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3 Aprile 2023
18:20

Caso di Dengue ad Arezzo. L’esperto: «Prevenzione nei paesi dove il virus è endemico»

È stato registrato ad Arezzo un caso di Dengue. Si tratta di una donna di 38 anni originaria del Sudamerica arrivata in Italia una decina di giorni fa per turismo.

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Intervista a Marco Salvemini
Professore associato di Genetica dell'Università Federico II di Napoli
Aedes aegypti
Zanzara Aedes aegypti

È stato registrato ad Arezzo un caso di Dengue. Si tratta di una donna di 38 anni originaria del Sud America arrivata in Italia una decina di giorni fa per turismo. Lo ha comunicato l'Asl Toscana sud est spiegando che il caso è stato riscontrato in una paziente dell'ospedale San Donato di Arezzo.

La donna aveva la febbre già al momento del suo arrivo a Roma, ma è stato quando è giunta ad Arezzo che ha manifestato una eruzione cutanea, sintomo tipico della Dengue. La 38enne si è quindi rivolta al pronto soccorso del San Donato dove gli esami di laboratorio hanno confermato la positività all'infezione. Oggi, 2 aprile 2023, la donna è stata dichiarata guarita e dimessa dal reparto di Malattie Infettive.

La Dengue è una malattia infettiva tropicale causata dal Dengue virus. La malattia è trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, in particolare la specie Aedes aegypti, diffusa nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medi Oriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

La malattia può avere decorsi e gravità diverse e, se adeguatamente trattata, la mortalità è inferiore all'1%. La forma più grave è quella emorragica che, secondo i dati dell’Oms, obbliga all’ospedalizzazione oltre 500mila persone ogni anno, di cui la gran parte bambini, con un tasso di mortalità almeno del 2,5%. Se non trattata, la mortalità aumenta fino a superare il 20%.

La prevalenza della malattia, sempre secondo l’Oms, è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni e la Dengue è oggi endemica in più di 100 paesi delle zone del sud del mondo. E i più colpiti sono quelli del'America centrale e meridionale, da dove veniva la turista.

Appena i risultati hanno confermato la positività alla zoonosi, è stata emessa una ordinanza per disinfestare la zona dell'ospedale e la strada dove il caso è stato rilevato. Le operazioni si terranno nella notte tra lunedì 3 e martedì 4 aprile nelle aree pubbliche, e in quelle private che daranno la loro disponibilità all'intervento.

«Si tratta di un caso importato, non autoctono. Significa che la malattia qui non è presente se non in persone che vengono da paesi in cui è già endemica. Non c'è quindi un allarme particolare per Arezzo ma questo caso mostra l'importanza di controllare le specie di vettori che abbiamo sul territorio nazionale». Lo spiega a Kodami il professore Marco Salvemini, docente di Genetica dell'Università Federico II di Napoli.

Il vettore principale della malattia, è la zanzara tigre Aedes aegypti, una specie che non è ancora diffusa in Italia, ma questo non diminuisce i rischi che si diffonda anche qui, come ricorda il docente federiciano: «Nel nostro Paese è presente da oltre 30 anni un'altra specie di zanzara tigre invasiva, la Aedes albopictus, di origine asiatica. Questa, pur non essendo il vettore principale della Dengue, è capace di tramettere il virus se punge una persona infetta. Il rischio di dare il via a un evento epidemico in Europa è quindi concreto, da qui la necessità di adottare misure di prevenzione».

La zanzara Aedes albopictus in Europa non è ancora stata associata direttamente al virus Dengue, tuttavia in altri posti del mondo questa correlazione è oggetto di studio: «La "nostra zanzara tigre" è fortemente sospettata di aver trasmesso alcuni casi di Dengue autoctono registrati nel sud della Francia in anni recenti Proprio allo scopo di controllare l'espansione areale della malattia, e quindi dei vettori, esiste un piano di sorveglianza volto a cercare di identificare arrivo di nuove specie e monitorare quelle già presenti sul territorio».

È impossibile fermare l'avanzata dalla malattia se non si inizia una stretta collaborazione anche i paesi in cui è endemica, come fa presente Salvemini: «Sarebbe bello se si riuscisse ad agire a livello globale, e non solo nei paesi occidentali, dove i virus trasmessi dalle zanzare fanno un numero elevato di vittime. Si sta lavorando in questo senso, e nonostante la complessità del contesto socioeconomico e geopolitico, il Sud Amercia sta lavorando molto in tal senso con approcci che prevedono il coinvolgimento delle persone e delle comunità».

Lo stesso Salvemini è attivo nello studio e nel monitoraggio delle zanzare tigre, in particolare della Aedes albopictus, attraverso programmi di citizen science, cioè che prevedono la partecipazione attiva dei cittadini nella ricerca scientifica. È la ratio alla base del progetto “Scienza Aperta” ideato dal Laboratorio di Genetica e Controllo degli Insetti Vettori del Dipartimento di Biologia dell’università Federico II di Napoli, che mira a rendere Procida la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre. «Se raggiungeremo questo traguardo, sarà grazie all’uso di strumenti eco-sostenibili, come la tecnica del maschio sterile, e con il contributo della comunità locale».

A livello globale, azioni di monitoraggio trasversali sono già state intraprese attraverso il World Mosquito Program, finanziato tra gli altri anche dalla Bill & Melinda Gates Foundation. «Il progetto prevede il rilascio di zanzare Aedes aegypti infettate con il batterio Wolbachia. Si tratta di un batterio che protegge le zanzare dall'infezione, ed è innocuo sia per l'insetto che per l'uomo. Essendo protette dal Wolbachia le zanzare non possono trasmettere la Dengue. Si sta cercando quindi di sostituire le zanzare suscettibili al virus con queste, così da ridurre i casi di malattia. I primi risultati positivi sono stati registrati a Singapore e nel nord dell'Australia, dove sono avvenuti i primi rilasci di questi insetti».

«Anche noi – conclude Salvemini – il prossimo anno faremo un test sull'isola di Procida per testare questa tecnologia con gli esemplari di Aedes albopictus maschi sterili. In nostro obiettivo è quello di prevenire anziché aspettare l'arrivo dell'epidemia sul territorio nazionale».

Su Kodami abbiamo dedicato un video dedicato ai "superpoteri" delle zanzare. Caratteristiche che le rendono gli animali che causano più morti nel mondo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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