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17 Gennaio 2024
18:31

Chiede soldi per gli animali ma è una truffa: «Ecco come evitare di cascare nella trappola»

Chiede ai negozianti della provincia di Salerno di fare un'offerta per i cani ma è una truffa. È l'allarme lanciato da Annalisa Carleo, garante per i diritti degli animali di Nocera Superiore, che dà indicazioni per non credere ai falsi volontari.

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Chiede ai negozianti della provincia di Salerno di fare un'offerta per i cani ma è una truffa. È l'allarme lanciato da Annalisa Carleo, garante per i diritti degli animali di Nocera Superiore. Al centro della vicenda c'è una donna che periodicamente presentandosi come volontaria animalista si reca dai commercianti dei Comuni salernitani chiedendo donazioni in favore di cani e gatti dell'associazione.

«Entra nei negozi per vendere piccoli gadget e cianfrusaglie come offerta per gli animali dell'associazione. Ma non c'è nessuna associazione – spiega Carleo a Kodami – Si tratta di accattonaggio e per farlo usa gli animali e la beneficienza. Sono anni che fa questo, abbiamo allertato i Vigili ma si sposta velocemente».

Il problema non sono i pochi euro che la donna chiede, ma il fatto che per ottenerli sfrutti il volontariato animalista: «Può penalizzare a livello materiale e reputazionale chi davvero usa i proventi della beneficenza per prendersi cura degli animali. Le persone che incorrono nella sua truffa potrebbero essere indotte a pensare che sia un mondo di ciarlatani», sottolinea la Garante.

Il danno reputazionale è molto grave per un settore come questo che si regge quasi totalmente sulle spalle dei volontari e sulla generosità delle persone che sposano la causa animalista. Minare il rapporto di fiducia che il territorio ha con i referenti delle onlus inevitabilmente va a inficiare sull'operato dei veri volontari, e per riflesso sugli animali stessi.

«Per difendersi da questa e da altre truffe legate alla beneficienza ci sono alcuni accorgimenti da mettere in pratica prime di donare – ricorda Carleo – I veri volontari fanno parte di associazioni o di gruppi strutturati, spesso hanno anche un tesserino che può essere visionato. È importante quindi chiedere il nome e i riferimenti dell'associazione di appartenenza per verificarne la presenza sui social».

Altro accorgimento riguarda poi le storie degli animali che possono essere usate per impietosire le persone: «Il campanello d'allarme scatta quando il presunto volontario non racconta neanche una storia degli animali di cui si prende cura, e non è in grado di spiegare perché ha bisogno di chiedere soldi . Chi dona ha il diritto di restare aggiornato sul risultato che è stato raggiunto anche attraverso il suo contributo».

A ciò si aggiunge che le associazioni registrate hanno un codice iban a loro intestato attraverso il quale possono raccogliere donazioni, avviare raccolte fondi e anche ricevere il 5xmille. In definitiva, per scoprire una truffa si possono tenere a mente alcuni punti fondamentali:

  • Chiedere il nome dell'associazione
  • Verificare contatti online dell'associazione
  • Chiedere per cosa si sta donando: cibo, coperte, ecc…
  • Chiedere se è possibile restare informati sui cani per i quali si sta donando
  • Donare solo i canali legali e tracciabili 
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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