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22 Dicembre 2022
12:21

Cinque cuccioli salvati dal traffico illecito di animali a Cortona

Cinque cuccioli sono stati trovati all'interno del bagagliaio di un'auto in provincia di Arezzo. I cuccioli viaggiavano senza documentazione allo scopo di essere venduti sul mercato nero che nel periodo di Natale movimenta oltre 46mila cani.

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bichon maltese

Cinque cuccioli nel bagagliaio di una macchina lungo il raccordo autostradale A-06 all'altezza di Cortona, provincia di Arezzo. È la scoperta che hanno fatto gli agenti della Polizia Stradale di Perugia del distaccamento di Castiglione del Lago.

Puntuale come ogni anno, in concomitanza con le festività natalizie, si intensifica il traffico illecito di animali domestici sulle strade europee, e soprattutto italiane. Durante un controllo, gli agenti della Polizia stradale di Perugia, del distaccamento di Castiglione del Lago, hanno fermato un veicolo con a bordo un uomo di 33 anni e una donna di 35 residenti in Romania.

Insospettiti dai rumori, simili a guaiti, provenienti dal bagagliaio, gli agenti lo hanno aperto trovando dentro alcuni cuccioli, simil Bichon Maltese. La coppia non ha saputo fornire informazioni riguardo ai cuccioli che viaggiavano senza documenti e senza microchip. Per poter viaggiare all'estero all'interno dell'Unione Europea esistono dei precisi requisiti sanitari e documentali stabiliti per legge e indispensabili per essere accompagnati da cani e gatti.

Requisiti di cui i cuccioli erano del tutto sprovvisti, per questo il 33enne e la 35enne sono stati denunciati per traffico illecito di animali da compagnia alla procura di Arezzo. Una consuetudine purtroppo molto comune sulle strade itale a causa delle caratteristiche proprie di questo fenomeno criminale transnazionale. Il traffico di cuccioli dall’est Europa è un “sistema” milionario perché a fronte di rischi molto bassi, presenta possibilità di ricavi altissimi. Sono oltre 46mila i cani che ogni anno viaggiano da Romania e Ungheria, dove si trovano le Puppy Mills, le fabbriche di cuccioli, fino all'Italia, e da qui poi verso il resto dell'Europa meridionale.

Un sistema così ben congegnato che spesso si avvale di documentazione falsa che ha il vantaggio di far passare più facilmente i controlli alla frontiera, non sempre infatti la Polizia stradale ha la possibilità di verificare, attraverso un controllo incrociato, l'attendibilità del passaporto del cane, per questo è più facile che cuccioli arrivati nel Paese con questo metodo superino i controlli senza troppe difficoltà. L’assenza di documentazione, invece, fa invece scattare automaticamente la sanzione in fase di controllo. Ed è proprio quello che è accaduto ai due romeni che viaggiavano lungo il raccordo autostradale di Cortona.

Le pene previste per gli importatori sono stabilite dalla la legge 201 del 4 novembre 2010 che punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro «chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce nel territorio nazionale animali da compagnia privi di sistemi per l'identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale». Ma molto spesso i "contrabbandieri di cuccioli" sono puniti per maltrattamento di animali, date le condizioni igieniche con cui sono costretti a viaggiare.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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