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17 Aprile 2023
17:57

Chiude il Big Cat Rescue: i felini della serie “Tiger King” spostati in Arkansas

Entro sei mesi dovrebbero essere pronti i nuovi recinti per grandi felini al Turpentine Creek Wildlife Refuge, dove rimarranno per il resto delle loro vite a spese di Howard e Carol Baskin i proprietari del Big Cat Rescue, diventati famosi per la guerra con Tiger King, poi condannato a 22 anni per maltrattamento animale e per il tentato omicidio di Carol.

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Giornalista
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Carol Baskin e un grande felino del Bi Cat Rescue

«Big Cat Rescue ha stipulato un accordo con Turpentine Creek Wildlife Refuge,  un santuario accreditato in Arkansas, per trasferire la maggior parte dei felini di Big Cat Rescue a Turpentine Creek, dove continueremo a finanziare le loro cure per il resto della loro vita».

L’annuncio della chiusura del Big Cat Rescue, il santuario per grandi felini reso celebre dalla mini serie Tiger King su Netflix, è arrivato direttamente da Howard Baskin che, assieme alla moglie Carole, divenne famoso proprio grazie agli 8 episodi diretti da Eric Goode e Rebecca Chaiklind che raccontavano le vicende di Joseph Allen Maldonado-Passage, nome d’arte “Joe Exotic”, fondatore e gestore del Parco di Animali Esotici di Wynnewood, in Oklahoma.

L’aspro scontro tra la coppia e Joe Exotic, al centro delle vicende raccontate, si concludeva con la condanna a 22 anni di carcere di quest'ultimo per aver assoldato un sicario per uccidere Carol Baskin e per maltrattamento degli animali che vivevano nel suo zoo privato.

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Howard e Carol nel loro santuario (foto Da FB)

Il Big Cat Rescue era nato trent’anni fa per dare cure e ospitalità ai grandi felini sottratti a condizioni di cattività e di maltrattamenti. Ora, dopo l’approvazione della legge che vieta negli Usa ai privati il possesso di animali esotici,  il grande centro di recupero ha deciso di cessare l’attività e trasferire tutti gli animali a Turpentine Creek. «La soluzione vincente sia per i nostri felini in cattività che per quelli allo stato brado è unire i nostri con quelli di un altro santuario accreditato esistente e dedicare le restanti risorse ai progetti "in situ" in tutto il mondo destinati a contrastare l'estinzione dei grandi felini», ha spiegato Howard Baskin presentando il Turpentine Creek come «accreditato dalla Global Federation of Animal Sanctuaries (GFAS), come santuario con i più alti standard per la cura degli animali. Abbiamo conosciuto Tanya e Scott Smith che gestiscono Turpentine Creek. Loro e il loro staff sono strettamente allineati con noi nella filosofia e nei principi della cura degli animali e nel riconoscere l'importanza della difesa per approvare leggi migliori».

Lo stesso rifugio in Arkansas ha mostrato un video per raccontare come proseguono i lavori di adattamento della struttura in vista dell’arrivo degli animali. «Stiamo per cominciare a costruire gli habitat per i nuovi ospiti di Big Cat Rescue – hanno scritto in un post su Facebook – qui avranno cure per tutta la vita».

Cosa è successo

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Tiger King l’uomo condannato per maltrattamento di animali nel suo zoo privato e per aver tentato di uccidere Carol

Attivo dal 1992, il Big Cat Rescue era diventato con gli anni un punto di riferimento per il recupero dei felini maltrattati e abusati che si era riusciti a sottrarre alla cattività. Ma, come spiega lo stesso Howard «a causa della pandemia COVID-19, il centro di soccorso ha chiuso le porte al pubblico e non ha più riaperto ai visitatori». I costi sarebbero a questo punto diventati insostenibili per la struttura. Secondo i Baskin, infatti, attualmente «le spese generali della proprietà ammontano a 1,5 milioni di dollari all'anno, ovvero oltre 36.000 dollari per felino». L’altro elemento che è risultato determinante per la decisione è stata l’approvazione della legge americana che vieta ai privati di possedere animali esotici, legge a favore della quali i due coniugi proprietari del centro di recupero si erano molto battuti e che porterà, secondo le loro previsioni, ad una considerevole diminuzione di animali da “salvare”.

«Con l'approvazione della legge, ci aspettiamo che il bisogno di salvataggi diminuisca nel prossimo decennio. Se il bisogno dovesse continuare al ritmo che abbiamo visto fino a pochi anni fa ci adegueremo – spiegano. – Dopo aver posto fine alla maggior parte degli abusi sui grandi felini attraverso la legge, è arrivato il momento di concentrarci sul terzo pilastro della nostra missione, ovvero massimizzare l'importo che possiamo donare a progetti “in situ” per salvare i grandi felini dall'estinzione».

Il trasferimento nel santuario in Arkansas

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Kimba, uno degli animali del Big Cat Rescue di Tampa, ormai in chiusura (dalla pagina FB)

«Il piano è quello di costruire un'area di di oltre 50 metri quadrati a Turpentine Creek che includerà ventidue recinti per piccoli felini come linci rosse e serval. Sono previsti due recinti per animali di taglia media come leopardi e giaguari e quindici recinti per grandi felini come tigri che avranno una media di quasi duemila metri quadrati ciascuno». Questi recinti, sottolineano Howard e Carol, saranno più grandi di quelli in cui hanno vissuto finora gli animali e questo non potrà che essere un vantaggio.

Per il momento per alcuni di loro, però, non è previsto lo spostamento, a causa delle condizioni di salute precarie. «In base all'età, alle condizioni mediche o alle caratteristiche personali, una tigre, Kali di 23 anni, e cinque linci rosse dovrebbero rimanere al Big Cat Rescue. Monitoreremo anche le condizioni mediche di alcuni altri felini nei prossimi mesi, in particolare Priya, una tigre di 20 anni con insufficienza renale, Gilligan una lince canadese di 16 anni che ha avuto le convulsioni, Manny un giaguaro di 17 anni che ha combattuto contro il cancro e Summer che ha problemi genetici, prima di prendere decisioni definitive».

Per loro, infatti, non sono stati ancora predisposti i nuovi recinti perché potrebbero non farcela prima del trasferimento. «Turpentine Creek – concludono – ha un eccellente ospedale per felini e avrà un veterinario a tempo pieno». La costruzione dei nuovi recinti dovrebbe durare sei mesi e i primi ad essere costruiti dovrebbero essere quelli delle tigri che potrebbero ospitare i primi esemplari già a partire da luglio.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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