Chi è il becco a scarpa, il grosso uccello che sembra un dinosauro mostrato in questo video

L’animale mostrato nel video è un esemplare adulto di becco a scarpa, un grosso uccello originario della zone paludose dell'Africa tropicale centrale. Nel filmato l’uccello viene paragonato ad un essere umano, tuttavia è fuorviante umanizzare i comportamenti degli animali.

27 Novembre 2023
18:09
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Il grosso uccello mostrato nel video è un esemplare di becco a scarpa (Balaeniceps rex), membro dell’ordine Pelecaniformes e unica specie vivente della famiglia Balaenicipitidae. Si tratta di una specie africana che abita le zone tropicali e paludose del centro del continente. Grazie alle lunghe zampe e ai piedi particolarmente larghi e privi di palmatura, questo animale riesce a farsi strada con facilità nella fitta vegetazione acquatica del suo habitat mentre caccia. Per via del suo aspetto ad alcuni può ricordare un dinosauro, ma in realtà non si tratta di un animale preistorico e non presenta tratti ancestrali.

Il becco a scarpa è un uccello di mole notevole, alto in alcuni casi anche 150 cm, con ampie ali ben adattate al volo planato e un'apertura alare di 230-260 cm. Gli esemplari adulti presentano un piumaggio color grigio cenere, mentre i nidiacei hanno delle sfumature più marroncine. La sua caratteristica più particolare è, però, sicuramente il grande becco, la cui forma ricorda vagamente una scarpa e da cui appunto prende il nome. Si tratta del terzo becco più lungo tra gli uccelli attualmente esistenti, subito dopo i cugini pellicani e alcune cicogne di grandi dimensioni (come i marabù), ma più grande anche di quello dei pellicani in circonferenza.

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Il video in questione, invece, dipinge il becco a scarpa come un animale stupido, sicuramente in maniera ironica, ma contribuendo a diffondere un’idea sbagliata della biologia di questo uccello. In ogni caso è sempre bene in generale non umanizzare i comportamenti degli animali. Per prima cosa va smentito che questo uccello, anche in cattività, possa strapparsi volontariamente delle penne per offrirle in dono a qualcuno, quella che si vede nel video è probabilmente una vecchia penna, caduta durante la pulizia del piumaggio e nulla più.

Il narratore del filmato prosegue dando dello stupido a questo uccello che sembra «avere lo sguardo perso nel vuoto», accusandolo di sognare ad occhi aperti ed astrarsi dalla realtà: questa è una chiara proiezione di un comportamento umano sull’animale, che non ha nulla di vero o di inerente al suo comportamento. Anche quando il maestoso uccello viene accusato di «fissare immobile il cibo, rimuginando su se mangiarlo o meno, come se fosse una questione di vita o di morte» non si tiene conto della sua biologia: il becco a scarpa è un predatore da agguato che passa molto tempo fermo ad aspettare il momento opportuno prima di sferrare un attacco. Il fatto che questo animale in natura non insegua i pesci per catturarli non è indice di pigrizia, semplicemente l’evoluzione ha favorito una diversa – ma efficace – strategia di caccia.

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Per quanto riguarda l’accusa di essere pigro, appunto, va ricordato che molti predatori passano gran parte della giornata a riposarsi per non sprecare energie e risultare efficienti al momento della caccia. Sulla competizione tra fratelli, invece, c’è da dire che anche questo è un comportamento molto diffuso e che, per quanto possa sembrare crudele dal punto di vista umano, porta alla sopravvivenza del più forte e adatto a sopravvivere in natura. In ogni caso, dare dello stupido ad un animale solo perché ha dei comportamenti che non capiamo è privo di senso e, anzi, dovrebbe spingerci ad approfondire la nostra conoscenza in merito e apprezzare ancora di più la natura che ci circonda.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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