Chi è l’animale simile a un criceto che salta come un canguro: il video del “topo delle piramidi”

L'aspetto è simile a quello di un minuscolo canguro, a cui assomiglia anche nelle posture e nei movimenti. Le zampe posteriori, infatti, sono molto lunghe: possono arrivare a 7 centimetri e vengono usate per saltare.

21 Marzo 2024
10:23
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Il topo delle piramidi, detto anche gerboa del deserto (Jaculus jaculus), è un piccolo roditore che vive nelle zone desertiche dell'Africa settentrionale e in Asia occidentale.

L'aspetto è simile a quello di un minuscolo canguro, a cui assomiglia anche nelle posture e nei movimenti. Le zampe posteriori, infatti, sono molto lunghe: possono arrivare a 7 centimetri e vengono usate per saltare. Una particolarità di questa specie è che i piedi posteriori hanno solamente tre dita.

Come è fatto il topo delle piramidi

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Tra le specie appartenenti al genere Jaculus, questa è la più piccola. Un soggetto adulto di topo delle piramidi, infatti, raggiunge mediamente i 10 centimetri di lunghezza e un peso pari a 55 grammi. Ha il dorso scuro, mentre il ventre è coperto da pelo più chiaro, color sabbia e, lungo i fianchi, ha una striscia di colore bianco panna.

La coda è molto lunga: può raggiungere addirittura i 25 centimetri e termina con un ciuffo di peli che funge da timone e favorisce l'equilibrio nel salto.

Gli occhi e le orecchie sono moderatamente grandi e il dimorfismo sessuale è evidente, in quanto le femmine hanno dimensioni superiori rispetto ai maschi.

Il deserto è un ambiente ricco di predatori, per questo motivo il topo delle piramidi ha sviluppato la capacità di muoversi rapidamente su grandi distanze (fino a 10 chilometri). A favorire la sua velocità sono soprattutto le lunghe zampe e i grandi piedi.

Cosa mangia il topo delle piramidi?

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Nell'ambito di uno studio comparativo pubblicato nel 2016, l'Università di Stellenbosch, in Sud Africa, ha analizzato lo stomaco di 8 topi delle piramidi, rilevando un'alimentazione prevalentemente a base di materiale vegetale, semi e alcuni insetti.

Attraverso le risorse alimentari, che possono consistere anche in tuberi, erba, noci o radici di diversa consistenza, questi roditori riescono ad ottenere l'idratazione sufficiente per sopravvivere nel deserto.

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