maschi potrebbero presto aggiungersi ad altri due fratelli presenti nell'Area Faunistica e rimasti orfani per cause che, secondo gli operatori umbri, sono riconducibili al bracconaggio. «Per noi è stata un'esperienza molto forte riuscire a salvare la loro vita. Ma per loro la reimmissione in natura è da escludersi visto che non hanno potuto beneficiare degli insegnamenti della madre, pregiudicando quindi la loro capacità di sopravvivenza. A ciò si aggiunge che il lupo è una specie oggi mal sopportata dalla gran parte delle comunità che vivono di agricoltura e pastorizia, quindi liberare due individui che con alta probabilità hanno sviluppato comportamenti confidenti, avrebbe potuto significare il vederli sparire da un giorno all'altro, come è già avvenuto per la loro madre», conclude la direttrice tecnica del Cras Enpa di Perugia.

Adesso i due fratelli arrivati dall'Umbria stanno per iniziare una nuova vita in Abruzzo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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