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5 Marzo 2024
16:22

Carenza di veterinari e medicinali all’Asl di Terracina. «Sterilizzazioni impraticabili»

Carenza di sterilizzazioni feline, mancanza di un veterinario sostituito presso l'Asl sanitaria, istituzione di un fondo comunale per il controllo, la cura e l'accudimento delle colonie sul territorio: queste alcune delle richieste dei volontari dell'Associazione Legambiente "AnimalHelp" di Terracina.

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A Terracina molte associazioni animaliste, tra cui Legambiente AnimalHelp che è in prima linea, denunciano la mancanza di aiuti, soprattutto economici, da parte del Comune. Una situazione che rende quasi impossibile la realizzazione di politiche di inclusione sia per i cani e che per i gatti liberi.

Secondo quanto spiegato a Kodami dalla presidente del Circolo Legambiente "Pisco Montano" Anna Giannetti, l'emergenza è rappresentata da una vera e propria crisi di organico presso l'Asl veterinaria: «Ci sono pochi veterinari che hanno difficoltà a gestirsi con i turni e soprattutto pochi medicinali antestetizzanti, e questo è un problema per le sterilizzazioni delle colonie feline».

Quali sono le principali difficoltà che state affrontando in merito alla sterilizzazione delle colonie feline? 

Il nostro canile sanitario, che è stato attivato nel 2020, non è ancora del tutto funzionante, e soprattutto la turnazione dei veterinari dell'Asl non è adeguata alla gestione delle colonie feline presenti sul nostro territorio. Pertanto le giornate dedicate alla sterilizzazione, che inizialmente erano due, si riducono con il grave rischio che di questo passo possa aumentare la popolazione dei gatti. A questo si aggiunge una mancanza di anestetizzanti. Spesso siamo noi volontari che dobbiamo far fronte economicamente alle spese, oltre ad occuparci del servizio di cattura degli esemplari liberi, al loro stallo presso le nostre case o in piccoli gattili e al conseguente rilascio in libertà perché tutti questi servizi non sono in alcun modo finanziati né dal Comune né dell'Asl.  Sul territorio sono presenti una cinquantina di colonie ed il nostro lavoro presuppone: il loro censimento, l'individuazione di un tutor e la formalizzazione all'Asl, perché poi i gatti presenti possono essere sterilizzati.

Cosa chiedete quindi all'amministrazione comunale?

Chiediamo che con il nuovo bando, che dovrebbe andare in aggiudicazione a breve, venga finalmente costruito un gattile all'interno del canile comunale. Il bando si riferisce all'affidamento per la gestione e la custodia del canile sanitario ed è stato chiuso lo scorso 15 dicembre e sappiamo che, a causa dei lunghi tempi burocratici, ci vorrà ancora un po' di tempo affinché si possa realizzare ciò che chiediamo. Per questo sollecitiamo, già da adesso, l'amministrazione per la realizzazione di uno spazio in cui poter tenere in stallo gli animali sia in fase pre che post operatoria. In più chiediamo di mettere in bilancio un fondo dedicato alla tutela degli animali che possa garantire non solo la gestione del canile pubblico ma anche far fronte alle problematiche che si sono manifestate negli ultimi mesi per la carenza di anestetici.

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Terracina può definirsi una città a misura di animale?

Sicuramente grazie alle nostre attività siamo riusciti ad avere due aree del nostro litorale con delle "bau beach" che tuttavia non sono mai state attrezzate: esistono sulla carta ma sono prive di servizi. Un'altra cosa positiva è che il canile è ancora comunale: in tutta la provincia di Latina ne sono rimasti soltanto tre (Latina, Terracina e Minturno). Abbiamo anche realizzato un'area cani in uno spazio pubblico della città, popolata anche da cani provenienti da comuni limitrofi. Tuttavia ancora oggi manca un regolamento per la tutela ed il benessere animale. Fino a qualche anno fa la struttura del canile era del tutto fatiscente, rischiava anche la chiusura, ma con le nostre iniziative ci siamo imposti al fine di trovare dei fondi emergenziali, così che è stato possibile riqualificarla.

Qual è il problema più grande adesso da gestire?

La maggiore criticità attuale riguarda la nostra associazione che, seppur riconosciuta a livello nazionale, e vanta di personale competente e qualificato  non ha accesso al canile comunale. Noi più volte ci siamo rivolti all'Asl, al Commissario prefettizio prima e al Sindaco poi per chiedere la sottoscrizione di un protocollo di intesa che ci permettesse di poter intervenire con attività di volontariato nel canile. Ma né a noi né ad altre associazioni animaliste è permesso. Tutto questo mi fa pensare che Terracina ha delle luci e delle ombre, quindi non è completamente un Comune pet frinedly.

Oltre che per i  gatti, anche per i cani non ci sono politiche di inclusione ?

Ciò che manca al momento è l'aggiudicazione del bando ad un gestore che sia in grado di fornire benessere per gli animali ed inoltre, ribadisco, manca l'accesso di tutte le associazioni animaliste che hanno chiesto di voler intervenire per aiutare gli animali del canile. Ad onor del vero, la nostra associazione in questi anni ha realizzato opere a vantaggio esclusivo degli animali e dei cani adulti che in passato hanno popolato il canile. Ad esempio, è stata lanciata una campagna importante dal nome "Tirare fuori le zampe" che ha permesso l'adozione di molti cani adulti e ha riscosso un discreto successo. Abbiamo istituito i bonus adozione, finanziati con raccolte fondi e mercatini e che sono stati utilizzati per spese veterinarie, accudimento, corsi di educazione comportamentale al fine di preparare questi animali alle adozioni.  Quindi, in conclusione, in assenza di finanziamenti da parte del comune, con un Asl cronicamente inadeguata, a causa dello mancanza di personale, non riusciamo ad attuare una vera politica di inclusione.

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