episodio 4

Chi è l’Ornitorinco e perché diventa fluorescente

Grande becco, zampe palmate, pelliccia soffice e fluorescente. Non è né un'anatra né un castoro. Chi è davvero l’ornitorinco e perché sembra un mix tra diversi animali?

29 Dicembre 2023
16:46
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L’ornitorinco è una specie unica nel vero senso della parola, poiché è l’unico membro della sua famiglia, gli Ornitorinchidi, e il solo nel suo genere. Purtroppo è rimasto soltanto lui, visto che i suoi parenti sono tutti estinti.

L’ornitorinco è un mammifero endemico dell'Australia orientale e dell'isola della Tasmania che, secondo una leggenda australiana, sarebbe nato dall’amore scoppiato tra un’anatra e una lontra. Ma è la scienza a riportarci subito con i piedi per terra: niente romanticismo, perché in questo caso la responsabilità è tutta dell’evoluzione.

La storia di un animale incredibile

A guardarlo sembra avere il becco di un’anatra, la coda da castoro e il corpo di una lontra, quasi come se fosse una fusione tra animali diversi. Persino i primi biologi che si occuparono di studiare l’ornitorinco pensarono fosse un falso o uno scherzo fatto da qualcuno che aveva cucito insieme i resti di animali diversi. Il primissimo in assoluto a esaminarlo è stato il naturalista George Shaw, che nel 1799 ne ricevette uno al British Museum e si convinse di essere vittima di un inganno. Ma comunque, nonostante i dubbi, George Shaw gli diede un nome: Platypus anatinus, che letteralmente significa “anatra dal piede piatto”. Il resto del mondo poi però ha scoperto la sua esistenza con il nome di Ornithorhynchus anatinus – comunemente detto ornitorinco – e lo ha fatto solo meno di un secolo fa, quando il National Geographics scrisse un articolo su di lui.

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Come è fatto l'ornitorinco

L’ornitorinco è un mammifero, ma con delle caratteristiche un po’ differenti rispetto a quelle che solitamente appartengono a questa classe. Innanzitutto, è un mammifero che depone le uova: le femmine, infatti, scavano una tana lunga quasi 20 metri per proteggere i piccoli che stanno per arrivare, per poi deporre le uova al sicuro come farebbe un rettile o un uccello. Questo accade poiché l’ornitorinco fa parte dei monotremi, ovvero quell’ordine di mammiferi che fanno le uova e di cui fanno parte solo cinque specie: il nostro ornitorinco, appunto, e quattro specie di echidna, simili a formichieri spinosi. Il nome di questo ordine deriva dal greco monós, che vuol dire "unico", e trêma, che vuol dire "buco": l’ornitorinco, infatti, possiede un'unica apertura chiamata cloaca, ed è da lì escono l’urina, le feci e anche le uova.

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Da buon mammifero, poi, allatta i suoi piccoli, ma lo fa senza avere i capezzoli. Praticamente le mamme secernono il latte dai pori della pelle, come se fosse sudore, quindi i piccoli si ritrovano a poppare dal ventre mentre la madre è comodamente stesa sulla schiena.

Nel becco l’ornitorinco non ha i denti, poiché li perde poco dopo la sua nascita, e la sua digestione praticamente inizia già in bocca. Questo avviene perché mastica così bene ogni boccone rendendolo piccolissimo che il cibo non deve essere rielaborato molto. Infatti le funzionalità del suo stomaco sono così ridotte che non producono acidi o enzimi digestivi ed è un po' come se non avesse un vero e proprio stomaco. Questo lo porta a mangiare in continuazione, utilizzando la lunga coda da castoro come una dispensa di cibo, come una risorsa energetica.

L’ornitorinco è un mammifero semi-acquatico, quindi passa la maggior parte del tempo in acqua per poi ritirarsi all’interno di piccole tane sempre molto vicine ai corsi d’acqua dolce. Quando è in acqua nuota con le sue zampe palmate e quando è fuori dall’acqua cammina come se fosse una lucertola, muovendosi praticamente sulle nocche.

Oggi sono pochissimi i mammiferi velenosi ancora viventi. Tra questi c’è l’ornitorinco, ma soltanto il maschio: sul tallone, infatti, ha uno sperone che inietta veleno letale per i piccoli mammiferi, della taglia di un Chihuahua. Se un uomo viene punto proverà dolori molto forti per lunghi giorni, soprattutto poiché non esiste un antidoto per il veleno dell’ornitorinco.

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Perché l’ornitorinco diventa fluorescente

Un recente studio ha analizzato il fatto che la pelliccia sia bio fluorescente, cioè si illumina di verde bluastro sotto la luce ultravioletta. Ancora però non è chiaro il motivo di questa caratteristica: potrebbe aiutarlo ad allontanare i predatori oppure, secondo alcuni, a comunicare con i suoi simili. Anche se su quest'ultima ipotesi ci sono diversi dubbi, dato che l’ornitorinco quando è sott’acqua ha gli occhi chiusi e si orienta con il muso. Nella pelle del muso, infatti, ha delle cellule elettrosensoriali con cui percepisce i segnali elettrici prodotti dai movimenti delle cose e degli altri animali, un po’ come gli squali praticamente.

Perché l’ornitorinco potrebbe estinguersi

La specie è considerata quasi a rischio dalla IUNC (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), ma uno studio del 2020 ha evidenziato che tra 50 anni le popolazioni di ornitorinco potrebbero addirittura vedere una drastica diminuzione anche del 60%-70%. La causa? La combinazione devastante tra disboscamento, cambiamento climatico e sfruttamento delle risorse idriche nei loro habitat. In poche parole: l’uomo e la sua attività. Per questo motivo gli scienziati si raccomandano che presto possa essere classificata tra le specie a rischio e che le istituzioni possano intervenire limitando l’azione dell’uomo nell’habitat di questa specie unica.

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