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22 Luglio 2022
14:28

Caravelle portoghesi a largo di Catania: un bagnante ricoverato d’urgenza. Ma si tratta di un evento raro

A Villa San Giovanni sono state avvistate delle caravelle portoghesi e un bagnante, dopo essere entrato in contatto con una di esse a largo di Catania, è stato ricoverato d'urgenza per una rara reazione avversa alle cellule urticanti di questo animale.

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Anche quest'anno sono state avvistate le caravelle portoghesi (Physalia physalis) in Sicilia: un primo gruppo a Villa San Giovanni, sulla sponda calabrese dello stretto di Messina, un secondo, invece, nelle acque delle isole Ciclopi a largo di Catania. Legato a quest'ultimo avvistamento nelle ultime ore sta circolando la notizia di un uomo punto da uno di questi animali che prima è stato ricoverato d'urgenza e poi portato in terapia intensiva in un ospedale di Catania.

Non si tratta di un evento anomalo: ogni anno leggiamo di avvistamenti di caravelle portoghesi nel Mediterraneo e già quest'anno sono state trovate a largo di Chiavari e lungo le coste sarde. Averle avvistate anche in Sicilia, dunque, non è certo una novità. Infatti, sebbene siano creature pelagiche, ovvero preferiscono rimanere in oceano o in mare aperto, è possibile vederle frequentemente in nel Mediterraneo, con documenti che testimoniano la loro presenza nei nostri mari già dal 1800.

Un altro mito da sfatare sulle Physalia physalis riguarda il loro aspetto: sebbene sembrino in tutto e per tutto delle meduse, non lo sono. È un sifonoforo, cioè un animale formato dall'aggregazione di individui specializzati di quattro tipi diversi, chiamati zooidi, collegati e fisiologicamente integrati tra loro al punto da essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza.

Il nome "caravella portoghese" deriva dal caratteristico rigonfiamento presente sull'apice chiamato pneumatoforo o più comunemente "vela", una sacca galleggiante colma di gas che consente all'animale di rimanere a pelo d'acqua e farsi trasportare dal vento, proprio come l'omonima imbarcazione. È lunga tra i 9 e i 30 centimetri ed è prevalentemente trasparente con tinte blu, viola, rosa o malva.

Per quanto riguarda l'uomo ricoverato d'urgenza, invece, si tratta di uno dei rari casi in cui un bagnante, punto da questo animale, ha avuto una forte reazione avversa. In ogni caso è fuor di dubbio che siano animali che incutono un certo timore in quanto fanno parte delle specie più pericolose del Mediterraneo.

Lungo i tentacoli sono presenti numerose cellule urticanti, i nematociti, che contengono la vera e propria arma definitiva di questa "colonia di animali": le nematocisti. Queste possono essere di diversi tipi, ma, in generale, sono costituite da una capsula dotata di un filamento sensorio detto cnidociglio. All'interno della capsula è presente un liquido urticante e un filamento che, allo stato di riposo, ha l'aspetto di un filo arrotolato a spirale. Lo cnidociglio possiede una terminazione sensitiva che, se stimolata, fa scattare l'estroflessione del filamento come una molla e l'espulsione delle tossine urticanti attraverso un piccolo orifizio posto all'estremità del filamento stesso.

La sua puntura è estremamente dolorosa per l'uomo lasciando piaghe arrossate che durano normalmente due o tre giorni, mentre il dolore, solitamente, scompare dopo un'ora. Questi effetti possono raramente aggravarsi con shock anafilattico, febbre con interferenze con le funzioni cardiache e polmonari, fino alla morte. Queste condizioni cliniche estreme, però, sono principalmente presenti nei soggetti che sensibili e che hanno predisposizioni allergiche.

Dunque, i casi di morte registrati sono veramente pochi, un evento molto raro che comunque non dovrebbe far abbassare la guardia nei confronti di questo animale così curioso. Se si avvista una caravella portoghese è meglio non immergersi e godersi lo spettacolo di questi "palloni fluttuanti" da una distanza di sicurezza.

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