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29 Ottobre 2021
10:04

Capretta gettata in un cassonetto a Bordighera perché soffriva di crisi epilettiche

Si trovava in pessime condizioni di salute quando l’hanno gettata viva in un cassonetto. Talmente tanto gravi che è stata scelta per lei la morte dolce: aveva crisi epilettiche e piaghe. Protagonista di questa storia, l’ennesima che accende i riflettori sulla cura che gli umani possono avere per gli altri animali, è una capretta. Era stata buttata tra i rifiuti di Borghetto, un quartiere di Bordighera, in provincia di Imperia.

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Si trovava in pessime condizioni di salute quando l’hanno gettata viva in un cassonetto. Talmente tanto gravi che è stata scelta per lei la morte dolce: aveva crisi epilettiche e piaghe. Protagonista di questa storia, l’ennesima che accende i riflettori sulla cura che gli umani non hanno per gli altri animali, è una capretta. Era stata buttata tra i rifiuti di Borghetto, un quartiere di Bordighera, in provincia di Imperia.

Due persone erano a spasso col cane intorno alle 21 di martedì scorso quando si sono resi conto che, nel cassonetto, c’era un animale sofferente. All’inizio pensavano fosse un cinghiale. Invece, tra i sacchetti dell’immondizia, hanno trovato lei. Immediatamente si è attivata la macchina dei soccorsi, con i carabinieri e i veterinari della Asl 1 che hanno cercato di fare il possibile per aiutarla. Ma quando l’hanno trovata si sono resi conto del suo stato: aveva crisi epilettiche e piaghe. Secondo gli inquirenti queste ultime sarebbero state la conseguenza della vita, seppur breve, passata all’interno del cassonetto.

L’animale è stato portato in una clinica veterinaria ad Arma di Taggia. Lì i medici hanno aiutato a ricostruire la sua storia. Aveva un orecchio strappato perché chi ha scelto di abbandonarla ha pensato di toglierle il chip identificativo così da non far risalire più alla stalla e al luogo dove ha vissuto per i primi tre anni della sua vita. I veterinari, viste le sue condizioni, hanno scelto di praticarle l'eutanasia. Secondo una prima ricostruzione del fatto, i criminali che hanno compiuto questo gesto potrebbero essere stati spinti a farlo proprio per il suo stato di salute. Ma questa non è un'attenuante: resta sempre un crimine.

Il fascicolo di inchiesta non si è affatto chiuso: i carabinieri di Bordighera stanno continuando le indagini per individuare gli autori di questo gesto. Non si tratta di un’indagine semplice proprio perché averle tolto il chip ha di fatto cancellato la tracciabilità. Ma gli investigatori stanno cercando di individuare indizi utili per ricostruire gli ultimi momenti di vita della capretta e dare un volto a chi ha deciso di gettarla tra i rifiuti.

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