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10 Agosto 2023
13:12

Cinghiale colpito in piena fronte da una freccia salvato in provincia di Imperia

Prime conseguenze della caccia con arco e frecce in Liguria: un cinghiale con una freccia conficcata in piena fronte è stato salvato in provincia di Imperia, grazie alla segnalazione di alcuni escursionisti.

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La Liguria fa i conti con le prime conseguenze della norma regionale che consente la caccia non solo con i fucili, ma anche con arco e frecce. In provincia di Imperia alcuni escursionisti hanno trovato nei boschi dell’entroterra un giovane cinghiale colpito in piena fronte da una freccia. L’animale era ancora vivo, ma visibilmente sofferente per la ferita causata dall’arma.

Subito è stato richiesto l’intervento di una volontaria dell’Accademia Koronos, associazione di protezione ambientale riconosciuto dal Ministero della Transizione Ecologica. Grazie al tempestivo soccorso la freccia è stata rimossa e l’animale è stato curato prima del suo ritorno tra la boscaglia.

L’episodio di Imperia capita proprio a pochi giorni dall’entrata in vigore della norma proposta da Alessio Piana (Lega) e passata all’approvazione del consiglio regionale. Con la legge quadro nazionale n° 157 del 1992 in Italia è consentita la caccia con arco e frecce, mentre le singole Regioni hanno la possibilità di recepire la norma o meno. La Liguria ha detto sì e, inoltre, all’interno dello stesso emendamento ha esteso la caccia anche al cervo e al muflone oltre ad aver consentito l’abbattimento di cinghiali tutto l’anno e non, come prima, solamente in alcuni periodi.

Una scelta che aveva subito scatenato la risposta delle associazioni animaliste liguri. Senza tanti giri di parole avevano definito la nuova norma come «una barbarie legalizzata di cui i consiglieri regionali che hanno votato l’emendamento saranno responsabili» portando l’attenzione sulle possibili conseguenze per gli animali che, se colpiti da una freccia, non muoiono sul colpo ma rischiano una fine lenta e dolorosa per dissanguamento. Oppure non muoiono sino a quando non vengono colpiti con altre frecce. «Seppur previsto come possibilità dalla norma nazionale – avevano commentato GAIA Animali & Ambiente e Animalisti Genovesi – è un esercizio di pura crudeltà».

Il caso di Imperia è la dimostrazione pratica di quanto le associazioni avevano denunciato in teoria. Sono bastati solo pochi giorni ed ecco un cinghiale che, colpito da una freccia, stava rischiando una morte lenta e atroce. È stato salvato solo grazie all’intervento degli escursionisti che hanno richiesto il soccorso di Accademia Kronos.

«La legge regionale, recentemente approvata su proposta del leghista Alessio Piana, che autorizza la caccia con l’arco agli ungulati, ha mietuto la sua prima vittima ad Imperia, con un giovane cinghiale colpito con una freccia al viso – dicono dall’Osservatorio Savonese Animalista – ed è la dolorosa dimostrazione che questo strumento quasi mai uccide subito gli animali ma li condanna ad un inaccettabile martirio; è fuggito e sarebbe iniziata per lui una lenta agonia se, per pura fortuna, non fosse stato intercettato da volontari dell’Accademia Kronos e recuperato per le cure».

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Intanto la protesta di animalisti e privati cittadini contro la nuova norma di Regione Liguria non si è fermata alla sola nota stampa successiva all’approvazione. Nei giorni seguenti la votazione del consiglio regionale, l’indirizzo mail della Regione è stato tempestato da un vero e proprio ‘bombing’ di protesta al quale, nel giro di poche ore, si è aggiunta anche una petizione online che ha ampiamente superato quota 70 mila firme.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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